Benedetta Valanzano

Benedetta Valenzano e “La squadra segreta di Leo”

Da attrice a regista per bambini, incontriamo Benedetta Valanzano, che ci racconta le sue novità e il mondo di Leo!

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Previsto al Teatro Augusteo di Salerno, questo 6 Dicembre 2025, “La squadra segreta di Leo”, lo spettacolo che si avvale della regia di Benedetta Valenzano, la nostra ospite di oggi, e Francesca Cercola. Uno show per famiglie, che ha avuto il suo avvio al Pala Eden di Napoli e che ritorna sul palcoscenico…

Bentornata sul quotidiano La Gazzetta dello Spettacolo, Benedetta Valenzano. Il 6 dicembre “La squadra segreta di Leo”, spettacolo realizzato a quattro mani insieme a Francesca Cercola, sarà in scena al Teatro Augusteo di Salerno. Cosa dire a riguardo?
«Tutto ha preso forma da una telefonata ricevuta da parte di Gianluca Gorzillo, desideroso di dare un nuovo senso alle Brainrot, figure poco regolamentate, mal valutate. Da lì è partito un percorso di scrittura, pensando al tutto come ad un grande cartone animato vivente, senza delle reali mascotte presenti, con una grande figura ad ispirarmi, mia figlia Anita. È stata lei, con i suoi racconti, a portarmi ad immaginare cosa portare in scena. Ho, così, trasformato il ‘nocivo’ in qualcosa di bello, di simpatico. Leo, quindi, rappresenta una generazione di bambini che a otto, nove anni, patisce il confronto con la propria generazione, senza avere una propria autostima, con delle evidenti difficoltà. Lo stesso vale per Ballerina Cappuccina, per tutte le altre figure, diventate voci, anime e cuore…».

La squadra segreta di Leo

Un messaggio importante da trasmettere…
«Un modo per evitare i pregiudizi senza aver prima assistito ad uno spettacolo, senza aver prima ‘assaggiato’ una pièce, qualsiasi cosa… ogni personaggio è definito da una melodia, da un suo colore, per un’ora, quasi. Qualcosa di giusto, anche per tenere ben salda l’attenzione dei bambini».

Per uno spettacolo che sarà in scena all’Augusteo di Salerno?
«Esattamente! Per poi tornare, successivamente, al Pala Eden di Edenlandia, e altre date ancora ci saranno. Abbiamo aperto proprio al Pala Eden, ad ottobre, la stagione con 4000 e più partecipanti e con un costo di biglietto familiare, accessibile. L’idea è quella di creare una vera e propria stagione teatrale per le famiglie, proprio lì».

Telefonicamente ci anticipavi anche di un altro spettacolo, qualcosa di diverso?
«Si! Sarò nuovamente in scena, in un riadattamento per adulti, con un giallo natalizio in cui sparisce un sacco con tutti i suoi regali. Da lì partirà una ricerca, un coinvolgimento attivo con il pubblico, qualcosa di molto divertente».

Quali sensazioni sono legate al teatro?
«Il teatro è casa! Un luogo che rispetto, per me vitale, qualcosa di realmente istintivo».

Un Posto al Sole ti ha vista ancora una volta tra i suoi protagonisti, qualche anno fa. Che ricordo porti con te della partecipazione al real drama di Rai 3?
«Spero di non doverci tornare dopo altri quattordici anni perché sarei poco credibile come amante di Niko (Luca Turco), in futuro! (Ride) Sono in tanti a ricordare la mia Valeria per la follia del lassativo, per alcune stramberie. Tornare mi renderebbe davvero felice perché Un Posto al Sole resta famiglia, un luogo piacevole in cui stare. Il personaggio aveva forse raggiunto l’apice del racconto ma, finché è in vita, ci sarà sempre qualcosa da dire…».

Benedetta, da mamma, quali valori provi a trasmettere a tua figlia?
«Insieme a mio marito cerchiamo di dare ad Anita, che ha sei anni e mezzo, un atteggiamento mirato più al comportamento, dandole un esempio corretto, provando a smorzare qualsiasi tipo di tensione che, di tanto in tanto, può venirsi a creare. Non siamo perfetti ma il risultato finale è quello che conta, su tutto. Provo a spiegarle che essere gentile può fare la differenza, senza adoperare altre maniere, se non la bontà».

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