Biagio Izzo e Rocio Munoz Morales in Mi Manda Picone. Foto Ufficio Stampa.
Biagio Izzo e Rocio Munoz Morales in Mi Manda Picone. Foto Ufficio Stampa.

Di che ti manda Picone al Teatro Lendi

Anteprima nazionale per la stagione 2017/18 del Teatro Lendi con Di che ti manda Picone

Grande apertura per la stagione 2017/18 del Teatro Lendi, che parte alla grande con una anteprima nazionale mercoledì 15 novembre: Di che ti manda Picone.

Biagio Izzo e Rocio Munoz Morales in Mi Manda Picone. Foto Ufficio Stampa.
Biagio Izzo e Rocio Munoz Morales in Mi Manda Picone. Foto Ufficio Stampa.

In scena l’opera con il simpaticissimo Biagio Izzo e la stupenda Rocìo Muñoz Morales. A completare il cast dello spettacolo in omaggio a Elvio Porta, Mario Profito, Lucio Aiello, Agostino Chiummariello, Rosa Miranda, Antonio Tomano, Arduino Speranza e Angela Tuccia.

Con la regia di Giuseppe Miale di Mauro, le scene di Luigi Ferrigno e le Musiche di Antonio Boccia, lo spettacolo andrà in replica anche il 16 e il 17.

Di che ti manda Picone

A darci qualche informazione in più sullo spettacolo è il regista, Giuseppe Miale di Mauro: nel 1984 uscì il film diretto da Nanni Loy, “Mi manda Picone”, con Giancarlo Giannini e Lina Sastri. È la storia di un operaio dell’Italsider di Bagnoli che, per protestare contro la chiusura della fabbrica, si diede fuoco davanti al Consiglio comunale sotto gli occhi della moglie e del figlio piccolo. Nel 1984 io avevo 9 anni e molto probabilmente il film non lo vidi nemmeno (ho poi recuperato crescendo), ma ricordo perfettamente che nella mia famiglia quando c’era da fare qualche incontro importante o qualche faccenda delicata, si diceva: Di che ti manda Picone.

Per anni mi sono chiesto chi fosse quel fantomatico Picone, che solo a nominarlo, come faceva Giannini nel film, rilasciava crediti e possibilità. Poi, con il tempo, ho capito cosa voleva dire quella frase.

Così, quando mi hanno chiamato per curare la regia di questo testo che, partendo dal film, racconta che fine ha fatto quel bambino che ha visto il padre scomparire inghiottito dalle fiamme, ho fatto un tuffo nella mia infanzia.

In quell’universo in cui i bambini si isolano e creano il loro mondo personale. Come Antonio Picone, alias Biagio Izzo, che ormai adulto si isola nella vecchia casa di famiglia e vive nel ricordo di un padre andato via troppo presto. Intanto si è fidanzato e ben presto scoprirà che la sua donna aspetta un bambino.

Ciò vorrà dire assumersi delle responsabilità, diventare adulto. Ma Antonio Picone vuole restare bambino, così convinto che crescere voglia dire solo farsi il sangue amaro e ascoltare verità che non gli piacciono. Purtroppo per lui, un nugolo di personaggi subdoli e spietati invaderanno la casa – isola del povero Antonio – e lo condurranno nella piaga sociale di una politica fatta di raggiri e inganni.

E il bambino, orfano di un martire del lavoro, sarà costretto a diventare adulto e scegliere da che parte stare nel mondo vero. Il percorso che porterà a questa scelta sarà fatto di amore, tante risate, ricordi, esami di coscienza e prese di posizione.

Alla fine Antonio farà la sua scelta. E proprio come succedeva nella mia famiglia, anche in questa ci sarà chi gli sussurrerà quella fatidica frase: “Di che ti manda Picone”.

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Redazione Giornalistica

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