Veronica Rudian. Foto di Eugenio Conte
Veronica Rudian. Foto di Eugenio Conte

Veronica Rudian: traggo ispirazione dal mio vissuto

Una ragazza prodigio, Veronica Rudian, abilissima pianista, una vera e propria anima buona. La incontriamo per parlare del suo vissuto, del suo amore per la musica, del suo talento. Vi lasciamo alle sue parole e, ve lo consiglio vivamente, alla sua musica..

Veronica Rudian. Foto di Eugenio Conte
Veronica Rudian. Foto di Eugenio Conte

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Veronica Rudian. Come stai?

Sto davvero bene, grazie!

A cosa devi il tuo amore per il pianoforte?

Devo tutto alla mia famiglia, a ciò che, attraverso la musica, hanno saputo trasmettermi. Avrò avuto tre anni, circa, quando ho ascoltato “Sei un mito”, degli 883, e ne ho riprodotto alcune note su una vecchia pianola, regalo di mio nonno. Da allora, non ho mai abbandonato la musica, invogliata a perseguire quella passione, guidata, ancora una volta, dall’affetto dei miei cari.

Hai ricevuto svariati riconoscimenti, nel corso degli anni..

È sempre un piacere poterne ricevere! Ricordo bene il momento in cui ho avuto modo di suonare insieme ad uno dei musicisti di Bob Dylan. Ancora oggi, a distanza di tempo, mi chiedo se è accaduto o meno, quell’incontro. Ne sono incredula!

Con chi ti piacerebbe collaborare, un domani?

Bob Dylan, senza alcun dubbio! Un mito assoluto.

Chi è Veronica Rudian nella vita di tutti i giorni?

Sono una ragazza semplice! Amo i miei animali, specialmente i gatti. Sono dell’idea che siano dei guaritori, capaci di trasmettere energia positiva. Quando possibile, frequento il gattile di Ventimiglia, che lo scorso anno ha subito danni, in seguito all’alluvione. Mi ritengo una ragazza positiva, solare. Non amo assecondare i miei momenti no. Preferisco, quando capitano, sfruttare ciò per realizzare buona musica. Alcuni anni fa, sono stata colpita dalla perdita di mia nonna. Ho voluto dedicarle un brano, Skyline. Il mio amore per lei è lì, in quelle dolci note.

Cosa ti auguri per il futuro?

Mi auguro di poter portare serenità e sorrisi nei cuori altrui. Nulla più.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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