Daniel Angelus racconta Wired for Heartbreak
Daniel Angelus racconta Wired for Heartbreak. Foto da Ufficio Stampa.

Daniel Angelus racconta Wired for Heartbreak

Quattro chiacchiere con Daniel Angelus, cantautore e cantante inglese che ha pubblicato il suo nuovo disco dal titolo Wired for Heartbreak e vuol farlo conoscere anche a tutti gli italiani…

Daniel Angelus racconta Wired for Heartbreak
Daniel Angelus racconta Wired for Heartbreak. Foto da Ufficio Stampa.

Ciao Daniel Angelus, prima di tutto parlaci del tuo nuovo album Wired for Heartbreak.

Wired for Heartbreak è una storia che ho scritto con il mio co-sceneggiatore David Emery. Io ho avuto le idee e David mi ha aiutato a realizzare l’enorme distesa di emozioni sonore che avevo nella mia testa. Volevo qualcosa che suonasse terrestre e ultraterreno. Un disco unico ed emozionante.

Puoi raccontarci qualcosa di te? Cosa fai e da dove vieni?

Mi stanco di parlare di me stesso. Preferisco parlare della mia arte e mestiere. Vengo dall’Inghilterra, sono il tuo umano medio che caga e russa. La mia musica è ciò che offro al mondo e ogni altra cosa è una persona imperfetta che cerca di migliorare ogni giorno in un campo personale. Sono profondamente ispirato dalla mia sopravvivenza e da tutte le cose positive.

Wired for Heartbreak è un album concept album melodrammatico. Cosa significa esattamente?  Di cosa parla?

Il mio album è una storia molto esagerata con un contesto crudo ed emotivo. Si appoggia a molte esperienze e sentimenti umani ma lo inserisce in uno scenario mai esistito.

Che suono ricerchi in questo tuo nuovo disco?

Bella domanda. Mi piace molto il suono che abbiamo creato su questo album. Ho lavorato molto con la mia squadra per assicurarmi che l’album suonasse in modo grandioso e drammatico, durante il processo di registrazione, che ha richiesto più di un anno, mi sono espresso molto spesso spiegando i colori che volevo nel disco. La portata di questo suono doveva essere il più grande possibile con il piccolo budget che avevamo a disposizione. Le canzoni iniziavano con me al pianoforte per poi crescere e aumentare nel corso dei mesi, man mano che si aggiungevano attentamente nuovi strati sonori. La maggior parte delle voci sono state registrate in un’unica ripresa. Creare questo grande suono per il mio album è stato un lavoro meticoloso ma anche estremamente eccitante e avventuroso.

Daniel Angelus, hai estratto due singoli dal tuo disco:  The Heartbreak of Goodbye e Reflection. Perchè hai scelto questi due brani?

Non rilascio mai singoli dai miei dischi, considero il corpo del lavoro come un pezzo unico, un insieme. Ho rilasciato due video musicali per i brani che hai menzionato in modo che le persone potessero farsi gratuitamente un’idea dell’album e se lo avessero apprezzato avrebbero potuto trovare facilmente il disco e farlo girare. Queste due canzoni hanno una bella dinamica del suono. Reflection è una traccia su cui puoi davvero soffermarti e Heartbreak è un intenso momento euforico che volevo che le persone sperimentassero. Queste non sono le uniche due canzoni che sto pubblicando nei video gratuiti, ce ne sono altri in arrivo. Presto svelerò il mistero, he-he.

Chi ha scritto e diretto i videoclip?

Il video di Reflection è stato girato con il mio team in Inghilterra e ha incluso le brillanti opere digitali di Pavel Chagochkin. Anche il video di Heartbreak of Goodbye è stato girato con la mia squadra sempre in Inghilterra e il resto del filmato nel video è stato realizzato dal fantastico Sergey Shubin. Sergey ha un’incredibile visual collection di lavori che ammiro molto. Abbiamo un budget relativamente basso per tutto ciò che facciamo, quindi la qualità è molto importante, siamo fortunati ad essere riusciti a realizzare tutto questo.

Com’è la scena musicale in Inghilterra? Cosa pensi della musica italiana?

Penso che la scena musicale in Inghilterra sia in salute, ma è un peccato non vedere così tanti artisti talentuosi e che hanno un suono unico entrare nella top 100. La scena è dominata specialmente dai soliti modelli scelti tra il pop e sebbene ogni percorso artistico sia difficile, mi piacerebbe ci fosse una rappresentanza più ampia nelle classifiche. Lavoriamo instancabilmente giorno e notte per poter parlare della mia musica e portarla a persone che potrebbero apprezzarla.

Mi piace la musica italiana. In questo momento amo molto “Una Vita in Vacanza” de Lo Stato Sociale e ascolto spesso “Oh, vita!”, il nuovo disco di Jovanotti. La mia traccia preferita di quel disco è “Le Canzoni”. Amo lo spirito italiano e mi piace molto venire in Italia. Uno dei miei posti preferiti per rilassarmi e stare tranquillo è il Lago di Bracciano nel Lazio. Bellissimo!

Lascia un commento