Roberta Carrarese

Roberta Carrese: vorrei vivere di sola musica!

Incontriamo la cantante Roberta Carrese, che nel 2015 prese parte al programma The Voice Of Italy, ed oggi ci regala un nuovo singolo, “Sud America”, dai ritmi caldi, seppure caratterizzato dal dialetto napoletano, sua terra di origine.

Roberta Carrarese

Roberta è giovane, vogliosa di raccontarsi, di far conoscere la sua amata musica, senza ostacoli, senza dover nascondere le sue emozioni. La ringraziamo della disponibilità, del tempo che ha potuto dedicarci.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Roberta Carrese. Come stai?

Sto bene! Ringrazio voi per questa intervista.

“Sud America”, il tuo ultimo singolo, ci riporta alle tue origini, alla tua amata terra. Quanto c’è, dunque, di Roberta in ogni nota, in ogni pezzo scritto? 

Ci sono io nei testi delle mie canzoni, al cento per cento! Credo che sia questo a rendere gli artisti diversi, l’uno dall’altro. Non ho paura di nascondermi, di raccontarmi, tra le note della mia musica. L’arte è un mezzo fortissimo, che ti permette di arrivare dritto al cuore delle persone e, a mio avviso, farlo in maniera autentica rende una marcia in più.

Come ti sei avvicinata alla musica?

Prima di cominciare a suonare la chitarra, all’età di undici anni, mio padre aveva già creato una strada, nel mio vissuto, nel mio percorso musicale, iniziandomi a testi e musiche di artisti importanti.

Anni fa, “The Voice of Italy”, ti ha regalato grande visibilità. Che ricordi hai di quel periodo, di quel programma?

Devo tanto a quel programma! Il pubblico che ancora oggi mi segue, ha avuto modo di conoscermi, di votarmi, proprio perché ero lì, nel 2015. Ha rappresentato un grande punto di partenza e mai di arrivo. Ho dei bellissimi ricordi di Piero Pelù, il mio coach, e di tutti gli altri concorrenti. L’unica pecca, ad oggi, è stata quella di non aver avuto un progetto musicale tra le mani. Ero immatura, in quel periodo. Se potessi tornare indietro, affronterei tutto con maggiore consapevolezza.

Chi è Roberta Carrese oggi, dopo anni di musica, collaborazioni e un bagaglio di esperienza in più?

Oggi penso di essere una persona fortunata, per tutto quello che ho vissuto, nel bene e nel male, e per le persone che ho accanto. Ho ancora tante insicurezze di cui liberarmi, ma sono fiduciosa!

Cosa non sei ancora riuscita a realizzare? 

Vivere solo di musica. Sono costretta, purtroppo, a fare più lavori per mantenermi e, talvolta, è difficile tenere duro e continuare a credere che un giorno sia la musica a darmi la stabilità economica che mi occorre. Però ci spero, lavoro affinché possa riuscirci e continua ad essere il mio più grande sogno.

Quanto è difficile oggi poter essere se stessi?

Occorre avere coraggio e saper rompere gli schemi, senza aver paura di rimanere “indietro”. Come dicevo, a mio avviso l’essere autentici a lungo andare premia. Omologarsi a quello che va e a come decidono che debba andare, può essere utile per poco. La maschera, alla fine dei conti, cade e rimani tu, per quello che sei.

Quanto ti manca esibirti dal vivo?

Tantissimo! Conto in un 2022 fortunato, da questo punto di vista. Mi auguro si esca presto da questa emergenza sanitaria!

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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