IRonico
IRonico. Foto da Ufficio Stampa.

IRonico, ed il tour “Il Viaggio”

Incontriamo IRonico, un cantautore impegnato, attento a cogliere le proprie emozioni e quelle del mondo che lo circonda per dar loro voce attraverso la musica.

IRonico
IRonico. Foto da Ufficio Stampa.

Esce sul panorama musicale con l’album “Il viaggio”, frutto di cinque anni di intenso lavoro e accurata ricerca.

Chi è IRonico come uomo e come cantautore?

IRonico come uomo è semplicemente Marco, padre e marito premuroso con i suoi pregi e difetti, hobby e ansietà. Una persona che cerca nel suo piccolo di contribuire al bene comune e lasciare un buon ricordo di sé. Come cantautore è un artista che cerca di trasmettere positività, di comunicare attraverso la musica, di fare della musica stessa un mezzo per crescere intimamente e per mettersi in gioco cercando di superare anche le proprie insicurezze.

Cosa racconti nei tuoi brani?

Racconto di me, della mia vita, delle esperienze sia personali che non, del quotidiano. Ovunque c’è una fonte di informazioni utile a sviluppare un’idea, un concetto o che lascia spazio alla fantasia, cerco di attingere quanto più possibile per trasformarla in una canzone.

Qual è il tuo percorso musicale?

Sin da piccolo ho ascoltato musica, ricordo infatti che portavo quasi allo sfinimento il mio mangiadischi portatile con il “45 giri di “Gianna Gianna” di Rino Gaetano, finché in età adolescenziale ho sentito l’esigenza di esprimere le mie sensazioni e così ho cominciato a scrivere e a suonare la chitarra associando i testi alla melodia. Poi nel corso del tempo ho partecipato a vari concorsi musicali e il confronto con altri artisti mi ha permesso di affinare le mie capacità di scrittura delle canzoni.

Come nasce il tuo album e perché hai scelto di intitolarlo “Il viaggio”?

Tutto è nato quasi per caso, ero in un periodo della mia vita piuttosto spensierato e ho voluto scrivere musica per il semplice gusto di farlo, senza pensare, per forza di cose, ad un progetto strutturato o preso dall’idea di arrivare a raggiungere dei risultati. Credo che questa sia la chiave per avere la giusta ispirazione perché totalmente libera da congetture che limitano la propria creatività. Ho scelto di intitolarlo il Viaggio perché dalla nascita delle prime canzoni che lo compongono alla realizzazione finale sono trascorsi circa 5 anni, un vero e proprio viaggio che però mi ha consentito di dare all’album una veste varia e mai banale.

Il titolo delle canzoni come lo scegli?

Di solito preferisco scegliere il titolo sempre dopo aver scritto l’intero testo per avere più chiaro il concetto o l’idea che poi si evince ascoltando l’intero brano. Il titolo può fare la differenza nel tipo di approccio dell’ascoltatore verso la canzone, quindi ritengo che vada ben pensato.

Che valori porti nei tuoi brani?

Valori come l’amore, il rispetto verso sé stessi e verso gli altri, la solidarietà, l’orgoglio per le proprie origini, la bellezza della vita.

Chi è l’ascoltatore tipo che ti segue?

Generalmente chi cerca dei brani costruiti in modo diverso dal genere pop – commerciale, proiettato verso il cantautorato e che apprezza quelle sonorità un po’ retrò che si percepiscono anche nei miei brani seppure con contaminazioni di suoni più moderni.

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