Incontriamo Chiara Civello, brava cantante romana, impegnata in alcuni live ed eventi, come FestAmbienteSud, di cui cura la direzione artistica. Chiara è piena di idee, energica al massimo, e molto disponibile, specie a causa di questa ritrovata “normalità”. La ringraziamo della disponibilità, dell’attenzione.
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Chiara Civello. Come stai?
Sto benissimo, per fortuna! Sono carica, in occasione di questa ripartenza. Stare lontano dalle cose, in tal caso, ti tempra, ti prepara al ritorno, seppure sia stata una fermata forzata.
Quali consapevolezze ha apportato al tuo vissuto la situazione pandemica che si è verificata lo scorso anno?
Tutto ciò, vi dirò, ha creato in me una selezione naturale, sia a livello personale che lavorativo, delle cose importanti della mia vita. Siamo, fondamentalmente, tutti di passaggio e, renderlo significativo, questo presente è, mai come ora, il mio obiettivo.
Cosa ha rappresentato per te questa “ripresa”?
Sono felice di poter tornare alla mia amata musica. Sento la forza del pubblico, la loro voglia di cantare, di essere partecipe. Al momento, vi dirò, sto girando in duo, con Rita Marcotulli, una bravissima pianista, legata a Massimo Ranieri, Gino Paoli e il grande Pino Daniele. Inoltre, ho fatto due concerti da solita con l’Orchestra Sinfonica Rossini, un omaggio alla canzone italiana e all’indimenticabile Mia Martini. Ho, non ultimo, realizzato la direzione artistica di Festambientesud, che avrà inizio il 31 luglio e si protrarrà fino al 2 di agosto.
A proposito di Festambientesud, volevamo proprio chiederti quanto impegno necessita un lavoro del genere?
Mi sono occupata della parte creativa, di organizzare una programmazione che rispondesse alle necessità della collettività, del pensiero che questo festival vuole presentare. Ho quindi cercato di dare più spazio possibile ai giovani, alle donne, a tutte le realtà artistiche e creative che escono dall’algoritmo per seguire strade panoramiche. Avremo, ad esempio, una ballerina di flamenco ed un musicista messicano, Nicola Conte con un progetto speciale legato all’Africa, Dj Populous, i Ghenea e tanto altro. Ho cercato, inoltre, di fondere i generi, di sfumarli, per poter raggiungere un’ampia fetta di pubblico, richiamando anche bagni di gong con Mai MaI Mai e musica elettronica, per poi arrivare ad affrontare anche una guida di meditazione con Francesca Maria Salerno, dj set e molto altro. Sono felice di poter contribuire alla cultura del paese, sia come performer che presentando artisti che possano smuovere gli animi e i gusti musicali altrui. Aggiungo poi il batterista messicano Israel Valera, la ballerina di flamenco si chiama Karen Hugo. Inoltre, oltre a Francesca Maria salerno ci saranno Elena stancanelli ed Emanuele Trevi vincitore del Premio Strega rispettivamente il 1 e il 2.
“La Vie en Rose”, il tuo ultimo singolo, funge da apripista a quello che sarà il tuo prossimo album..
L’album uscirà a novembre e, ben presto, avrete modo di vedere anche il video che accompagna questa bellissima canzone, interamente girato a Parigi. Il nuovo disco, sarà basato sulla chanson francese. Un lavoro nato dalla collaborazione con i Nouvelle Vogue, la banda francese che ebbe successo nel riproporre cover pank in tutt’altra veste, e Mark Collin, che aveva giù prodotto il mio ultimo album, nel 2017.
Un colore che possa descrivere il periodo che stai vivendo…
Arancione. È il colore del tramonto, che preavvisa una nuova alba..
Ad oggi, cosa senti di aver realizzato di tutti quei sogni che avevi da ragazza?
Penso di averne realizzati tanti e, ancora oggi, continuo a sognare. I miei sogni non hanno mai deluso le mie aspettative!
Se ti chiedessi, invece, di parlarmi di qualcosa che non hai ancora avuto modo di realizzare?
Tante cose!! (ride) Dirle, non mi permetterebbe però di realizzarle.
Cosa prevede il tuo futuro artistico?
Il 29 luglio mi esibirò live al Teatro Sociale di Trento, con Rita Marcotulli, il 2 agosto sarò a Vieste per Festambientesud, l’11 agosto sarò in Calabria e il 26 agosto a Napoli, alla nuova Arena Agorà Scarlatti.