La notizia è bizzarra e alquanto curiosa perchè delle ragazza siciliane, chiamate le ragazze delle arance, hanno brevettato un sistema compatibile col mondo della moda. Esse sono riuscite a ricavare una fibra sostenibile e adesso cercano dei fondi per finanziare il loro progetto che consisterebbe nel’l incapsulare, nei tessuti, dell’olio essenziale. Praticamente, queste ragazze hanno riutilizzato gli scarti delle arance di Sicilia e li hanno trasformati in abiti. Il tessuto che ne è stato ricavato prende il nome di Orange Fiber ed è stato ricavato dagli agrumi che, grazie alle nanotecnologie, rilasciano dei principi attivi sulla pelle. Il merito di questa invenzione va a due ragazze fuorisede catanesi che vivevano a Milano e l’idea è nata tre anni fa intorno al tavolo di una cucina. Oggi, Adriana Santonocito (36 anni) ed Enrica Arena (28 anni) stanno aspettando la fatidica data di marzo 2015 per poter lanciare in commercio la produzione di diversi tessuti da loro creati. La bellissima novità è che l’invenzione tutta made in Italy premia due ragazze in gamba e geniali che sono già state contattate da varie aziende che lavorano nel settore dell’alta moda entusiaste di promuovere innovazioni tutte prodotte in Italia e, soprattutto, sostenibili. Grazie, quindi, agli scarti delle industrie che lavorano con le arance si possono ricavare incredibili tessuti che possono essere lavorati a piacimento. Infatti, il filato può avere diverse colorazioni e può essere mescolato con altri tessuti. Loro puntano su tessuti che rispettano l’ambiente, quindi naturali, come: il lino, il cotone, la seta e la canapa. Così facendo, si può creare un’alternativa vincente ai soliti clichè che propone l’ambiente della moda grazie all’impegno e all’eccellente talento di due giovani ragazze.