Nathalie Caldonazzo e Francesco Branchetti in Parlami d'amore
Nathalie Caldonazzo e Francesco Branchetti in Parlami d'amore

Parlami d’amore: a tu per tu con Nathalie Caldonazzo e Francesco Branchetti

Nello scenario del Teatro Totò di Napoli, una serata che sa di letteratura, con la messa in scena di “Parlami d’amore“, spettacolo liberamente tratto da un’opera di Philippe Claudel e che ha visto sul palcoscenico l’interpretazione di Nathalie Caldonazzo e Francesco Branchetti (che ne cura anche la regia).

Lo spettacolo che mette in mostra debolezze e fragilità di una coppia tanto diversa che si trova a distanza di anni a confrontarsi su quello che è stato la propria vita, è un mix di sensazioni tra inconscio e psiche, tra rapporti umani e vizi dell’essere. Ed in merito, abbiamo incontrato proprio i due protagonisti per farci raccontare il proprio punto di vista.

Benvenuti su La Gazzetta dello Spettacolo a Nathalie Caldonazzo e Francesco Branchetti. Parlami d’amore è già un titolo che lascia intendere molto. Parliamo di questo spettacolo così audace?

Nathalie: Grazie a voi. Parliamo di una commedia molto cruda, molto cinica, che parla di una coppia sposata ormai da anni arrivata al capolinea. Però non si sa se questo capolinea fa parte della loro dinamica di coppia, cioè che è sempre stato così: alla fine si amano in questo modo… Tanti rimangono insieme pur non andate d’accordo e pur avendo punti di vista completamente diversi.
La commedia è l’epilogo di una loro litigata tenuta dentro da chissà quanto tempo ed esplosa in questa serata dopo una cena fuori.

Un momento di Parlami d'amore. Foto di Valerio Faccini
Un momento di Parlami d’amore. Foto di Valerio Faccini

Francesco hai curato anche la regia oltre che esserne attore. Com’è occuparsi di questo duplice aspetto in un testo così delicato?

Francesco: La regia è l’attore sono le due cose diverse: le qualità che servono per fare il regista, sono proprio quelle che non deve avere un attore e viceversa (ndr sorride). Le due cose io le faccio due momenti diversi: il lavoro sul mio personaggio lo faccio molto tempo prima; la regia è una cosa assolutamente reattiva nel senso letterale del termine, in relazione agli attori ed alla personalità che hanno. Se gli attori hanno una personalità molto forte, la regia deve riuscire a raccogliere tutti questi input e queste energie e non il contrario: non deve tentare di infilare in una in una scatolina una personalità.

Come hai gestito la poliedricità di Natalie che ha fatto cinema, televisione e teatro?

Francesco: E’ in realtà estremamente facile: Natalie non arriva allo spettacolo con un “bagaglio vuoto”, ma arriva portando in dote tanta “roba”… quello che in teoria dovrebbe fare l’attore! Porta sul palco quantità di sentimenti, stranezza… un grande attore del passato diceva che “gli attori stanno lassù e non laggiù”. La descriverei molto Mercuriale, molto prismatica, tutte sfaccettature che ti rendono facile il lavoro.

Un momento di Parlami d'amore. Foto di Valerio Faccini
Un momento di Parlami d’amore. Foto di Valerio Faccini

E lavorare con Francesco?

Nathalie: Sono più di 2 anni che che lavoro a stretto contatto con Francesco ed abbiamo altri progetti futuri. Mi trovo benissimo, abbiamo fatto il primo spettacolo e siamo entrati tutti e due perfettamente nel nel ruolo e quindi non ho una grandissima esperienza di confronto come avessimo fatto 10 commedie, però in questa qui abbiamo un un ritmo ed abbiamo calzato i personaggi.

Siete al Teatro Totò di Napoli. Il vostro “portare lo spettacolo” in questa città? Magari con un solo aggettivo.

Nathalie: E’ difficile trovarne uno però uno solo perchè ne vengono tanti… a pelle direi: e’ na Malafemmena.
Francesco: Credo che in quasi tutte le città diciamo tentare di capire è utile… con Napoli non approdi a qualcosa, perchè semplicemente bisogna abbandonarsi a questa città, senza pretendere di capirla, ma accettandola nelle sue affascinanti stranezze.
Nathalie: forse cambierei Malafemmena con “impenetrabile”. E’ piena delle sue cose, ogni elemento esterno di qualsiasi natura è messo sotto una lente d’ingrandimento. Il pubblico ha già le sue tradizioni, il suo spirito ed il suoi ritmi… devi essere tu in grado di plasmarti sul palco.

Dove saranno le prossime tappe di Parlami d’amore?

Credo che toccheremo tutte le regioni italiane: dalla Calabria alla Sicilia, in Umbria e poi in Piemonte per poi tornare a Milano dove siamo già stati e torneremo ancora anche nel Lazio.

Su Francesco Russo

Francesco Russo, giornalista e direttore del quotidiano "La Gazzetta dello Spettacolo", comunicatore digitale ed ufficio stampa di eventi e VIP.

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