Sara Zanier. Foto di Giuseppe D'Anna
Sara Zanier. Foto di Giuseppe D'Anna

Sara Zanier: il ruolo più difficile? Essere mamma!

Sara Zanier è tra le attrici più apprezzate del nostro panorama televisivo. Gentile, sensibile, Sara ci parla delle esperienze vissute, di sua figlia, dell’accoglienza che le è stata riservata dai colleghi di Un Posto al Sole, la soap di cui attualmente fa parte.

Napoli non le è nuova, così come la sua gente, la voglia di poter vivere la città in maniera più approfondita. Questo e tanto altro nell’intervista di seguito.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Sara Zanier. Attualmente sei impegnata in “Un Posto al Sole”, soap opera all’ombra del vesuvio. Interpreti un personaggio che, a suo modo e senza volere, ha creato scompiglio nella vita di Alberto Palladini, interpretato da Maurizio Aiello. Cosa puoi dirci a riguardo, nei limiti del possibile?

Diana non è sempre presente all’interno della soap ma, come dicevi, effettivamente ha portato non poco scompiglio, cosa che mi capita spesso, negli ultimi tempi, a livello di sceneggiatura. Posso dirvi cose che sono, al momento, già note, ossia che ha un matrimonio fallito alle spalle e, attualmente, non ha alcuna voglia di intraprendere una relazione stabile. Vive la sua indipendenza, il suo lavoro, in totale libertà, accettando le proprie conseguenze ma non quella che riguardano gli altri.

Sara Zanier, Maurizio Aiello ed Imma Pirone. Foto di Giuseppe D'Anna
Sara Zanier, Maurizio Aiello ed Imma Pirone. Foto di Giuseppe D’Anna

Sara Zanier, come sei stata accolta dal cast della soap e da chi opera dietro le quinte per realizzare al meglio tale prodotto?

L’accoglienza da parte dei colleghi è stata ottima e, ti confesserò, all’inizio ne ero un po’ spaventata. Come in CentoVetrine, tempo fa, ci sono attori principali e secondari e tocca, solitamente, a chi è lì da tempo dare maggiore supporto. Da questo punto di vista ho girato la maggior parte delle scene con Maurizio Aiello, napoletano classico, solare, e posso dirti che mi sono trovata benissimo.

Napoli ti ha accolta a braccia aperte, nei mesi scorsi. Avevi già avuto modo di vivere la città?

Ero già stata a Napoli in tournée, tempo fa, con Biagio Izzo. Una città bellissima, un fuoco d’artificio, che ti affascina sempre, ti travolge e regala sempre belle emozioni. Sono di Latina, non del tutto estranea ad accoglienze calorose, ma Napoli in questo è il massimo. Spero di poterla vivere con maggiore intensità in futuro.

Non si tratta di una prima volta all’interno di un progetto legato ad una lunga serialità. Nel tuo percorso artistico vi è stata, in prima battuta, la partecipazione alla soap CentoVetrine. Che ricordo hai di tale esperienza, di quel primo ruolo importante?

Ho dei ricordi bellissimi legati a quel periodo, a quell’importante set. Mi è capitato, ultimamente, di parlarne con dei colleghi e, ancora oggi, sono in ottimi rapporti con Barbara Clara che interpretava mia cugina in CentoVetrine. Abbiamo entrambe nostalgia di quegli anni e ne conservo un buon ricordo anche per via dell’età, dal momento in cui ero più piccola e, ai tempi, vivevo il tutto con più leggerezza, spensieratezza. Oggi, diversamente, è tutto un po’ più pesante, specie dopo il Covid-19. Sembra anche che nei progetti grossi, essendone pochi, vi sia maggiore rivalità. Uno strano accentuarsi di negatività che potrebbero essere, a mio parere, evitate. Come dicevo, però, CentoVetrine ha rappresentato una vera isola felice.

Come dicevamo poc’anzi, in “Non dirlo al mio capo” e “Le tre rose di Eva”, ad esempio, hai impersonato ruoli non sempre da buona, caratterizzati da arrivismo, da situazioni amorose create ad hoc. Come si entra in tali personaggi e quante approvazioni hai raccolto prestando loro volto e voce?

Ritengo sia facile interpretare personaggi molto distanti da noi, differentemente capita nell’interpretare ruoli simili a te. Un cattivo può portarti anche a conoscere meglio te stesso, riscontrando anche nel pubblico quelle che sono le loro sensazioni, emozioni. Serena, interpretata in CentoVetrine era una buona, entrata nei cuori di molti, mentre ne Le tre rose di Eva, so’ per certo di aver creato pareri contrastanti. Prestare loro volto e voce, dando la giusta informazione, una giustifica legata al loro comportamento, può di certo creare in ogni spettatore la domanda, “cosa avrei fatto al suo posto?”.

Se di ruoli si parla, cosa ti piacerebbe poter impersonare, un domani?

Sono tanti i ruoli che vorrei poter interpretare. Guardo spesso i film americani e spero che anche in Italia possano arrivare tali canoni, invece che impersonare la solita “moglie di” o “fidanzata di”. Mi piacerebbe, inoltre, poter dare vita ad un qualcosa di complesso, mentalmente parlando, che mi porti davvero ad essere più che distante da me. Confido nel percorso, nella scrittura, nel fatto che le cose possano realmente cambiare.

Sara, doveva andare realmente così o, con il senno di poi, cambieresti qualcosa di questo tuo percorso artistico e di vita?

Con il senno di poi, probabilmente, cambierei alcune cose vissute nel passato legate al vivere le situazioni con più incoscienza. Oggi, sicuramente, le vivrei con più presenza, con la giusta attenzione.

Sei mamma e, in quanto tale, quali consigli cerchi di trasmettere a tua figlia affinché possa affrontare la vita nel miglior modo possibile?

Di certo l’essere mamma è il ruolo più difficile da interpretare. Quando ragioni per te, per il tuo solo bene, sei tu ad assumerti ogni conseguenza, nel bene e nel male. Quando, invece, agisci anche per un figlio, allora ogni minima scelta va ponderata. Sole è la cosa più bella che abbia mai creato nella vita, con il suo carattere indipendente, i suoi gusti, le sue ricercate abitudini. Cerco, vivendo il tutto anche attraverso i suoi occhi, di trasmetterle un’adeguata educazione, anche per via della sua sensibilità. Sarei anche felice, un domani, di saperla libera nello scegliere, libera anche da noi, senza influenza alcuna.

Chi è Sara Zanier nel quotidiano, quando non è alle prese con il suo mestiere?

Sono una persona normalissima che ama il suo semplice quotidiano, la casa con giardino, gli animali. Vivo per l’essenziale che mi ricarica, mi rende serena e felice.

Al di là di Un Posto al Sole, puoi anticiparci altro sul tuo futuro artistico Sara Zanier?

Questa settimana vi sarà l’inizio delle riprese di un nuovo progetto targato Rai. Non posso anticiparvi nulla a riguardo ma posso dirvi che sarò tra i personaggi di una nuova fiction in onda in prima serata.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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