Filippo Gentile: “conversazione” prima di tornare in scena
Ironicamente una “conversazione” con il regista Filippo Gentile, che ci racconta il suo spettacolo “Conversazioni dopo un funerale”
Incontriamo Filippo Gentile, regista dello spettacolo teatrale, “Conversazioni dopo un funerale”, in scena dal 16 al 20 ottobre al Teatro Parioli Costanzo.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Filippo Gentile. Sarà nuovamente in scena, da questo 16 ottobre, “Conversazioni dopo un funerale”, una regia allegra e intensa e degli ottimi attori da dirigere. Come ha preso forma tutto ciò?
Per prima cosa ringrazio profondamente la redazione per questo spazio. “Conversazioni dopo un funerale” è un testo dalla spiccata verve comica di un’autrice a cui sono profondamente legato. Segna l’inizio della sua carriera e per ragioni quasi scaramantiche ho voluto segnasse anche l’inizio della mia. Quanto dalla direzione del teatro Parioli, mi è stata data questa opportunità, l’ho ovviamente voluta cogliere al volo e non è scontato, a diciannove anni, poter debuttare su un palco di questo calibro. Il gruppo di lavoro si è formato grazie al fondamentale aiuto di Simone Guarany, che nello spettacolo interpreta Davide. È stato lui a presentarmi questo meraviglioso cast composto da: Francesca Antonucci, Andrea Ottavi, Lucia Rossi, Andrea Venditti e Valeria Zazzaretta (rispettivamente Elena, Francesco, Giulia, Piero ed Elisa). È impossibile, poi, dimenticare la meravigliosa squadra di tecnici grazie ai quali tutto ciò non sarebbe stato possibile.
Quali sensazioni ti riportano al Teatro, all’odore delle tavole del palcoscenico e come vivi il brusio prima di ogni spettacolo?
Per me il teatro è vita! Sono nato da genitori produttori e quindi quasi tutti i miei primi ricordi sono dietro le quinte. L’odore del palcoscenico mi riporta ad un’infanzia preziosissima spesa a conoscere chi il teatro lo ama e rispetta e questo rispetto per l’arte e per il luogo teatro è la fiamma che vorrei illuminasse il mio futuro. Essendo un ansioso mi ritengo fortunato a essere in platea quando il brusio si intensifica. Il mio lavoro finisce quando la sala si riempie, da lì in poi devo solo raccogliere i frutti.
Chi è Filippo Gentile e quali consapevolezze hai raggiunto con il passare del tempo?
Filippo Gentile è fondamentalmente un ventenne insicuro, credo sia ancora troppo presto per me per parlare di consapevolezze.
La regia che non hai ancora realizzato, gli attori che non hai ancora avuto modo di dirigere?
Non ho una regia dei sogni o degli attori dei sogni, tutto ciò che viene è bene e accoglierò tutto a braccia aperte
Progetti futuri di cui poter parlare?
Di progetti futuri ce ne sono tanti, non è questo il tempo di riposare. Mi limiterò a un classicissimo, qualcosa bolle in pentola.