Domitilla D'Amico. Foto di Daniele Cruciani
Domitilla D'Amico. Foto di Daniele Cruciani

Domitilla D’Amico: felice e soddisfatta di ciò che ho

Intervista alla doppiatrice Domitilla D’Amico, che incontreremo anche a “Suggestioni dal Set 12” per questa edizione.

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Una protagonista di “Suggestioni dal set 12”, la doppiatrice Domitilla D’Amico, è pronta a raccontarsi, a farci conoscere qualcosa in più su questa sua grande passione per la sala di doppiaggio…

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Domitilla D’Amico. La tua è una professione particolarmente bella ma, ad oggi, quali soddisfazioni ti regala?
«Questa professione di soddisfazioni sta regalandomene tantissime! Sono in un periodo della mia vita in cui sento di essere felice, senza mai dimenticare quanto sia importante continuare ad approfondirne lo studio. Un continuo aggiornarsi che non finisce mai. Non sono arrivata, difatti sento di dover migliorare sempre più, provando a realizzare cose fantastiche, in modo da portare ancora più magia al prodotto per cui lavoro, rendendo giustizia alle attrici a cui presto la mia voce».

Sono tante le attrici a cui presti la tua voce, a cominciare da Scarlett Johansson, Margot Robbie, Kirsten Dunst, Emma Stone, Eva Green, Anne Hathaway e molte altre. Quali sensazioni sono legate ai tuoi inizi, a tutte loro?
«È nato tutto in maniera naturale. Posso dire di essere cresciuta con queste attrici, anche se non tutte sono state doppiate da me. È il caso di Anne Hathaway, a cui non sempre presto la voce. Con la Johansson, invece, è andata diversamente. Ho cominciato a doppiarla sin da piccola, a partire da “L’uomo che sussurrava ai cavalli”, fino ad accompagnarla per tutta la saga degli Avengers. Fu realizzato un provino, lo vinsi, e da lì ho cominciato a doppiarla anche in altri film. Per Margot Robbie è andata allo stesso modo, fatta eccezione per due film in cui non ha avuto la mia voce, e lo stesso con Emma Stone. Tengo molto a queste due attrici».

Domitilla D'Amico

Quali difficoltà, se ce ne sono, ti accompagnano di volta in volta in sala doppiaggio?
«Più che parlare di difficoltà, parlerei di sfida, di quella che è la performance dell’attrice. Il nostro lavoro è talmente bello da doverlo prendere, per viverlo al meglio, con la giusta dose di ironia, svolgendolo sempre al meglio. Molto dipende anche dal team, dal direttore, dall’assistente, dal dialoghista e dal fonico. Se la magia che si crea è bella, il lavoro non può che essere svolto al meglio».

Hai mai pensato ad un piano B? Chi ha ispirato il tuo percorso?
«Ho cominciato da piccola, per puro caso, anche perché non provengo da una famiglia di doppiatori. Sentivo che questa sarebbe stata la mia strada e non vedevo l’ora di essere in sala, di volta in volta, di lavorare. Poco alla volta sono riuscita a mettere insieme sempre più tasselli, andando avanti, fino ad arrivare fino a qui. Provo una enorme gioia nel fare questo mestiere, annesso ad un grande sacrificio. Dico sempre che ci vuole il fisico per stare per ben nove ore in una sala da doppiaggio al buio. Non è una cosa da tutti! Sono in tanti a chiedermi come faccio. Si tratta di amore, molto semplicemente, di un senso di protezione. Una sensazione davvero particolare, insieme a tanta concentrazione e ad una buona dose di responsabilità, nei tempi giusti».

Hai avuto modo di incontrare almeno una delle attrici a cui presti la tua voce?
«Ho avuto modo di incontrare Kirsten Dunst, così come il regista Sam Raimi e anche Tobey Maguire, insieme al collega Marco Vivio. Il tempo di dirci che sembrava ci conoscessimo da tempo, una sensazione molto bella e, non ultimo, l’incontro con Scarlett Johansson. È durato tre minuti, giusto il tempo di presentarci, ma è stato davvero piacevole».

Il 19 ottobre sarai ospite di Marco Bonardelli in occasione di “Suggestioni dal set 12”, un progetto a cui il suo ideatore tiene particolarmente, basato sulle voci femminili. Quanta emozione a riguardo?
«Sono sempre molto emozionata quando si verificano questi eventi ma proverò a rappresentare al meglio ciò che è il mio lavoro».

Quali passioni ti caratterizzano?
«Mi piace suonare il pianoforte, dipingere, leggere, pescare. Ho un bel po’ di passioni, senza dimenticare il fatto che amo fare la mamma e poi c’è il cinema, che amo da sempre».

Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?
«A breve uscirà il film “Bugonia”, con Emma Stone. Un lavoro molto interessante, qualcosa di diverso ma non vi anticiperò altro. Preferisco che le persone vadano a vederlo in sala. Ci sarà anche tanto altro ma saprò dirvi di più in futuro».

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