Roberta Giarrusso: il periodo più bello!
A breve al cinema con “The Garbage Man”, incontriamo la bellissima attrice Roberta Giarrusso, che ci racconta qualche anticipazione.
Il film “The garbage man”, dal 28 novembre al cinema, vede Roberta Giarrusso tra i suoi protagonisti. La ‘pellicola’, ad opera del regista Alfonso Bergamo e prodotta da Riccardo Di Pasquale e Gian Gabriele Foschini, racconta le vicissitudini di un netturbino, interpretato da Paolo Briguglia.
Bentornata su La Gazzetta dello Spettacolo, Roberta Giarrusso. Dal 28 novembre potremo vederti al cinema in “The garbage man”, ad opera del regista Alfonso Bergamo. Cosa puoi svelarci a riguardo?
Posso soltanto svelarti che racconta la storia di un netturbino, interpretato da Paolo Briguglia, collega di mio padre, suo migliore amico, il tutto ambientato nella provincia di Lecce. Una situazione da sempre complicata quella vissuta dal personaggio di Paolo, perché bullizzato sin da piccolo, introverso, chiuso, una sorta di perdente, per tanti. Ad un certo punto subentrerà il mio personaggio, Giulia, che in compagnia di sua figlia, Roberta, interpretata proprio da mia figlia, rappresenterà una sorta di spiraglio di luce nella sua vita. Anche noi in fuga, in un certo senso, da alcune vicissitudini, pronta a ritrovare il rapporto con mio padre, e chissà cos’altro accadrà… Temi importanti, non da poco conto, quelli trattati, tra bullismo, isolamento sociale e quanto altro.
Quali sensazioni sono legate alla possibilità di aver potuto lavorare con tua figlia e quale aria si respirava sul set?
Un’esperienza unica, bellissima, quella di poter lavorare con mia figlia. Il giorno del provino, per pura fatalità, la nostra tata si è ammalata ed ho dovuto portarla con me. Il regista, Alfonso, è rimasto folgorato nel vederla e così, il ruolo che inizialmente si pensava dovesse essere di un maschietto, ha poi assunto tutt’altra forma. L’ulteriore regalo nel regalo è stato quello di iniziare il primo giorno di set il giorno del mio compleanno, con una prima scena proprio al fianco di mia figlia. Un set, tra l’altro, caratterizzato da una grande sintonia e serenità, questo grazie al nostro regista, abile e e preparato, seppure sia giovanissimo. Ha avuto la sensibilità di raccontare ciò che ha dentro come poche persone al mondo, così bene da trasmettere grande sicurezza a tutti noi. Lo stesso potrei dire di Paolo Briguglia, un collega con cui si è creato un bellissimo rapporto di amicizia. Non vedo l’ora di rivederli tutti alla conferenza stampa!
Il film vuole fungere da monito affinché alcuni messaggi di unione, rispetto e quanto di più vicino all’empatia, possano giungere a tutti. A tal proposito, quali valori cerchi di trasmettere a tua figlia affinché possa affrontare al meglio il suo futuro, il prossimo?
Bella domanda! Sono nella fase in cui io per prima accetto ancora consigli. La società è cambiata tantissimo e se guardiamo già a vent’anni fa molte paure e fobie ancora non le avevamo. Tra le mie più grandi paure, oggi, ci sono i social, a cui sono contraria, se non fino ad una certa età, quell’età in cui comincia ad esserci un minimo, almeno, di consapevolezza. Cerco, come possibile, di rendere mia figlia autonoma, affinché un domani, staccandosi dalla famiglia, sappia ‘camminare’ anche senza il mio costante supporto. Costruire le basi per un futuro penso sia qualcosa di davvero fondamentale, consapevole che alle sue spalle noi genitori, famiglia, ci saremo sempre. Ma la fiducia in sé stessi è qualcosa di molto importante, così come il poter condividere sempre tutto, tra noi, accontentandoci di cose semplici e di tanto rispetto verso il prossimo.
Roberta Giarrusso, cosa ti ha regalato questo viaggio nella recitazione in tutti questi anni?
Tante cose! Questo lavoro per me è stato tutto e mi ha cambiato la vita. Ho cominciato a soli diciotto anni, presissima dal successo, dal tanto clamore, da “Carabinieri” in poi. Crescendo ho poi cominciato a dare valore ad ogni scelta lavorativa, regalando qualcosa ai miei personaggi, e viceversa, una sorta di fusione, scavando a fondo nelle mie emozioni, vissuto ed esperienze. L’aspetto più bello che ho trovato in questo lavoro.
Quanto sei cambiata da quegli inizi?
Sono cambiata molto, specie da quando sono diventata mamma. L’essere genitore ha spostato l’attenzione che riversavo sul mio lavoro, su me stessa, concentrando il tutto su di lei, sulla famiglia, nel conseguire il giusto equilibrio per gestire tutto ciò al meglio. Prima ero ‘spavalda’, acerba a tratti, con qualche insicurezza, cosa che oggi non posso permettermi. La priorità sono loro, senza alcun dubbio, la scelta più bella, senza dimenticare che il lavoro è per me gratifica e indipendenza.
Credi manchi qualcosa a questo tuo percorso?
Mancano tante cose e avrei di certo potuto lavorare di più. Posso dirti che mi piacerebbe interpretare un personaggio storico, se solo fosse possibile, e che nel vivere quest’ultimo personaggio al cinema ho capito che sono felice di poter interpretare ruoli che hanno un certo vissuto.
Che periodo stai vivendo?
Un periodo molto bello, sereno, da dedicare alla famiglia, ai viaggi. Tra l’altro ho appena terminato le riprese di un film, in Marocco, in cui mi sono divertita molto. Si tratta di una black comedy. Posso, inoltre, dirti che sia bello crescere, acquisire nuove e maggiori consapevolezze, perché tutto ciò ti aiuta anche a sorvolare sulle cose con la giusta leggerezza.