Samuele Cavallo: vivo di famiglia, musica e irrequietezza
Incontriamo nuovamente l’attore e cantante Samuele Cavallo, che ci racconta il suo ultimo singolo dal titolo “Restare lontani”.
La felicità per Samuele Cavallo, attore e cantante, è intrisa nella sua famiglia, nel suo lavoro, nelle passioni di cui si nutre, e nel suo ultimo singolo, “Restare lontani”. Una felicità mista ad una forte irrequietezza che lo accompagna da sempre, dalla voglia di sperimentare, di mettersi sempre più alla prova.
Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Samuele Cavallo. Il tuo nuovo singolo si intitola “Restare lontani”, un brano a cui tieni molto, realizzato insieme a Samuele Sfingi. Cosa dire a riguardo?
“Restare lontani” è stato realizzato proprio insieme a Samuele Sfingi, con cui collaboro ormai da tempo, ed è stato prodotto da Nicolò Fragile, autore per artisti non poco importanti. Il brano analizza le sensazioni legate al dover lasciare andare qualcuno, all’impossibilità di potersi vivere, cosi come la paura di perdersi, di restare da soli. Oggi si parla tanto di femminicidio, di possesso, ma l’amore può mutare, assumere altre forme. Motivo per cui, ho scelto di imprimere queste sensazioni, cosi come la risoluzione personale, in soli tre minuti e mezzo…
Un EP realizzato tempo fa ma un vero e proprio album manca al tuo attuale percorso…
Si, ho realizzato un EP tempo fa ma ho preferito poi proseguire per singoli perché ho voluto provare a creare dei piccoli mutamenti, di volta in volta, nel mio percorso musicale. Parlare di album oggi è faticoso, in un tempo in cui tutto è ‘espresso’, veloce, ed ho sempre avuto paura di restare intrappolato in qualcosa. Credo sia più giusto parlare di album se si ha una carriera affermata, degna di nota.
Cosa sta regalandoti questo percorso in musica?
Mi regala la possibilità di far sì che le persone, a poco a poco, possano avvicinarsi a questo mio percorso musicale. Con la canzone che ho dedicato a mia figlia, ad esempio, “Cos’è un papà”, ho modo di riscontrare sempre grande commozione da parte dei genitori presenti, pronti a complimentarsi ad ogni fine spettacolo. Una soddisfazione enorme, cosi come la voglia di continuare a scrivere, di analizzare temi, sfumature emotive da trasformare in musica.
Sei da anni nei panni di Samuel nella soap di Rai3 “Un Posto al Sole”. Cosa ti regala ancora, ad oggi?
Il mio Samuel è stato un romantico, almeno durante i primi anni della soap, per poi essere traghettato in una parte dedita alla commedia. A breve nel suo vissuto tornerà anche la musica, qualcosa che fa stare bene il personaggio e che, al contempo, fa stare bene anche me perché mi regala la possibilità di completare due lati che fanno realmente parte del mio percorso, grazie anche alle bellissime canzoni del maestro Antonio Annona.
Una famiglia, il cast della soap all’ombra del Vesuvio, per te…
Sicuramente! Chiunque approda ad “Un Posto al Sole” può parlare di famiglia. Nel mio caso, vivo spesso il quotidiano proprio insieme ad alcuni colleghi, ormai grandi amici. Niente di più bello!
Sei sereno, appagato in questo periodo?
Non sono mai sereno, in realtà, e credo che nessuno lo sia realmente nella vita! Sono una persona creativa ma tanto irrequieta. Vivo la precarietà, il disagio, le difficoltà che tutto ciò comporta. In questa irrequietezza, però, posso dirti che ho un’ancora molto importante al mio fianco, la famiglia. Per un artista è fondamentale avere un posto felice ma, al contempo, ho anche bisogno di viverla questa irrequietezza e spaesatezza, fuori dalle mura di casa.
In ultimo, cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?
La linfa creativa non manca mai e di certo ci saranno altri singoli in uscita, in futuro. Adesso voglio godermi il riscontro che mi regalerà “Restare lontani” per capire cosa fare, cosa migliorare…