Lorenzo Federici

Lorenzo Federici quando il jazz è compartecipazione

Lorenzo Federici

Lorenzo Federici trombettista partenopeo, ha percorso territori musicali diversi, avendo sempre come punto di riferimento il jazz. Con la sua tromba riesce a riscaldare e colorare i brani che esegue con il suo gruppo gli ‘Zero Ore’ formato da Lorenzo Federici tromba, Mimmo Napoletano al piano, Roberto Giangrande c/basso e Claudio Borrelli batteria.

Abbiamo chiesto di parlarci di questa formazione, spesso in coesibizione con altri musicisti, non ultima quella con Giulio Martino al sax, seguito poi da una splendida jam session con Enzo Nini ed il gruppo ‘Pageloseri’ con Gennaro Barba, Riccardo Ferrara, Pasquale Romano, Sergio Sansone.

Come nasce la formazione ‘Zero Ore’ ?

Nasce da un corso di jazz al Conservatorio, che stavamo frequentando io e Mimmo Napoletano, dove alla fine ci siamo diplomati. Abbiamo iniziato a collaborato, poi è stato un continuo e non abbiamo più smesso, ormai suoniamo insieme da 15 anni. Ci divertiamo, ci piace suonare insieme. Mimmo Napoletano è un arrangiatore e compositore unico, per me è un onore suonare con lui, Claudio Borrelli alla batteria è l’anima pulsante del gruppo insieme a Roberto Giangrande al contrabbasso.

Qual è stato lo spunto per il nome ‘Zero Ore’ ?

E’ una mia idea, nata dalla fisica quantistica, io non ci capisco niente, ma mi piaceva l’idea che queste particelle rappresentano la loro massa ed energia, nella non realizzazione di sé stesse. In pratica tutto quello che è proteso verso la realizzazione esprime la migliore energia piuttosto di quando poi si realizza, dove c’è questa forma di stasi .
Nel corso di questi anni sei passato attraverso varie espressioni musicali. Ora prevalentemente suoni jazz?

Si con questa formazione abbiamo fatto sempre jazz, Ci piace spaziare nei vari periodi, abbiamo fatto dei concerti dedicati al grande Louis Armstrong con ‘Satchmo’, altri con riferimento all’hard-bop dove solitamente è previsto in quintetto, ma noi usiamo arrangiamenti trascritti di jazzisti non standard, in altre occasioni facciamo funky-jazz. Quindi il gruppo ‘Zero Oreospita attraverso i repertori altri musicisti, anche per dare sfumature diverse. Tra i nomi che abbiamo ospitato ultimamente ci sono Giulio Martino, Enzo Nini, Gennaro Barba. La cosa bella di questo gruppo è la compartecipazione, creare situazioni di confronto musicale con la spirito delle jam session.

Come produzione discografica, questo gruppo al momento non ha ancora pubblicato. Come mai?

Io ho inciso con altri, come ‘Zero Ore’ non abbiamo ancora inciso preferendo le esibizioni live.

Il vostro repertorio comprende solo l’interpretazione oppure c’è anche qualche vostra composizione?

Mimmo è il compositore, io ho dei pezzi di mia composizione, ma finora non siamo riusciti a trasformarli in un disco. E’ un po’ difficile in questo momento proporre delle cose originali, la gente viene attratta più da situazioni che conosce e riconosce, piuttosto che seguire un gruppo che propone il proprio repertorio jazz, a meno che non sei già a certi livelli. E’ un progetto, ma al momento non lo mettiamo in cantiere.

Su Laura Scoteroni

Partenopea di nascita, viterbese di adozione. Giornalista con la passione per la cultura, la musica di qualità, la poesia. Attraverso le parole fermo il tempo di avvenimenti, note e immagini. Scrivere per me è come respirare, se possibile senza asma.

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