Silvia Tancredi. Foto di Roberto Borgo
Silvia Tancredi. Foto di Roberto Borgo

Silvia Tancredi, la musica la mia necessità di dialogo con la vita

Incontriamo Silvia Tancredi, che con l’occasione del lancio di un nuovo singolo, “Making A Way“, ci racconta un po’ del suo rapporto con il mondo della musica, ma soprattutto approfondisce il capitolo internazionale della sua carriera artistica, che l’ha portata fino agli Stati Uniti.

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Silvia Tancredi. Foto di Roberto Borgo

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo. Chi è Silvia Tancredi? Da dove nasce il suo rapporto con il mondo della musica?

Mi hanno sempre definita cantante e autrice, ed in effetti il mio carattere musicale rispecchia a pieno queste due definizioni così, separate. L’amore per la musica e la passione per il canto mi hanno accompagnata fin da bambina e durante il mio percorso di crescita ho sentito sempre più forte la necessità di esprimermi e di comunicare con il mondo. Ecco perché, ad un certo punto, oltre alla melodia ho impugnato la penna e ho inziato a scrivere, proprio per dare voce a questa necessità di dialogo con la vita.

E invece che rapporto che c’è con il mondo dello Spettacolo?

Il palcoscenico è sempre stata la mia dimensione, la mia casa. Sembrerà strano, ma questa sensazione di sentirsi nel posto giusto è ogni volta sempre più intensa, dai club più piccoli ai teatri più importanti, quello che sento quando sono sul palco è una sensazione di completezza, come quando inserisci l’ultimo pezzo che completa il puzzle.

Silvia Tancredi. Foto di Roberto Borgo
Silvia Tancredi. Foto di Roberto Borgo

Parliamo di musica ed esperienze. La tua versatilità ti ha portato fino agli States…

Gli Stati Uniti sono da sempre stati il mio sogno, e la passione per la Black Music ed il Gospel mi hanno portata fino a lì. E’ stato proprio durante la mia esperienza artistica a New York che ho trovato le risposte, le conferme che cercavo. In America si respira la piena libertà di espressione ed un amore profondo per l’arte, oltre ad una preparazione e una competenza in ogni campo artistico: se hai un talento trovi chi è disposto ad ascoltarti. Ed in effetti, l’esperienza statunitense ha influito molto sulle costruzione del mio pensiero artistico, libero da costrizioni dettate dai sitemi di marketing ed economici.

Che musica ascolti di solito?

La musica che ascolto è quella che mi ispira da sempre: soul, gospel, blues, R&B, musica d’autore.

E il cinema ti piace? Cosa vedi solitamente?

Quando vivo il cinema da spettatrice, questo rappresenta soprattutto un momento di evasione, di leggerezza, ecco perché mi piacciono molto le commedie e i film romantici, oltre ovviamente ai film “musicali”, come le biografie di grandi artisti. Un altro aspetto interessante che ho avuto l’opportunità di vivere è quando si ha l’occasione di essere coinvolti come artista nella costruzione della colonna sonora di un film: ascoltare la propria voce in sala ti riempe lo stomaco e il cuore.

Silvia Tancredi. Foto di Roberto Borgo
Silvia Tancredi. Foto di Roberto Borgo

Cosa ci racconti dei tuoi nuovi progetti professionali e di Making A Way?

Making a way è il secondo singolo di questo nuovo album. E’ una canzone che ho amato molto fin dalle prime fasi di lavorazione e la collaborazione con il mio amico americano Jeremy Graeff per la realizzazione del testo l’ha arricchita ulteriormente: il tema del viaggio e dello sguardo fiducioso al futuro sono particolarmente sentiti in questo momento così difficile che il mondo sta attraversando a causa della pandemia. Credo molto nel lavoro di squadra e e nell’unione dei talenti, e in questa direzione lavoreremo per la prossima uscita e per la pubblicazione del nuovo disco.

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