Gem Boy

Gem Boy: siamo quelli di sempre!

La Gazzetta dello Spettacolo, quest’oggi, ha il piacere di incontrare Carletto, autore dei testi dei Gem Boy e voce del gruppo. Carlo è solare e molto disponibile, proprio come lo sono tutti gli altri componenti del simpatico gruppo. Parodie, bella musica e nuovi brani all’ascolto: “#TILOVVO” e “La patatina”.

Gem Boy

Benvenuti su La Gazzetta dello Spettacolo ai Gem Boy e soprattutto a te Carletto. Come stai?

Sto bene, Grazie! Siamo preoccupati, vista la situazione che viviamo, ma fiduciosi che tutto possa risolversi al più presto.

“#TILOVVO” è il vostro primo singolo del 2021, che ha fatto da apripista alla Gialappa’s Band per le partite dell’Italia. Come nasce questo pezzo?

Il brano è stato realizzato da un chitarrista, un genere anni ’70, ascoltato per puro caso. Avevo in cantiere una storia, un progetto, ed ho pensato di legare insieme le cose. Una storia d’amore a senso unico, molto particolare.

Il secondo singolo, “La patatina”, regala doppi sensi e tanta allegria. Un vero e proprio ritorno agli anni ’80..

Il pezzo è un omaggio a Gianni Drudi. Un progetto che gli è stato cucito addosso, come un sarto con il suo vestito. Questa collaborazione era nell’aria, un qualcosa di trash, che ci ha divertito molto. Una parodia, un vero e proprio omaggio alla positività di Drudi, alla sua allegria.

Proviamo a compiere un viaggio a ritroso. Chi sono i Gem Boy e come nascono?

I Gem Boy sono un gruppo di amici, amanti della musica, che non hanno mai pensato di poter vivere, di musica. Il tutto ha avuto inizio per gioco, facendo buon uso delle basi del karaoke che avevamo a disposizione. Eravamo in due, poi piano piano siamo diventati cinque. Credo sia capitato a tutti, nell’arco della propria vita, di modificare, in parodia, una musica, un determinato testo. Un qualcosa, nel nostro caso, di naturale e di cui, fondamentalmente, non ci siamo nemmeno resi conto. La nostra discografia, in pochissimo tempo, si è diffusa ovunque, grazie agli mp3, alla gente.

La collaborazione con Cristina D’avena vi ha regalato maggiore notorietà…

Il binomio che ha avuto origine con Cristina d’Avena è stato un qualcosa di forte, di importante. Abbiamo unito le nostre forze, il nostro pubblico, per dare origine a tutto ciò. Una sinergia magica, pazzesca!

Che ricordi hai dell’esperienza di “Colorado”?

Un ricordo molto bello! Era la nostra prima volta in televisione, in un programma importante. Abbiamo stravolto le nostre stesse regole, con il fine di prendere parte allo show. Si è verificato, successivamente, uno stravolgimento del nostro gruppo, di quella che era la nostra figura. Le persone che ci seguivano a Colorado, hanno cominciato a non seguire più i nostri live, pensando fossimo ormai orientati su un Target differente. Fortunatamente, siamo riusciti a rientrare nei binari giusti, riportando a noi il nostro pubblico. Occorrerebbe informarsi, prendere visione delle cose, per capire che nulla era cambiato. Siamo quelli di sempre!

Cosa prevede il vostro futuro artistico?

Abbiamo aperto un canale twitch. Siamo, ad ogni modo, sempre orientati sulla musica, sulle esibizioni live. La chat di twitch è sempre aperta, in continuo contatto con chi ci segue. Stiamo lavorando a dei nuovi brani. Non si parla più di un vero e proprio album ma di veri e propri singoli.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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