Io non mi arrendo - Beppe Fiorello

Io non mi arrendo, Beppe Fiorello nella Terra dei fuochi

Io non mi arrendo - Beppe Fiorello

Nei panni di Mancini, un grande Beppe Fiorello su Rai Uno

Beppe Fiorello, ospite nell’ultima serata a Sanremo, dove ha emozionato cantando “Amara terra mia”, vestirà i panni di un poliziotto Roberto Mancini (solo omonimia con l’allenatore dell’Inter) nella fiction Io non mi arredo in onda lunedì 15 Febbraio e martedì 16, su Rai Uno.

L’attore siciliano  si è detto orgoglioso di interpretare un personaggio che nella sua grande umiltà e semplicità ma soprattutto coraggio è stato fra i primi ad intuire che “qualcosa” di illecito si stava insinuando nel traffico dei rifiuti pericolosi e che ha poi scatenato l’inferno della “Terra dei fuochi”. Purtroppo non tutti recepirono il suo grido d’allarme, molto probabilmente se fosse stato ascoltato potevamo non trovarci nella condizione disastrosa attuale.

Roberto Mancini proprio per andare in fondo all’amara verità volle combattere in prima persona nonostante minacce da parte di terzi e pericolosità nello stare a contatto con sostanze nocive e letali, future cause della malattia incurabile che lo portarono alla morte nel 2014. Commovente la scena in cui l’oncologo gli rivela la presenza del male, rivelazione che gli fa nascere un’unica domanda:” Avrò il tempo di concludere la mia indagine?”

Il grande Beppe Fiorello, ha poi sottolineato l’importanza di non spegnere i riflettori sul problema gravissimo della Terra dei fuochi, un fenomeno tristissimo ed assurdo che provoca ancora oggi la morte di troppe persone, in special modo di bambini. Un problema che con tutta probabilità avrebbe dovuto avere maggior risonanza rispetto a quello promosso dai cantanti del festival, che hanno voluto portare un segno di propaganda a favore dei diritti civili.

L’appuntamento quindi con Io non mi arrendo è per il 15 ed il 16 Febbraio in prima serata, non solo per ammirare ancora una volta una grande interpretazione da parte di Fiorello ma anche per non chiudere gli occhi sulla realtà che attanaglia non solo la Campania ma la vita tutta.

Un’eco  che non dovrebbe avere fine ma che dovrebbe porre fine ad una delle piaghe più tristi della storia italiana.

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Redazione Giornalistica

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