Pilar Fogliati

Pilar Fogliati, Emma mi ha insegnato la differenza tra vivere ed esistere

Pilar Fogliati protagonista di Un passo dal cielo 4

In onda su Rai 1 la seconda puntata della nuova serie “Un passo dal cielo 4“, che nella sola prima puntata ha tenuto incollati davanti alla TV più di sei milioni di telespettatori.

Pilar Fogliati

Ma è decisamente lei la protagonista femminile: Pilar Fogliati. L’attrice interpreta il ruolo di Emma che, al fianco di Daniele Liotti e nell’atmosfera incantata di San Candido, cerca di godere appieno ogni momento della sua vita, intessendo una dolcissima storia con il bel capitano della forestale. Traspare, sin dalla prima puntata, l’intensa interpretazione di Pilar che fa emergere l’anima della sua Emma, l’amore per la vita e l’intenso carattere.

Un traguardo professionale prestigioso, quello legato alla fiction di Rai Uno, a cui la Fogliati è arrivata dopo aver costruito un curriculum di tutto rispetto: diplomata all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, sin da subito si è’ divisa tra cinema TV e teatro. Ha da poco calcato le scene del Teatro Belli di Roma con lo spettacolo “Nella repubblica della felicità” ma proprio in questi giorni si gode il meritato successo del debutto della fiction su Rai Uno.

La Gazzetta dello Spettacolo ha incontrato Pilar Fogliati e con lei, ha conosciuto e apprezzato da subito la sua Emma. Un personaggio destinato a restare impresso nell’animo del telespettatore.

Pilar Fogliati, benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo! Sei in TV con la nuova stagione di Un passo dal cielo. Mi parli del tuo personaggio?

Emma è un’etologa. Vive rinchiusa in biblioteca, tra i suoi libri, in un mondo astratto, studia e conosce gli animali attraverso dati scientifici e immagini. Poi arriva a San Candido per seguire un progetto per la tutela del lupo e tutto quello che aveva studiato sui libri prende vita. Emma però ha un drammatico segreto: soffre di una grave malattia per la quale è sempre in pericolo di vita. Ed è proprio quando scopre di non avere più la certezza di vivere, che inizia a vivere. Emma è un paradosso!

Pilar Fogliati

Emma ti assomiglia? In cosa credi di essere diversa da lei?

Emma è molto vitale, e in questo mi somiglia; ma vorrei assomigliarle ancora di più! Vorrei possedere la sua serenità interiore e non farmi conquistare dalla furia delle mode o dalle ansie della vita. Emma invece sembra essere immune a queste distrazioni.

Quale messaggio o valore speri che il pubblico colga della tua Emma?

Quello di rendersi conto della bellezza nascosta dietro le cose semplici, con stupore e desiderio.

C’è un regalo che Emma ti ha fatto e che porterai con te nella vita quotidiana?

Mi ha fatto capire che vivere, vivere per davvero, è la cosa più rara al mondo!

Quale regalo pensi invece che Pilar abbia fatto ad Emma?

Aver consegnato Emma, che è meravigliosa, attraverso tutta me stessa, a tante persone.

Che esperienza é stata per te questa?

E’ stata incredibile! Ho avuto l’opportunità di lavorare in uno dei luoghi più belli al mondo. In più la lunga serialità ti consente di fare molta esperienza sul set. Cerco di imparare il più possibile da ogni nuova esperienza di lavoro.

Pilar Fogliati

Come ti sei trovata con il resto del cast?

Penso di essere stata molto fortunata. Non solo mi sono trovata moto bene con tutto il resto del cast ma sono anche nate delle belle amicizie!

Raccontaci un aneddoto divertente o importante dei mesi passati sul set.

Non mi scorderò mai della nuotata nel lago di Braies fatta insieme a Daniele Liotti in una scena! L’acqua era cristallina, rifletteva come uno specchio le Dolomiti, un vero spettacolo; ma appena l’abbiamo sfiorata con i piedi abbiamo cominciato a ridere e piangere insieme: era gelata!

Ma Pilar Fogliati chi é? Descriviti…

Non saprei descrivermi, non mi conosco ancora abbastanza, ma so per certo di essere una ragazza molto curiosa!

Un ruolo che vorresti interpretare e che hai sempre cercato?

Sono agli inizi e mi entusiasma sperimentare! Mi interessano tutti i caratteri umani, l’importante è il modo in cui vengono raccontati.
Mi piace pensare che i ruoli non siano definibili o catalogabili in generi, proprio come non lo sono le persone: ognuno di noi è tutto e il contrario di tutto!

Quando hai capito che la recitazione sarebbe stata la tua strada?

L’ho capito lentamente, proprio durante gli anni di studio all’Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico. Vedendo spettacoli a teatro, andando al cinema, leggendo testi, mi resi conto che quello che per me era un gioco aveva il potere di essere molto di più.

Su Anna Chiara Delle Donne

Redattrice

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