Opinionista televisiva, conduttrice radiofonica e tanto di più, Turchese Baracchi.
Con la sua “Turchesando” regala momenti piacevoli al pubblico, agli ospiti che, il più delle volte, rimangono colpiti dalle sue domande, dal modo che ha di agire. In questa nostra intervista vi è tanto di lei, di colui che le ha insegnato quale strada prendere, Maurizio Costanzo, del suo rispetto verso ogni singola persona.
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Turchese Baracchi. I tuoi inizi sono legati a Maurizio Costanzo, conosciuto a La Sapienza, a Roma, divenuto poi relatore della tua tesi. Che ricordo hai di quel periodo, dell’affascinante mondo dello spettacolo?
Ho un ricordo bellissimo anche per via del fatto che metà della mia famiglia è nel cinema. Mio nonno era un produttore cinematografico della commedia all’italiana, Fausto Saraceni, produttore di film importanti, nonchè bellissimi, come quelli interpretati da Monica Vitti e Alberto Sordi. Sono cresciuta con il senso della comunicazione, dello spettacolo, sin da bambina, attraverso racconti che mi permettevano di sognare. Da lì ho intrapreso un percorso universitario, scienze della comunicazione, realizzando un ultimo esame con Maurizio Costanzo, che all’epoca era in cattedra ne “teorie e tecniche del linguaggio televisivo”. Dopo aver avuto il suo trenta con lode, ne ho richiesto la tesi. La ‘bellezza’ di Maurizio era insita nella capacità di riconoscere cosa fosse la gratitudine, caratteristica che non tutti hanno.
Esiste un prima di Costanzo ed anche un dopo.. A tuo avviso, Turchese, cosa mancherà di lui oggi, così come negli anni che vivremo?
Maurizio Costanzo è immortale! Ciò che ha saputo ‘tramandare’, in maniera diretta o meno, e le lotte compiute, specie quelle contro la mafia, resteranno e saranno impresse nei libri. Il ‘prima’ rappresenterà di certo uno spartiacque, diversamente il dopo, che sarà caratterizzato da una mancanza enorme di una personalità così importante.
Tanta Radio nel vissuto di Turchese Baracchi, a cominciare da Radio Italia Anni ’60, tanta conduzione. Cosa puoi dirci a riguardo?
La radio, a mio avviso, è uno dei mezzi di comunicazione più belli e potenti che possa esistere. Giocavo ‘alla radio’ da quando ero bambina, registrando la mia voce sulle cassette. La fortuna ha voluto che cominciassi, proprio al fianco di Costanzo, con “L’uomo della notte”. A suo parere ero nata per questo mestiere! Da lì in poi non mi sono più fermata, da “Forum” e “Turchesando”, scritto e diretto da me, mio grande orgoglio, anche per via del titolo, che mi è stato consigliato proprio da Maurizio. Al momento sono su Radio Cusano Campus, in radio visione sul digitale terrestre, in maniera ancora più completa, immagini e voce.
Ti andrebbe di parlarci degli ultimi lavori realizzati, senza dimenticare “Turchesando”, appunto, tra tutti?
I primi approcci con gli studi televisivi sono stati proprio a “Forum”, d’apprima al fianco di Rita Dalla Chiesa e, successivamente, accanto a Barbara Palombelli. Tornarci, quando capita, è sempre un piacere, come essere a casa. Rita, con i suoi modi, mi ha insegnato tantissimo, al contempo anche Barbara mi ha trasmesso molto. Il mio essere diretta ha funzionato, e mi ha poi permesso di approdare in radio, diventando anche opinionista, come dalla Panicucci, per due anni e mezzo, per poi arrivare in uno spazio costituito da Eleonora Daniele. Non ultimo il mio “Turchesando”, basato su interviste non banali, ed ospiti eccezionali che mi riempiono sempre di complimenti dicendomi quanto sia normale il mio modo di metterli a loro agio.
Quale segreto caratterizza “Turchesando”?
Parliamo di un programma allegro, divertente, frizzante capace di veicolare, all’occorrenza, messaggi forti, come accadrà nella puntata di oggi in cui parleremo di Giulia, la ragazza uccisa senza motivo alcuno dal suo ex fidanzato. Sono sempre stata in prima linea contro la violenza contro le donne, senza mai tirarmi indietro. Non è ammissibile che un ‘uomo’ possa decidere di uccidere una donna solo perché è più capace, abile, sicura e forte di lui. Una competizione sciocca, senza senso alcuno, davvero ingiusta. In puntata avremo modo di dare voce alla sorella di questa ragazza, Elena, che ha scritto una lettera bellissima, al “Corriere della sera”, in onore di sua sorella e, con noi, vi sarà anche Annamaria Bernardini De Pace.
Se di futuro si parla, cosa puoi anticiparci a riguardo?
Realizzerò un altro programma, sentendomi un po’ talent scout, con Edoardo Tavassi, un puro, un personaggio, a mio parere. Ho preso ciò da Maurizio, capace di parlare a chiunque, dalla personalità importante a quella meno nota, ma con una storia forse più potente. Ritengo sia giusto dare voce a tutti, facendo del bene, al di là di come possano andare le cose. Edoardo, ad ogni modo, è corretto, buono, spigliato, un vero animale da palcoscenico e con una voce molto radiofonica. Potrete quindi ascoltarci tutti i giovedì, dalle 18.00 alle 20.00, sempre su Radio Cusano Campus, in radio visione.
Turchese Baracchi, quale messaggio vorresti poter lanciare ai giovani di oggi?
Consiglio loro di rispettare sempre gli altri, con umiltà, senza dimenticare di rispettare anche la propria persona, in prima battuta. L’umiltà, in qualche modo, ti ripagherà sempre, così come i sacrifici ed il saper dire grazie a chi ci aiuta, senza doversene vergognare.