Marta Ferradini: canto la musica dell’anima, quella che piace a me

Marta Ferradini. Foto di Marco Di Marco

Marta Ferradini: canto la musica dell’anima, quella che piace a me

Intervista alla cantante Marta Ferradini, che ci racconta l’amore per la musica trasmesso dal padre e il suo nuovo singolo.

Incontriamo Marta Ferradini, figlia del più che apprezzato Marco, pronta a parlarci del suo nuovo singolo, “Rane nella pancia”, e dell’amore che nutre per la musica grazie ad un papà che ha saputo insegnarle i giusti rudimenti…

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Marta Ferradini. Hai vissuto una vita in musica, caratterizzata da grandi e belle emozioni, grazie al tuo papà, Marco Ferradini. Che ricordo hai dei tuoi inizi?
Mio padre era solito farmi ascoltare le sue ninne nanne alla chitarra, quando non era fuori per lavoro. Ne ricordo una in particolare, bellissima, composta appositamente per me. Avevo soltanto quattro anni quando mi sono avvicinata alla musica attraverso lo studio del pianoforte classico e, a parte l’ansia dei saggi che era sempre alle stelle, ricordo che adoravo inventare sempre nuove melodie.

Quali consigli da parte del tuo papà e quale primo duetto avete realizzato insieme?
Mio padre mi ha sempre incoraggiata a trovare una mia ‘voce’ e identità artistica, motivo per cui non ho mai cercato o pensato di emulare nessuno, nemmeno nello scrivere. Ho, però, degli artisti di riferimento che mi piacciono particolarmente, da Elton John a Eva Cassidy, fino a Mia Martini e Riccardo Cocciante. Il primo duetto realizzato con papà si intitola “Portami con te”, ed è su YouTube. Ricordo sempre con piacere il momento in cui mi chiamò in sala per registrarlo, a Bologna, e tremavo di paura… All’epoca ero ancora acerba ma entusiasta di questa prima esperienza.

Parliamo di “Rane nella pancia”, il tuo ultimo singolo, del modo in cui ha preso forma…
Per la prima volta parlo d’amore ma, come suggerisce il titolo, lo faccio in modo ironico. “Rane nella pancia” parla di uno di quegli amori impossibili che quando finiscono, come tutte le storie d’amore impossibili, ti lasciano in bocca un sapore agrodolce. E così le più dolci farfalle nello stomaco, lasciano il posto a delle più rumorose ‘rane nella pancia’ a raccontare l’ironia beffarda che si cela alcune volte dietro ai nostri innamoramenti. Nel videoclip una simpatica rana mi segue ovunque vada, raccontando l’ossessione amorosa. Ospite della clip un amico e un cantautore che stimo particolarmente, Pierdavide Carone.

Marta Ferradini. Foto di Marco Di Marco
Marta Ferradini. Foto di Marco Di Marco

Quale genere trovi sia più affine al tuo modo di essere e quali sensazioni sono legate alla magia del palcoscenico, alla possibilità di avere un pubblico dinanzi a te?
Credo che ognuno di noi abbia una musica dell’anima, una musica che tocca le corde giuste per sé, in cui ti riconosci e ti senti a ‘casa’. Per me è sempre stata la musica acustica e melodica, tendenzialmente le grandi e potenti ballad alla Michael Bolton, alla Whitney Houston, alla Carole King. I live sono sicuramente, insieme alla creazione di una canzone, il momento che preferisco del mio lavoro perché sento di avere un contatto diretto con le persone, con il pubblico, e di potermi esprimere a trecentosessanta gradi con la voce, i miei testi, la musica che fluisce dagli strumenti, il movimento del corpo e quello che racconto di me e delle mie esperienze artistiche tra una canzone e l’altra. Un mix di adrenalina, gioia, verità e potenza.

Quale palco vorresti poter calcare, quale vetrina da incontrare?
Tra i tanti, il palco di Sanremo perché sarebbe la consacrazione di un sogno nato tanti anni fa e l’inizio di una nuova epoca artistica.

Cosa ne pensi dei reality, della ‘popolarità’ che regalano?
Una domanda complessa, che richiede una risposta articolata. Sicuramente, in un momento storico in cui non esistono più talent scout, vetrine alternative per farsi conoscere al pubblico, non si suona più nei locali repertori inediti, o lo si fa con grande difficoltà, è purtroppo una delle poche strade percorribili. Sinceramente parlando, però, non so quanto un programma con le dinamiche televisive che lo caratterizzano, possa realmente lanciare artisti liberi, completi e interessanti.

Chi è oggi Marta Ferradini e cosa ti auguri di poter realizzare in futuro?
Sono una cantautrice che scrive di ciò che sente, vede e crede. Non ricerco le tendenze e le mode perché non mi interessano. I miei primi tre singoli parlano di temi come l’energia tra persone, l’inquinamento emozionale e l’ecologia, argomenti che mi stanno a cuore. In futuro spero di arrivare ad un pubblico abbastanza ampio per riuscire a continuare a fare musica per come desidero farla.

Dove potremo ascoltarti dal vivo in futuro?
Al momento non ho concerti in programma. L’inverno è una sorta di periodo di letargo per gli artisti. Sto preparando il nuovo singolo e l’album che seguirà.

Un sogno ancora da realizzare?
Ce ne sono talmente tanti! Sicuramente un primo tour live con dei brani che siano soltanto miei e un album che mostri al pubblico tutte le sfaccettature del mio mondo artistico.

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