Giulia Bevilacqua: felice della persona che sono diventata

Giulia Bevilacqua: felice della persona che sono diventata

Dalla TV al cinema, una interessante intervista con Giulia Bevilacqua, che da anni vive il suo “viaggio nella recitazione” con passione.

Di ritorno su Rai1 con “Vincenzo Malinconico – Avvocato di insuccesso 2” e in contemporanea su Canale 5 con “Il Patriarca 2”, ritroviamo Giulia Bevilacqua, sempre disponibile e solare, pronta ad affrontare un piccolo viaggio nei ricordi, senza dimenticare il presente che tanto ama, tra lavoro e famiglia… e le festività di Natale!

Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Giulia Bevilacqua. Sei nuovamente tra i protagonisti di “Vincenzo Malinconico – Avvocato di insuccesso 2”, al fianco di Massimiliano Gallo, per la regia di Luca Miniero. Un set che si rinnova e porta nuove sensazioni, emozioni…
Mi ha portato degli incontri bellissimi, sia professionali che umani, specie per il fatto che ho avuto modo di collaborare con Massimiliano Gallo, attore straordinario, ironico, sempre in ascolto, a disposizione. Con lui si è creata subito una buona sintonia, un giusto scambio di energia, anche per il fatto che i nostri personaggi sono molto simili a noi. Ci siamo divertiti tanto!

Cosa ti trasmette la tua Clelia?
È una donna forte, la ‘mia’ Clelia, pepata al punto giusto, dirompente, sicura di sé, che non si fa alcun problema ad esporre le sue idee, contraddittorie o meno che siano.

Un personaggio, quello interpretato in Malinconico, completamente differente dall’Elisa de “Il Patriarca”, altra fiction giunta alla sua seconda stagione, ad opera di Claudio Amendola…
Esattamente! E per fortuna i due progetti non sono in competizione, attualmente, nella loro messa in onda. Con Elisa ho dovuto pensare molto più a come muovermi e dire le cose perché se Clelia è nelle mie corde e mi ha permesso di procedere ad istinto, Elisa è molto più controllata, strutturata. Due personaggi interessantissimi, che sono stata felice di interpretare toccando corde anche differenti da me.

Una serialità, la stessa con cui ti abbiamo conosciuta in occasione di “Distretto di Polizia”, che ti regala ancora tanto…
Nessuna distinzione a riguardo. Mi piace fare entrambe le cose, ciò che conta è che ci sia qualità, al di là di ogni cosa. L’impegno e il divertimento è sempre lo stesso.

Cosa sta regalandoti questo ‘viaggio’ nella recitazione?
La recitazione è da sempre la mia passione e mi regala grande emozione. Essere sul set è una continua gioia, una ‘droga’, qualcosa che mi manca quando non sono lì presente nel realizzare un progetto. Un luogo in cui sono completamente a mio agio, felice e al sicuro ma devo ammettere che sto bene anche senza perché so bene che dopo un po’ ritornerà. La fortuna è nell’avere anche una vita più che appagata al di fuori dal set.

Che periodo stai vivendo?
Un periodo molto buono, se vogliamo anche di crescita, in cui sento di essere davvero serena, in costruzione. Ho capito che alcune cose erano dettate soltanto da automatismi e oggi sono contenta di poterci lavorare su per rendere la mia vita condizionata esclusivamente da ciò che mi fa stare bene, per poter rendere giovamento anche a chi mi è intorno. Sai bene che sono una promotrice dell’analisi, del supporto psicologico, e credo sia fondamentale per tutti affrontarlo. Sentivo la necessità di fermarmi per rimettere ogni cosa in chiaro.

Giulia Bevilacqua. Foto di Mirko Morelli
Giulia Bevilacqua. Foto di Mirko Morelli

Pensi manchi qualcosa a questo tuo percorso?
Ci saranno sempre dei ruoli che mancheranno, da poter affrontare. Non ti nascondo che in questo momento mi piacerebbe scavare in qualcosa di molto profondo, affrontando non soltanto ruoli seriosi o comici, ma anche donne fragili, non del tutto indipendenti.

Quali ricordi sono legati alla Giulia ventenne, di quando tutto ebbe inizio?
Mi regala un certo orgoglio! Ho scelto di seguire il mio sogno, un lavoro che nessuno in famiglia aveva mai svolto prima, in cui ho voluto credere fortemente, mandando avanti soltanto il mio istinto. Sono stata perseverante e coraggiosa nell’affrontare le selezioni al Centro Sperimentale da sola, per poi riscontrare la felicità negli occhi dei miei genitori, entusiasti nel sapere cosa mi stava accadendo. Sono passati ben ventitré anni da allora e non posso che essere soddisfatta di quella Giulia, di tutto ciò che ne è venuto dopo, nonostante la gavetta, gli inciampi…

Come sarà il Natale di Giulia Bevilacqua?
Come da tradizione faremo il 24 qui a casa mia con tutta la famiglia, compresa la mamma e il fratello di mio marito. Saremo una ventina e ci saranno anche i miei tre fratelli con le rispettive famiglie, un modo per poter fare festa insieme, cosa che da sempre ci rende felici.

In ultima battuta, cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?
Ho appena finito di girare il terzo capitolo della saga di Alessandro Genovesi, “Dieci giorni con i suoi”, con Fabio De Luigi e Valentina Lodovini. I suoi siamo noi, io e Dino Abbrescia, due pugliesi doc belli arricchiti, nelle sale da gennaio. Un film che mi rende felice e vi regalerà grandi risate.

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