Garrison Rochelle

Garrison: sono felice di essere al timone di “Performer Italian Cup”

Incontriamo Garrison Rochelle, che dal 15 di novembre è al timone del programma di Rai 2, “Performer Italian Cup”, insieme con Valentina Spampinato.

Garrison Rochelle

Un ritorno atteso, il suo, e molto gradito, di cui lo stesso Garrison dice di essere orgoglioso, privilegiato. Ringraziamo Garrison del tempo che ha potuto dedicarci e vi lasciamo alle sue parole, alla sua enfasi.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Garrison Rochelle. Come stai?

Sto benissimo e sono pronto a far conoscere “Performer Italian Cup” al mondo intero. In questi due anni di fermo mi è mancato il lavoro, così come il contatto umano che avevo quotidianamente con amici e collaboratori. Sono un privilegiato perché, non avendo un reale problema economico, ho potuto dar sfogo alla mia creatività attraverso lezioni di canto e di recitazione in rete. Con Valentina Spampinato, mia collega nel programma, abbiamo fatto interminabili call per parlare di questo progetto, portato avanti anche durante la pandemia. Ho potuto godere, durante il lockdown, dell’amore dei miei cani, della bellezza del mio giardino, ma di notte sono stato assalito dall’ansia, forse procurata dalla noia, dal non poter essere attivo come avrei voluto. A mancarmi, in particolar modo, erano gli abbracci. Sono pronto a ricominciare, ma bisogna essere cauti, continuare a seguire le regole, evitando così ulteriori contagi. Sento che stiamo andando nella direzione giusta e comincio a sentirmi davvero positivo.

Sei un artista molto apprezzato. Come gestisci il rapporto con il pubblico?

Amo il pubblico e il pubblico ama me, di questo ne sono più che certo. Il complimento più bello che possono farmi è quello di sentirmi dire che sono proprio come appaio in televisione. Sono la mia forza! Tempo fa, prima di un volo, ho conosciuto una coppia in attesa di un bambino. Anni dopo, durante un concorso, ho conosciuto proprio quel bambino, a cui è stato dato il mio stesso nome. Mi sono commosso. Quel ragazzo, oggi, è un bravo ballerino. Evidentemente avere il mio nome è una garanzia per chi muove i propri passi nella danza.

A brevissimo potremo vederti alla conduzione di “Performer Italian Cup”. Cosa puoi dirci a riguardo?

Mi sento un privilegiato ad affrontare questa nuova avventura come conduttore e, come vedrete, anche come cantante. Un sogno che si realizza e, per questo, devo ringraziare Valentina Spampinato, che mi ha dato piena fiducia. La nostra è una coppia vincente, perché nessuno vuole prevalere sull’altro. Ciò che conta, più di tutto, è il bene dello spettacolo.

Ti era mancato il contatto con il pubblico?

Tantissimo! Essere giudice di un campionato in rete, oppure vedere i ragazzi ballare con la mascherina, è stato tremendamente surreale. Rivederli dal vivo, a Catania, durante la fase nazionale, è stato emozionante, così come lo è stato il poter constatare quanta passione c’è, tuttora, in ognuno di loro.

Chi è Garrison nella vita di tutti i giorni?

Un inguaribile ottimista e un gran chiacchierone. Mi piace la gente tanto da volerla studiare. Sono un fan degli sconosciuti e considero una ricchezza ogni nuova conoscenza e amicizia.

Quanto sei riuscito a realizzare di quei sogni che avevi da ragazzo?

Da ragazzo desideravo diventare un bravo ballerino. Poi è arrivato il musical con Bob Fosse e, successivamente, la televisione, che non era il mio sogno, ma lo è diventato. Il destino con me è stato generoso. La realtà ha superato di gran lunga la fantasia. Diventare coreografo, da semplice ballerino, è stato semplice, ma ora voglio essere un vero Performer. Ho scoperto, durante la lavorazione del musical prodotto da Valentina Spampinato, di avere anche una forte propensione per il canto e la recitazione. Continuo a studiare, a migliorare la mia persona, il mio sapere.

Cosa prevede il tuo futuro artistico?

Diventare uno dei migliori Performer internazionali e… fare un film. Ma di questo parleremo un’altra volta, ora do appuntamento a tutti il 15/22/29 novembre in seconda serata su Rai2 per scoprire Garrison conduttore e cantante.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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