Massimiliano Vado

Massimiliano Vado: in scena ciò che mi fa ridere

Attore, regista e sceneggiatore, Massimiliano Vado, che abbiamo modo di incontrare in occasione dell’uscita su Sky e Now, l’Uomo delle stelle, ad opera del regista Alessandro Guida. Un lavoro divertente, mai visto prima, basato sul mondo della ristorazione, sul cibo.

Un incontro piacevole, basato sul suo percorso lavorativo, sui progetti futuri, sul portare in scena ciò che lo fa ridere.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Massimiliano Vado. Come procede il tuo vissuto?

Vivo d’arte e di teatro, d’amore, di vaccini e green pass, di fantacalcio e libri russi, ma soprattutto di integratori per sopravvivere al periodo impegnato: direi bene, quindi.

Regista, attore e tanto di più. Come ha avuto vita tutto ciò?

Siamo in molti a sostenere la teoria, azzardata lo riconosco, che ogni artista non possa essere monotematico, ma che debba mettere la propria necessità espressiva e la propria sensibilità, al servizio di quante più cose possibili. In fondo, il lavoro di traduzione dal reale è lo stesso, ma facendolo in più modi ci si diverte molto di più.

C’è un lavoro a cui hai preso parte o che hai avuto modo di realizzare, a cui sei ancora oggi particolarmente legato?

Alle cose che sono riuscite bene e che, per fortuna, sono la maggior parte. Alcune altre del passato non particolarmente centrate sono state chirurgicamente rimosse dalla memoria degli spettatori, degli addetti ai lavori e persino di wikipedia.

Quando hai deciso di voler passare alla regia?

Mentre ero aiuto regista di Roberto Guicciardini e Giuseppe Patroni Griffi e vedevo che le cose che mi permettevo di suggerire o per cui prendevo iniziativa erano giuste e venivano regolarmente proposte, come attestato di stima.

Massimiliano Vado sul set
Massimiliano Vado sul set

Cosa ti spinge a decidere di mettere in scena un determinato soggetto?

Lo faccio quando mi fa ridere, riflettere oppure commuovere. Ma più ridere.

Avremo presto modo di assistere ad un nuovo lavoro realizzato insieme a tua moglie, Michela Andreozzi?

Direi di si: si intitolerà, “Love MATCH”, una riflessione di coppia sull’amore e altre facezie. Lavoro volentieri con mia moglie, è una delle attrici che preferisco; praticamente sono il presidente del suo fan club.

Quanto ti è mancato il teatro durante il periodo pandemico subito?

Molto, ma non ero ansioso di riprenderlo a tutti i costi. Come ogni professionista ho lavorato per una riapertura che non fosse traumatica, ma necessaria quanto educata. E sta funzionando: i teatri sono di nuovo pieni.

Presto potremo vederti ne, L’uomo delle stelle. Cosa puoi dirci a riguardo?

Vi dico che amo da sempre mangiare e che non ho altri vizi. Mi piace mangiare ai ristoranti stellati quanto nelle trattorie. Sono, tra l’altro, un ottimo cuoco. In questa serie, inoltre, sarò un padre che, per riconquistare la propria figlia, ricorrerà ai segreti reconditi dell’arte culinaria.

Chi è Massimiliano Vado a telecamere spente?

Lo stesso che si vede in ogni occasione, essere altro sarebbe troppo faticoso. In fondo tutti fingono tranne i migliori attori.

Altri progetti futuri all’orizzonte?

Una serie su Netflix dal titolo, Guida astrologica per cuori infranti 2 e, C’era una volta il crimine, il nuovo film di Massimiliano Bruno. Vi saranno, poi, la regia di Incendies di Mohawad e, Il sesso degli angeli, il nuovo film di Leonardo Pieraccioni e la prima messa in scena di, Kreuzberg, un mio adattamento di un dramma tedesco. Spero, poi, nelle vacanze.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

Lascia un commento