Antonio De Matteo: le complessità della vita in Mare Fuori 5

Antonio De Matteo: le complessità della vita in Mare Fuori 5

Intervista a cuore aperto all’attore Antonio De Matteo, impegnato tra successi televisivi e il mondo del sociale.

Una nuova stagione in “Mare Fuori”, la quinta per esattezza, e “Piedone – uno sbirro a Napoli”, su Sky Original, per il sempre creativo Antonio De Matteo, impegnato come possibile al fianco di Amnesty International e Oxfam Italia. Un uomo di sani principi, un padre innamorato del proprio figlio, pronto ad aprirci le porte del suo ‘percorso’ artistico e di vita…

Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Antonio De Matteo. Abbiamo avuto modo di vederti in “Piedone – Uno sbirro a Napoli”, recentemente, una produzione Sky Original. Cosa ti ha regalato questa esperienza?
Un set fantastico, un ruolo molto positivo, un progetto che mi ha divertito molto. Ne ho conosciute tante di persone come il personaggio portato in scena, anime che mi hanno ispirato nel modo giusto, a cui devo tanto. Sono stati tanti i complimenti ricevuti, forse più di quelli avuti per “Mare Fuori”, e di questo sono davvero felice.

Come sono stati, invece, i rapporti con i tuoi compagni di avventura?
Bellissimi! Salvatore Esposito è una persona perbene, molto disponibile, attento ad ogni circostanza. Nella vita sono un ‘toccone‘, mi piace tanto abbracciare, e lui mi ha concesso tutto ciò. Sono stato felice di poter incontrare anche Fabio Balsamo, un bravissimo attore, e tanto devo anche a Silvia D’Amico, una persona incredibile, che mi ha fatto sentire a casa. Un team fantastico, un’avventura incredibile!

Attendiamo la quinta stagione di “Mare Fuori”, una serie più che rodata, un set che è ormai famiglia per te… 
Una stagione cruciale, costituita da grandi cambiamenti, legati anche alla macchina produttiva, con un nuovo comandante alla guida, tante, troppe novità e ci auguriamo che tutto questo possa corrispondere ad una spinta in più. Ci sarà tanto spazio per le storie amorose dei ragazzi e si tornerà ad una crudezza che si stava perdendo.

Antonio De Matteo

È ‘in sospeso’ la storia che lega il tuo Lino, alla giovane Silvia, interpretata da Clotilde Esposito… 

Hanno optato per una bella scelta quest’anno! Non posso anticiparvi altro ma spero possa piacere al pubblico… ne vedrete delle belle! Questo posso dirlo. Nuovi arrivi sul set, nuovi incontri da affrontare, non solo a livello televisivo.

Come hai gestito il tutto?
Ho avuto il piacere di fungere sia da coach che da apripista per i nuovi arrivati. Li ho accolti quasi da padre tanto da inserirsi benissimo, sino ad uscire con gli altri, seppure in momenti sporadici. Non è facile mettere insieme più di cinquanta persone ‘a sera’.

“Mare Fuori”, di anno in anno, lancia dei messaggi. Cosa possiamo aspettarci da questa nuova stagione?
Ogni storia porta con sé delle novità ed è veicolo di tante cose. In questa stagione c’è da decidere tanto. Ogni personaggio sarà portato ad una riflessione, ad una presa di posizione ben precisa, tra scontri con il passato, un presente difficile da accettare e molto altro. Le complessità sono aumentate, ogni storia ha un suo percorso ben delineato, ma il tutto ha una sua facile comprensione, una sua fluidità, diversamente dagli altri anni.

Da padre, hai già avuto modo di mostrare la serie a tuo figlio, di indirizzarlo, a suo modo, verso un insegnamento più che adeguato?
Ho evitato di fargli vedere la serie fino al compimento dei dieci anni. Gli ho ‘relegato’ una visione accompagnata e per via del linguaggio e per via dei temi trattati, per sviare una difficile amministrazione del tutto. Basta ricordare ai ragazzi da dove parte tutta la vicenda, da uno stato delle cose che potrebbe portare un ragazzo sulla una cattiva strada e ciò lo porta a compiere una rivalsa.

Che anno è stato per te quello appena trascorso?
Un anno terribile, per via di ciò che è accaduto, di questa guerra tremenda! Ho deciso di utilizzare i social in maniera diversa, per porre un’attenzione adeguata alla realtà, invece che ‘parlare’ soltanto della mia persona. Ciò che ci circonda non è affatto gratificante, tapparsi gli occhi non serve a nulla. Motivo per cui ho fatto la mia parte e lo stesso è stato con Amnesty International, con cui ho realizzato un progetto di ritratti fotografici che portiamo in giro per l’Italia e Oxfam Italia, con cui sono stato in Etiopia. Ho portato ciò di cui si necessita in zone dove vi è una crisi enorme.

Cosa non ti è stato ancora proposto?
Mi è ritornata la voglia di mettere in scena dei progetti personali, a cui tengo molto, con la speranza di poterli realizzare presto, a causa delle nuove regole per il cinema, sempre più restrittive. Ciò che più mi auguro è che non manchi mai la voglia di lavorare, di realizzare progetti con colleghi abili, come gli ultimi incontrati.

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