Analisi del fenomeno Jalisse, 28 esclusioni consecutive da Sanremo dopo la vittoria del ’97. Un’indagine record e la loro autoironia.
L’annuncio dei Big in gara al Festival di Sanremo, anno dopo anno, è diventato per molti una routine, per la coppia musicale dei Jalisse un appuntamento fisso con la statistica. Con l’ufficializzazione dei nomi selezionati dal direttore artistico, è arrivato il 28° «no» consecutivo per il duo composto da Alessandra Drusian e Fabio Ricci, vincitori dell’edizione del 1997 con Fiumi di parole. Un record di perseveranza che si trasforma in un vero e proprio fenomeno mediatico di persistenza artistica e autoironia, un capitolo a sé nella storia della kermesse canora.
Il “Record Incredibile” di 28 Esclusioni
Dopo aver trionfato nel lontano 1997, i Jalisse non hanno mai smesso di credere nel palco dell’Ariston. Per quasi tre decenni, hanno puntualmente presentato un brano inedito alla commissione artistica, ma la risposta è stata sistematicamente negativa. L’ultima esclusione, annunciata dal Direttore Artistico, ha fatto scattare l’ennesimo conto: 28 no.
La loro reazione, tuttavia, è stata tutt’altro che sconfortata. Con un video che ha fatto il giro del web, i due artisti hanno brindato ironicamente alla loro mancata partecipazione, commentando sui social: «E noi brindiamo ai 28 NO. Un record incredibile!» (Fanpage, 1° Dicembre 2024). Questa capacità di trasformare la delusione in uno spunto narrativo è un tratto distintivo che li ha resi un cult sui social, molto più di una semplice “meteora musicale”.
Il Brano-Manifesto: No, No, No, No!
L’ultima proposta scartata da Carlo Conti (Direttore Artistico per l’edizione 2025) è un inno a questa loro anomala epopea. Il brano, intitolato significativamente “No, No, No, No!”, è stato rilasciato sulle piattaforme digitali subito dopo l’esclusione. Il testo, come hanno dichiarato gli stessi artisti, racconta in modo scanzonato proprio la loro ventennale odissea sanremese.
«Ovvio che un’esclusione non è mai una festa, ma, nonostante quel pizzico di dispiacere, è importante trasformare la delusione in ironia. Il brano ha uno stile divertente, leggero e scanzonato», hanno spiegato (Recensiamo Musica, Dicembre 2024). Questo gesto dimostra una strategia comunicativa matura, che sfrutta la viralità del “no” per promuovere la propria musica, ribaltando lo schema.
Il Mistero del “Boicottaggio” e le Voci di Corridoio
Perché un duo vincitore, e oltretutto capace di classificarsi quarto all’Eurovision Song Contest del 1997 (come riporta Sky TG24), viene sistematicamente escluso per 28 anni di fila? La risposta ufficiale risiede nelle insindacabili valutazioni artistiche ed editoriali della Commissione Musicale RAI, come previsto dal Regolamento del Festival di Sanremo.
Tuttavia, nel tempo si sono consolidate diverse teorie, alimentando quello che è stato definito il “mistero Sanremo” (DonnaD). Una delle ipotesi più diffuse, sostenuta da testimonianze come quella del giornalista Gigi Vesigna, parla di un boicottaggio subito dal duo dopo la vittoria del ’97, in un’epoca in cui la Rai non vedeva di buon occhio la vittoria italiana all’Eurovision per non doverne organizzare l’edizione successiva (Teatro e Musica News, 2023). Altre voci, emerse su blog di settore, parlano di passate «mega lite tra loro, i discografici, la Rai, l’organizzazione del Festival», ipotizzando un isolamento dal mainstream musicale (Mikimoz Blog, 2022).
Il Criterio Selettivo: Opacità e Trasparenza
Il Regolamento del Festival è chiaro: la selezione dei Big è demandata alla discrezione artistica del direttore in carica, basandosi sulla qualità del brano e sull’interesse editoriale. Questo implica che la scelta non è solo tecnica o commerciale, ma è legata alla visione del Festival di quell’anno.
Il caso Jalisse, con 28 brani diversi presentati e scartati, pone l’accento sulla grande opacità di questi criteri, che sembrano premiare spesso artisti già molto noti o emergenti con un forte appeal per il pubblico giovane. Come ha scritto Rolling Stone (2020), la loro esclusione non è dovuta a «brani poco validi? Le musiche brutte? La voce?», ma all’opportunità, o meglio, alla sua negazione.
L’Ostinazione come Strategia di Marketing e Vita
L’ostinazione dei Jalisse, che li porta a ripresentarsi con un brano inedito ogni anno, si è trasformata in una straordinaria operazione di personal brand e resilienza. Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta, recita il loro mantra, e la loro storia è un potente messaggio sull’importanza della perseveranza nel mondo dell’arte e non solo.
Hanno saputo sfruttare la loro anomala condizione di “esclusi eccellenti”, mantenendo vivo l’interesse su di sé attraverso i social media e i media tradizionali. Nonostante le porte dell’Ariston rimangano chiuse, il duo continua a produrre musica e a esibirsi, dimostrando che la carriera di un artista non dipende esclusivamente dalla vetrina sanremese.
La loro partecipazione come ospiti nella serata delle cover di Sanremo 2024, 27 anni dopo la vittoria, ha dimostrato che il pubblico non li ha dimenticati. Non sono semplicemente “quelli dei no”, ma sono l’esempio tangibile di come l’autoironia e l’ostinazione possano trasformare un record negativo in una narrativa vincente. L’importante, in fondo, è essere sulla bocca di tutti, e in questo i Jalisse, con i loro 28 no, hanno vinto.
La Gazzetta dello Spettacolo Il quotidiano dello ShowBiz


