Johnny Longo. Foto da Facebook
Johnny Longo. Foto da Facebook

Johnny Longo, al Sud al Nord con un sogno in valigia

Oggi incontriamo Johnny Longo, classe ’74, nato sotto il segno del leone, dice di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno ed è per questo che non smette di sognare e di lottare per i suoi sogni.

Svizzero di nascita, cresciuto nel salento e, milanese di adozione, nella sua valigia porta sempre con se il sogno di affermarsi come attore. Ha frequentato diverse scuole di teatro, da Bologna a Lecce, ha preso parte a workshop con gente del calibro di Sergio Rubini e Ivana Chubbuk, passando per Roberto Graziosi e molti altri. Le sue partecipazioni variano dallo stesso teatro agli spot pubblicitari, non trascurando film come ” Sei mai stata sulla luna” e “Dall’altra parte del mare”, poi il cinema indipendente, videoclip musicali e fiction come: ” L’ispettore Coliandro”, “Rex” ecc.

Johnny Longo. Foto da Facebook
Johnny Longo. Foto da Facebook

Attualmente impegnato sul set della prima sitcom di Vincenzo Della Corte come regista: “Bar Stories” e con lo stesso Della Corte sta cominciando il suo percorso da sceneggiatore. I due sono infatti impegnati alla scrittura di un cortometraggio sociale sullo stalking.

Longo dichiara di non voler svelare il titolo per questioni scaramantiche. Ma conosciamolo meglio!

Fare l’attore è una scelta professionale o una scelta di vita?

Una passione nata all’età di sei anni e diventata sempre più una scelta di vita! Naturalmente spero diventi la mia unica professione nonostante le milioni difficoltà che la circonda.

Recitare a volte può far paura?…e secondo te, la paura bisogna affrontarla, conviverci o sconfiggerla?

La paura la trovi ogni volta che affronti un ruolo diverso, soprattutto quando ti viene chiesto di interpretare un ruolo lontano dalla propria personalità, ma spesso aiuta a far meglio e quindi in automatico viene sconfitta dalla paura stessa… Come si suol dire: l’antidoto al veleno è il veleno stesso!

Adesso cosa bolle in pentola? Progetti futuri?

La pasta! (ride). Anni fa ho scritto una sceneggiatura, ma non sono mai stato stimolato abbastanza per poterla finalizzare e realizzare. Cosa che però ho intenzione di fare a breve, nel frattempo però, sono stato selezionato da un regista e sceneggiatore emergente per la sua sitcom, ambientata a in un locale del centro milanese: il “Badaboom”. Con Vincenzo Della Corte è nato poi un bel rapporto d’amicizia e professionale che ci ha portati a scrivere una sceneggiatura a quattro mani, nata da una mia idea. Non svelerò il titolo che abbiamo pensato, ma tratta un argomento sociale e molto attuale: lo stalking. Nascerà una nostra produzione idipendente: “I.I.D”. L’idea è quello di girarlo come cortometraggio, ma, soggetto e sceneggiatura sono proiettati a crescere e farli diventare eventualmente un lungo. Vedrà me come protagonista insieme all’attrice emergente Valentina Cesario, farà parte del cast lo stesso Della Corte ed il suo aiuto regia Mario De Mari… Ah … cerchiamo un’attrice per completare il cast…

Cosa ne pensi del cinema low budget? Quale pensi sia la sua prospettiva per il futuro?

Fare film è un diritto di tutti. Il cinema indipendente è un settore che non è contaminato (ancora) dal mercato. In questi film si può ancora dare priorità al talento, all’idea e alla libertà di espressione, dal momento che il cinema indipendente è libero da formule di successo commerciale. Il grande problema è la diffusione.
Se solo si potesse avere un certo equilibrio tra la formula di film che ha tutto (sale, stampa e pubblico) e film indipendente che ha così poco (non ha cinema, gli manca spesso la distribuzione e pochi sono stimolati da andarlo a vedere): so che suona come un’utopia, ma credo che se c’è un percorso da fare, dovrebbe iniziare dal pubblico.
Educare il pubblico a vedere più film alternativi ed apprezzarli e sostenerli penso che sia l’unico modo in grado di generare un cambiamento fondamentale.

Ma la vita è sempre più bella di un bel film?

Come diceva una canzone: Dipende, tutto, da che punto guardi il mondo tutto dipende… Della vita purtroppo non siamo noi gli sceneggiatori, non va tutto come vorremmo, ma non demordo e lotto per renderla bella come in un film a lieto fine!

Dopo quest’ultima risposta di Johnny non ci resta fare altro che ringraziarlo e salutarlo augurandogli il meglio in tutto ciò che desidera.

Grazie a voi… A presto!

Su Redazione

Redazione Giornalistica

Lascia un commento