Gaia De Laurentiis, Pino Calabrese, Eleonora Ivone e Angelo Longoni a Venezia per Apri le labbra. Foto da Ufficio Stampa
Gaia De Laurentiis, Pino Calabrese, Eleonora Ivone e Angelo Longoni a Venezia per Apri le labbra. Foto da Ufficio Stampa

Eleonora Ivone debutta alla regia con Apri le labbra

Presentato in anteprima a Venezia 75 il cortometraggio di Eleonora Ivone, dal titolo Apri le labbra. Con questo prodotto, il 6 settembre alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, l’attrice debutta anche come regista.

La tematica al centro del cortometraggio, scritto e sceneggiato dalla stessa Ivone insieme a Angelo Longoni, è coraggiosa e trattata con grande pudore: il racconto segue la storia di una figlia che da bambina ha subito abusi sessuali dal padre, del quale si mette alla ricerca dopo tanti anni, ritrovandolo in un letto d’ospedale…

Gaia De Laurentiis, Pino Calabrese, Eleonora Ivone e Angelo Longoni a Venezia per Apri le labbra. Foto da Ufficio Stampa
Gaia De Laurentiis, Pino Calabrese, Eleonora Ivone e Angelo Longoni a Venezia per Apri le labbra. Foto da Ufficio Stampa

Si può perdonare? Si può smettere di soffrire? Sono queste le domande che fanno da filo conduttore nel cortometraggio che vede come protagonisti gli attori Gaia De Laurentiis e Pino Calabrese, che hanno partecipato insieme ad Eleonora Ivone e Angelo Longoni all’incontro con la stampa, moderato dal conduttore Claudio Guerrini.

Le dichiarazioni

Credo che il ‘non perdono’, che si dice ferisca, non sia vero. Io credo si debba andare oltre, al di là del perdono e della vendetta” -ha sottolineato Gaia De Laurentiis, aggiungendo: “Bisogna fare in modo che la ferita diventi un tuo alleato, un trampolino verso una nuova vita”. Pino Calabrese, sempre nel corso della presentazione, ha dichiarato: “Credo che un attore abbia un impegno preciso, che è quello di scegliere progetti corretti perché il nostro dovere è anche quello di trasmettere al pubblico tematiche sociali”.

L’attrice Eleonora Ivone, al suo debutto da regista ha sottolineato: “Questo corto è stato pensato per dare voce a tutte quelle vittime che non hanno potuto o voluto denunciare, con la speranza che possa indurre a riflettere e che possa essere utile socialmente a tutti i livelli“.

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