Raffaella Carrà. Foto dal Web
Raffaella Carrà. Foto dal Web

Arrivederci, immensa Raffaella

Di icone come lei, ne siamo più che certi, non ne nasceranno più. Ieri, in un afoso e strano 5 luglio, si è spenta una stella, di certo la più bella e luminosa che potesse mai presenziare sulla nostra amata terra. Amata, come lo è stata lei, sin dagli inizi, da quando il suo ombelico fece scalpore, dal suo indimenticato e ancora ballato, Tuca Tuca e molto altro, tanto di più. Stiamo parlando di Raffaella Carrà, Regina indiscussa della nostra Televisione, se non dell’intero universo.

Raffaella Carrà. Foto dal Web
Raffaella Carrà. Foto dal Web

Non ho voglia di scrivere di curriculum o di quanto altro, ho semplicemente voglia di buttare giù alcune righe da sua sostenitrice, con il rammarico di non averle potuto stringere la mano. Pensavo che di tempo ne avrei avuto, ma il tempo è ladro di cose mai dette, di attimi rubati, di silenzi. Nessuno, provate a dirmi il contrario, si sarebbe mai aspettato di saperla andar via, nel silenzio di cui accennavo prima, con tutta la dignità del caso, in questa estate di quasi ripartenza, per questo strano mondo.

Siete anche voi, come me in questo preciso momento, dinanzi alla televisione, a sentirla ridere insieme alla Littizzetto? Avete anche voi, lo so e lo percepisco anche senza vedervi annuire, una grande, inaspettata, crepa nel cuore? Tranquilli, è l’effetto Raffaella! Ho sperato, negli anni, di poter rivedere “Carràmba! Che sorpresa” in tv, ma non così, non senza saperla al di là di quello schermo in carne ed ossa a gioire di quella replica insieme a noi. Cara Raffaella, in me che mai avevo pianto, e credimi davvero ancora ne provo vergogna, hai portato lacrime amare, e un senso di non accettazione per la tua dipartita.

Non so se al di là di quelle nuvole, di quel cielo sereno che da quì vedo, ci sia un vero e proprio nuovo mondo. Se così fosse, spero tu sia serena, felice, in un ballo eterno, vestita di bianco, con le tue spalline ben evidenti, il tuo sorriso buono e la risata che era un toccasana per i nostri cuori. Lo sai bene, non ti dimenticheremo, nessuno potrà esserne capace. Sorridi Raffaella, quì c’è un mondo intero a volerti bene, unito per far giungere ogni nostro pensiero e battito sino a te.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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