David Coco

David Coco, quando la fiction è speranza

David Coco

L’attore David Coco ci parla di Rimbocchiamoci le maniche

La fiction Rimbocchiamoci le maniche ha fatto il suo debutto su Canale 5, mercoledì 7 Settembre, radunando davanti alla TV  3 milioni 499 mila spettatori e ottenendo così il 15.81% di share. Una fiction forte e combattiva, che ha come tema centrale la lotta per il lavoro, sempre più spesso incerto e poco duraturo nella società odierna.

Un cast eccezionale che ha come protagonisti Sabrina Ferilli, Sergio Assisi, Michela Andreozzi, Maurizio Mattioli. La storia ruota intorno Angela (Sabrina Ferilli) che combatte affinché la fabbrica dove lavora come operaia, non chiuda. A sostenerla e a supportarla in questa battaglia sociale, tante colleghe ed un uomo: Paolo, un professore di matematica e vecchio amico di Angela. Ad interpretarlo, c’è David Coco. L’attore torna in TV, dopo i successi nelle fiction come ” Baciamo le mani” e ”Squadra Antimafia 7”.

La Gazzetta dello Spettacolo l’ha incontrato per voi…

Benvenuto su la Gazzetta dello Spettacolo, David. Nella fiction Rimbocchiamoci le maniche sei Paolo Sciacca. Parlaci del tuo personaggio…

Paolo Sciacca è un amico d’infanzia di Angela, la protagonista della nostra storia. È tornato da qualche mese a vivere ad Offidella ed insegna matematica al liceo. Ha un matrimonio finito alle spalle e l’incontro con Angela, della quale è innamorato fin dai tempi della scuola, gli offrirà una nuova possibilità: le starà accanto, la aiuterà e la supporterà nelle battaglie che Angela dovrà affrontare per salvare la fabbrica in cui lavora. È un uomo colto, appassionato e riservato.

Paolo ti somiglia? In cosa credi di essere diverso da lui?

Fisicamente direi che ci somigliamo proprio tanto! Per il resto cerco di imparare qualcosa da lui, specialmente la Matematica!

Quale è secondo te il messaggio che la fiction vuole dare al pubblico?

“Rimbocchiamoci le maniche” narra l’impegno di alcune persone (semplici cittadini) volto alla salvaguardia del bene comune e, in una società sempre più distratta da interessi individuali e sempre più apatica nei confronti della gestione pubblica, credo che possa essere considerata una fiction dal carattere fortemente civico, pur rimanendo un’opera di fantasia.

E il messaggio che speri colga il pubblico del tuo personaggio, invece? 

Paolo è un uomo che sa ascoltare, cerca di capire le ragioni degli altri senza trascurare le proprie. Ecco, sapere ascoltare, mi sembra un ottimo messaggio.

Che esperienza è stata per te questa? 

Un’esperienza di lavoro bella, interessante, a volte faticosa, spesso divertente.

Tante le fiction e i film della tua carriera. C’è un’esperienza che ricordi in particolare più di tutte? 

L’interpretazione di Leonardo Vitale nel film “L’uomo di vetro”. Quel personaggio – realmente esistito, il primo vero pentito di mafia – ancora oggi, a volte, mi viene a trovare. Difficile potere ripetere quell’esperienza.

Ma David chi è? Quali sono le sue passioni? 

Domanda non semplice, mi limito alla superficie. Sono una persona che ama leggere, viaggiare, pensare e che si appassiona alle vite degli altri, ma solo per raccontarle.

Un ruolo che vorresti ottenere e che sogni da tanto? 

Sono tanti i ruoli che mi piacerebbe fare, soprattutto in ambito teatrale. Caligola di Camus, per esempio, adoro la sua verità paradossale.

Progetti o sogni nel cassetto che vuoi rivelarci… 

Sono in scena con “Re Lear” di Shakespeare nel ruolo di Edmund ed ho in progetto un film per il cinema che racconta la vita degli internati negli O.P.G. (ospedali psichiatrici giudiziari). Per quanto riguarda i sogni: non li ricordo mai al mio risveglio!

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