Mirko Petrini

Mirko Petrini: “La mia rivoluzione vista mare”

Incontriamo Mirko Petrini, attore e cantante marchigiano, che ci parla del suo ultimo singolo, “Rivoluzione vista mare”, edito questo agosto.

Mirko Petrini

Un singolo realista, realizzato in completa autonomia, così come lo stesso video che lo accompagna. Una visione leggera, scanzonata, della realtà sociale odierna, legata a una rivoluzione acclamata, ma mai attuata. Ringraziamo Mirko della disponibilità, della piacevole chiacchierata!

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo a Mirko Petrini. Come stai?

Bene, molto bene! Sono rientrato in Italia, definitivamente, due anni fa. Ho trascorso otto anni della mia vita a Londra, dove ho concluso un discorso legato ad una band con cui ho realizzato ben due dischi. Avevo messo uno stop al mio discorso attoriale nel 2010/2011, dopo aver ricevuto alcune proposte che non erano più nelle mie corde, basate sul mio aspetto fisico o legate comunque a ruoli non più stimolanti. Ero a teatro, impegnato in un musical, quando mi è capitata l’opportunità di trasferirmi a Londra per realizzare un disco rock. La musica è sempre stata con me, coltivata di pari passo insieme alla recitazione. Nel 1998, durante l’anno di “Commesse”, avevo già un disco prodotto da Migliacci. Un periodo felice, in cui lavoravo come attore ed ero, al contempo, anche impegnato nei musical. L’opportunità del disco, purtroppo, è sfumata a causa di alcuni diverbi con il discografico. Ad oggi, quì con me, ho tre copie di quel disco che, ad ogni modo, resta un piacevole ricordo. La musica è libertà, mi da modo di esprimere ciò che penso, di imprimere su carta i miei reali pensieri. La musica è vita!

Ti andrebbe di approfondire il discorso legato al tuo trasferimento a Londra, nel 2011?

Londra ha rappresentato un’esperienza meravigliosa! Con il mio grande amico, Gianluca Cucchiara, allora mio produttore, ho realizzato che il musical è un qualcosa di meraviglioso, che ti da modo di esprimerti in tutte le tecniche possibili. Fu proprio lui, successivamente, a propormi di realizzare un disco completamente in inglese. Ai tempi, vi dirò, vivevo un periodo particolare, in cui affrontavo set a pieno ritmo. Decisi, ad ogni modo, di prendere questo “treno” per Londra. Il primo live, lo ricordo ancora, ebbe inizio alle 18, in un locale londinese. Suonammo dinanzi a venti persone, portando loro cinque pezzi a cui tenevamo molto. Ad accompagnarmi, ai tempi, un bravissimo bassista italiano, Pierpaolo Ranieri.

Come nasce il tuo ultimo singolo, “Rivoluzione vista mare”?

“Rivoluzione vista mare”, ebbe vita nel 2016. Conclusa la mia esperienza nei “Mercutio”, il gruppo londinese di cui facevo parte, decisi di accompagnare la mia compagna a Cipro. Avevo bisogno di capire in che direzione andare, specie nei riguardi della mia band londinese. Arrivai all’ultimo piano di un grattacielo, senza riuscire a vedere il mare. Da lì prende il titolo la canzone, “Rivoluzione vista mare”. Fondamentalmente, il singolo prende vita nel bar sotto casa, lì dove si radunano tuttologi, creduloni, legati a tutte le false notizie che girano sul web.

Cosa prevede il tuo futuro artistico?

Nel mio futuro vi sarà un film, di cui al momento non posso ancora anticiparvi molto. Si tratta di una commedia musicale. Vi sarà poi un nuovo singolo, “Fake News”, che uscirà tra un mesetto, circa. Ero stanco di ascoltare notizie false, legate al virus, a tutto ciò che ne concerne.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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