Un nuovo singolo per l’attore e cantante Massimiliano Varrese, “Fai Clap Clap”, scritto per rivalsa e per pura passione.
Un vero e proprio incitamento ad accantonare il bullismo, le maschere inesistenti che accompagnano alcune persone…
Bentornato su La Gazzetta dello Spettacolo, Massimiliano Varrese. “Fai Clap Clap” nasce per amore della musica e per rivalsa, un vero e proprio inno ad accantonare il bullismo, una grande piaga di questo momento storico…
Sentivo forte la necessità di compiere questo passo, anche per via delle calunnie che accompagnano me e la mia famiglia da qualche tempo. L’arte, a suo modo, mi ha sempre aiutato ad elaborare ogni cosa, a trasformare le sofferenze vissute. Non conoscevo questo mondo così tossico, mi ha colpito per la prima volta, e gli regalo l’importanza che ha, il nulla…
Cosa pensi sia necessario fare in situazioni di bullismo?
Penso che denunciare sia fondamentale, così come il chiedere aiuto, ancor prima, prendendo tutto il coraggio possibile per poter agire nel modo giusto. Da artista, personalmente, ci metto la faccia, senza mai tirarmi indietro, ma quando si cominciano a colpire i propri cari, i parenti stretti, allora no, non ci sto..
Un ritorno alla musica voluto, desiderato, e da tempo…
Nasco come ballerino ed ho avuto la fortuna, in passato, di far parte di gruppi di ballo pazzeschi. Ho sentito forte il desiderio di prendere parte a dei pezzi, di ballare, e la nascita di questo progetto ha rappresentato una vera e propria magis, qualcosa che ha incastrato ogni cosa.
“Fai Clap Clap” può fungere da monito per il futuro di tua figlia?
Abbiamo la responsabilità di lasciare qualcosa di certo ai nostri figli, sicuri di non dover avere paura di nulla quando si è nella verità. Nel brano dico “ho imparato il silenzio dell’attesa perché la verità ne vale”. È proprio così. Si possono dire le cose in maniera forte, se vogliamo, ma non con violenza, questo no.
Cosa ti auguri che possa accadere da oggi in poi, Massimiliano Varrese?
Oggi credo di avere la maturità giusta per portare avanti i miei progetti, la musica, la scrittura e le regie che amo. Un risveglio interiore e spirituale…
Nelle tue note di stampa appare un ricordo di una grande donna di spettacolo, Raffaella Carrà. Che ricordo hai di lei?
Se oggi sono l’artista che sono ed ho la forza che ho, nel rispetto di tutti, lo devo anche a lei, a Raffaella. È stata la mia madrina, la donna che mi ha lanciato e preparato, portandomi ad amare sempre più l’arte. Vedo sempre meno persone come lei, purtroppo, ma quando ballo e canto non posso fare a meno di pensarla.