Locandina dello spettacolo Lampedusa

Lampedusa in scena con Fabio Troiano

Fabio Troiano: “Spero il teatro sia riuscito a smuovere qualcosa”

Lampedusa. La prima immagine che viene in mente appena si ode questo nome è un mare. Un mare che abbraccia una spiaggia piena di migranti appena sbarcati. Un mare benevolo e accogliente, ma allo stesso tempo carico di tristezza e difficoltà. Cosa è veramente Lampedusa? Fabio Troiano e Donatella Finocchiaro con lo spettacolo “Lampedusa”, per la regia di Giampiero Borgia, hanno voluto tradurre in arte uno dei drammi più grandi di tutti i tempi, quello della migrazione.

Locandina dello spettacolo Lampedusa

Cosa è davvero un migrante? Un uomo disperato? O qualcuno da cui diffidare? Stefano e Denise, due umani diversi ma simili; due esseri umani che ad un certo punto della loro esistenza si trovano davanti ad un bivio: essere se stessi, condurre la vita condotta fino a quel momento o cercare la speranza? Uno pescatore, pescatore di migranti; l’altra immigrata, studentessa ed esattrice delle tasse. Uno spettacolo semplice, che pone il focus essenzialmente sui monologhi dei due protagonisti: sono narrate scene di vita quotidiana, momenti di incredulità e dolore, affetti familiari, ma soprattutto è raccontato il cambiamento.

Quel cambiamento che arriva relazionandosi con l’altro, quel cambiamento che ci predispone ad osservare tutto sotto un’altra prospettiva: arriva la luce. La scarna scenografia, abiti di scena semplici pongono maggiormente attenzione sulle parole dette, riportano con la mente ad immagini mai viste ma egregiamente e minuziosamente descritte nei particolari, quasi fossero uno zoom.

Il testo di Anders Lustgarten viene riadattato in un linguaggio semplice e colloquiale, un sorta di dialogo tra il protagonista e lo spettatore preso singolarmente, un dialogo costruttivo che porta alla ricerca della verità e della comprensione di una situazione che appare semplice e scontata ma non lo è quasi mai. Qualche parola colorita e un accento marcato sono alcuni degli elementi che hanno contribuito a rendere lo spettacolo ancora più vicino al pubblico. Impercettibile la differenza tra il palco e la platea, inesistenti le barriere che spesso vengono a crearsi tra gli attori in scena e il resto del teatro. Ed è proprio questa la funzione del teatro, comunicare quanto più possibile un determinato messaggio o raccontare una storia. E se la storia non entra nelle vene di chi l’ascolta, il feedback non sarà mai positivo.

Fabio Troiano e Donatella Finocchiaro

Abbiamo chiesto a Fabio Troiano cosa è per lui Lampedusa: Lampedusa è un punto molto importante in questo momento per la migrazione, forse è una sorta di punto nevralgico. Nonostante sia molto piccola, in realtà si presenta molto grande in quanto il grande transito della migrazione passa da lì. È un posto meraviglioso, ma tutto questo parlare di Lampedusa fa vedere solo un lato, che è un lato bello ed è quello dell’accoglienza. Ma Lampedusa si presenta davvero come un posto meraviglioso, è la verità. Fortunatamente in questo periodo ha ripreso ad ospitare nuovamente turisti; ora sta tornando l’isola che merita di essere.

Un ruolo complesso quello di Stefano, ma che Fabio ha impersonato senza problemi: Non ho sentito il carico, il teatro ha bisogno di essere anche sociale. Non si può fare sempre e solo commedia in quanto questo è un mezzo di comunicazione davvero forte. Il testo è importante e non siamo noi a dare soluzioni; sicuramente mette la lette d’ingrandimento su una determinata questione. Il teatro deve sempre smuovere qualcosa, e spero che in questo caso sia successo.

La tournée riprenderà a gennaio e attraverserà diverse parti d’Italia: Lampedusa arriverà a Montepulciano, Vercelli, Carbonia, Cagliari, Roma, Viterbo e Rubiera. Non perdetevi assolutamente una piccola grande lezione di vita che solo il teatro può dare.

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Redazione Giornalistica

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