Ciro Manna, il suo nuovo album è XY

Faccia a faccia con il chitarrista italiano Ciro Manna

E’ uno dei chitarristi più apprezzati nel nostro paese e si sta facendo strada anche nel resto del mondo. Merito della sua indubbia tecnica e della sua creatività che lo hanno portato negli anni ad assaporare esperienze artistiche di prestigio. Ciro Manna ha iniziato a suonare quando aveva quattordici anni e da allora ha fatto molta gavetta, ha seguito seminari di artisti importanti sulla scena mondiale esibendosi, tra gli italiani, con Riccardo Fogli, Franco Fasano e i New Trolls. Nel 2007 il bravo musicista ha pubblicato l’album Feel’ n’ Groove incentrato sul rock, funk e jazz, ben accolto dalla critica in patria e in Europa. Il tutto continuando a lavorare anche in televisione, dove ha partecipato a trasmissioni popolari come Attenti a Quei due con Paola Perego e Biagio Izzo, Non sparate sul Pianista con Fabrizio Frizzi, Amici di Maria De Filippi nel 2014 ed altre. Adesso Ciro si ripresenta al pubblico con la sua più recente “creatura” discografica, XY, un cd raffinato e pieno di stile, caratterizzato dalla presenza di special guests internazionali. Manna suonerà dal vivo il prossimo 17 luglio a Napoli, il 26 all’Isola d’Elba, il 9 agosto a Bonefro (CB) e il 28 a Torre Annunziata (NA).

Ciro, da dove è nata l’ispirazione per i pezzi del tuo più recente cd XY?

Diciamo che ogni brano nasce da un momento diverso e da una sensazione diversa, tra l’altro alcuni pezzi sono stati composti anche a distanza di 4 anni… Quindi ogni singolo brano ha una storia sua. Il titolo invece si riferisce alla ‘nascita del disco’ e alla sua realizzazione che è stata abbastanza lunga a causa dei miei impegni lavorativi, soprattutto televisivi. In più in quel periodo sono anche diventato papà, infatti sulla copertina del cd c’è l’illustrazione fatta da mio fratello della placenta a forma di corpo chitarra con dentro un bambino e il cordone ombelicale che rappresenta il manico della chitarra…quindi ci sono un po’ di collegamenti che si incrociano!

Per questo disco hai collaborato con artisti del calibro di Simon Phillips e Paul Gilbert. Cosa hanno apportato al tuo progetto e cosa hai imparato da loro?

Loro erano tra i miei miti da quando ero ragazzino e lo sono tutt’ora, quindi suonare con loro nel mio disco è stata la realizzazione di un sogno! Ho imparato tanto stando insieme in studio… la cosa che più mi colpisce è sempre l’umiltà e la professionalità di questi grandi artisti.

Com è stata in particolare l’esperienza con Guthrie Govan, virtuoso della chitarra?

Guthrie è davvero un genio, ha un dono enorme. E’ sicuramente uno dei musicisti più talentuosi al mondo ed è una persona davvero tranquilla e modesta. Ho avuto modo di suonare con lui varie volte… ed ogni volta mi sorprende!

Qual è il pezzo che preferisci all’interno di XY e perchè?

Non ho preferenze particolari sui brani, forse ho notato che alcuni funzionano più di altri, tipo la title track XY oppure X2, Mosaiko Rock… Ma di base sono tutti ‘figli’ miei.

Sappiamo che stai sviluppando un metodo didattico per il linguaggio jazz. Quali sono le basi di questo metodo?

In realtà più che sul jazz è sull’improvvisazione che tocca vari stili…Oggi la musica si è un po’ evoluta in tal senso e i generi musicali si miscelano sempre più, quindi tratterò l’improvvisazione con differenti ritmiche e stili con riferimenti armonici provenienti molto anche dal jazz.

Quali sono i tuoi progetti futuri soprattutto per quanto riguarda date live?

In questo momento sono in tour con Il maestro Vessicchio e il suo ‘Sesto Armonico’ , poi devo suonare per il concerto di ‘Napoli prima e dopo’ in diretta su Rai Uno, qualche concerto con Fabio Concato, con Alain Caron e qualcuno con il mio Trio.. Poi discograficamente ho in programma collaborazioni con vari artisti, sto scrivendo brani nuovi per il mio prossimo lavoro e per un disco con Patrix Duenas… In ogni caso tutti gli aggiornamenti li potete seguire dalla mia pagina Facebook oppure tramite il mio sito ufficiale.