Dekalog - Een

Dekalog: il nuovo disco “Een”

Sonny Dhanowa, produttore, il cantautore Dan Roberts, la cantante Fien Desmet e la rapper Amazumi formano i Dekalog, band che cerca di mettere insieme diversi generi musicali: hip hop, elettronica, trip hop e dream pop.

Testimonianza delle nostre parole è il loro album dal titolo “Een”, un prodotto musicale altamente eclettico. Pubblicato il 19 gennaio 2019 è stato prodotto da Sonny Dhanowa con musica di Sonny Dhanowa e Daniel Roberts. I testi sono di Daniel Roberts, Amazumi, Fien Desmet e Sonny Dhanowa, mentre il mixering e mastering sono di Scott Horton.

Dekalog - Een

Fien Desmet, tra le tante cose, mostra una grande estensione vocale. Il suo cantato stupendo ed espressivo catalizza tanta attenzione da parte dell’ascoltatore e rappresenta una delle colonne portanti di Dekalog. La rapper Amazumi possiede un flow altrettanto magnifico. Il sound di Dekalog ha una doppia anima. La prima è l’anima hip hop. La seconda anima è più electro e contamina la prima dando vita a sonorità trip hop, synth pop, dream pop, ambient.

Ascoltando costoro pensiamo ad artisti come Portishead, Massive Attack, la Free Dominguez di “Indigo Blue”, come pensiamo pure a tanta produzione rap di valore del tipo Iggy Azalea o Nicki Minaj. Per i muri sonori pensiamo ad artisti del tipo God is an astronaut o Boards of Canada.

Uno dei pezzi che più colpisce è “Omen”, pezzo austero, grave che mette in rilievo le grandi abilità di Amazumi, un pezzo con muri sonori lievemente duri e tanto convincenti. Altrettanto convincente il cantato tanto leggiadro di Fien Desmet in questo pezzo. Molto bella anche “Ash Tray”, a tratti orientaleggiante. Qui come altrove Fien Desmet offre altezze siderali con la sua voce. Sorprendente la tanto ambient “Flowers”, la migliore del disco. Pure “Gold” è da citare assolutamente: canzone che propone il rap frenetico di Amazumi che si contrappone al cantato “ampio” di Fien Desmet, tutto questo accompagnato da spirali sonore o beat vorticosi. I tappeti sonori di “Chien noir”, sono invece come calamita per ascoltatori di una certa elettronica. In quest’ultimo pezzo citato è tanto gradevole sprofondare negli abissi sonori creati dal cantato di Fien Desmet.

Produzione sonora eccellente e songwriting discreto arricchiscono il prodotto musicale. I muri sonori, come non dirlo, a tratti sono proprio irresistibili. E’ stato fatto un lavoro davvero encomiabile. Tutto sembra funzionare in modo eccelso in Dekalog: ognuno svolge la sua “parte” alla perfezione e tutto questo da vita ad un sound terribilmente attrattivo e di respiro internazionale.

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Redazione Giornalistica

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