Silvia D’Amico: difficile rinunciare al set per chi lo ama da sempre

Silvia D’Amico: difficile rinunciare al set per chi lo ama da sempre

Intervista all’attrice Silvia D’Amico, che ci racconta la sua passione per il mondo del cinema e il nuovo film “Il mio compleanno”.

Nelle sale dal 14 maggio con “Il mio compleanno”, film ad opera di Christian Filippi, troviamo l’attrice Silvia D’Amico, con noi per parlare di questa ultima esperienza e del suo percorso artistico in continuo divenire…

L’intervista a Silvia D’Amico

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Silvia D’Amico. Nelle sale, proprio da questo 14 maggio, “Il mio compleanno”, un’opera prima di Christian Filippi. Che esperienza ha rappresentato e quali consensi vi augurate di poter raccogliere?
Un’esperienza diversa da tutte le altre quella de “Il mio compleanno” perché è frutto del progetto Biennale College, un concorso organizzato dalla Biennale di Venezia in cui vengono selezionati progetti italiani e stranieri a cui viene donato un budget minimo per la realizzazione del tutto. Una somma che, allo stesso tempo, consente la possibilità di poter scegliere ciò che il regista vuole, senza dover rendere conto a nessuno, motivo per cui noi attori, così come la troupe, ci siamo sentiti scelti come parte integrante, qualcosa di realmente forte rispetto alle occasioni lavorative passate. Un entusiasmo avvertito da tutti, con una troupe giovane ed una forte unione tra noi. Dunque, cosa ci aspettiamo? Semplicemente che il film piaccia, consensi normali, soliti, nulla più. Il film parla di una casa famiglia, una realtà diversa, poco raccontata, ma che a suo modo ha tanto a che vedere con la famiglia, intesa nel senso classico del termine. È il caso di Simona, tutrice di Riccardino, che diventa per lui proprio quello, differentemente da colei che lo ha generato.

Le promozioni/gli incontri in sala sono, appunto, motivo di incontro/confronto con il pubblico. Un modo per conoscere le loro sensazioni. Cosa ti regala tutto ciò e come lo vivi?
L’incontro con il pubblico, in un momento storico come questo, è fondamentale, vista la crisi che vive il cinema. Osservare un progetto, così come incontrare i suoi protagonisti, è fondamentale per le persone, così come lo è per noi, per stimolare tutti a recarsi al cinema.

Quanto è cambiato a tuo avviso il modo di fare cinema e televisione negli ultimi tempi?
Il modo di fare cinema e televisione è cambiato ma, per fortuna, alcune volte si rassomigliano, e così accade che anche all’interno della grande serialità si riescono a realizzare prodotti importanti. Ci sono altre occasioni in cui, purtroppo, capita invece di dover realizzare le cose di fretta e, di conseguenza, le differenze si notano di più. Avventure magiche, altre meno… il cinema ti consente di raccontare una storia in meno tempo ma con più intensità, una serialità, differentemente, ti regala uno sviluppo più lungo, graduale… motivo per cui amo da sempre il cinema e tutt’oggi tendo a difenderlo!

Una carriera in continuo divenire la tua e, tal proposito, che bilancio ne trai e quali sogni restano ancora da realizzare?
Si, una carriera in continuo divenire, con progetti sempre diversi da sviluppare e che mi consentono di mettermi alla prova, di volta in volta. Anche i sogni da realizzare restano tanti ma di bello c’è che il ‘mio’ grande sogno lo realizzo e vivo di giorno in giorno, in primis perché riesco a vivere di ciò che amo…

Chi è oggi Silvia D’Amico, quali passioni caratterizzano il tuo vissuto?
La Silvia di oggi è ancora molto simile alla Silvia bambina. Vivo un lavoro che mi permette di mettere a fuoco, di volta in volta, il mio trascorso e vissuto, esplorando tipi di mentalità e caratteri sempre diversi. Quando lavoro penso spesso a cosa potrebbe servirmi in quel momento, senza dovermi definire con una sola identità. Di volta in volta tiro fuori qualcosa dal cilindro, identificandomi in ciò che faccio oggi, nelle persone che ho accanto, nei miei affetti più grandi. La passione più forte, però, rimane quella che da sempre mi caratterizza, la recitazione, così come la musica, seppure non sia ancora riuscita a collegarle realmente tra loro.

Silvia D'Amico con i colleghi

In ultima battuta, cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?
Al momento posso anticiparvi ben poco, se non che entro fine anno ci saranno dei progetti in uscita. Nel mio prossimo futuro, però, c’è qualcosa che mi spaventata tantissimo ma che ho voluto con tutte le mie forze per poter lasciare qualcosa di mio e degli incontri fortunati vissuti alle nuove generazioni. Per una settimana insegnerò in un laboratorio intensivo di recitazione con la macchina da presa per gli studenti dell’Accademia Nazionale d’arte drammatica, la scuola che ho frequentato. Un riconoscimento molto importante, emozionante.

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