Iron Mais

Iron Mais, raccontiamo il loro stile

A tu per tu con gli Iron Mais

Ironia e musica con gli Iron Mais, che ci raccontano il loro progetto nato riproponendo alcune pietre miliari del rock, del punk, del metal e non solo in chiave più bluegrass, country, rock’n’roll, stile che viene mantenuto anche nel nuovo album.

Iron Mais

I testi sono racconti, sfoghi, proteste, provocazioni ma sempre con l’ironia che contraddistingue la band, che si racconta per i nostri lettori.

Iron Mais, una band CowPunk. Spieghiamo questo termine ai lettori?

Certamente! Il Cowpunk non è il punk delle mucche, ma ci si avvicina molto…. è un termine che indica un genere musicale che mescola l’energia del punk rock con arrangiamenti eseguiti con strumenti e stili tipici di quella che è la tradizione degli Stati Uniti del sud (Country e folk con utilizzo di banjo, violino…). In pratica noi come Iron Mais, smanacciamo banjo, violino ukulele e contrabbasso come se fossero delle chitarre rock riproponendo brani rock leggendari in questa chiave un po “campagnola”!

Parliamo della vostra passione per la musica?

La passione per la musica arriva da lontano, da bambini o adolescenti già consumavamo dischi e strimpellavamo i nostri primi strumenti musicali e la musica innegabilmente è diventata una parte fondamentale delle nostre vite. Uno dei nostri punti di forza è sicuramente il fatto che ognuno di noi ha avuto precedenti percorsi musicali molto diversi (c’è chi arriva dal metal, dal rock, dal punk, dal rockabilly, dallo stoner) e di conseguenza ognuno di noi riesce a portare un contributo originale a quello che è il nostro modo di arrangiare i brani.

The Magnificent Six, cosa vuole esprimere?

Questo titolo non è assolutamente autocelebrativo ma è la nostra versione parodica della locandina del celebre film western “I Magnifici Sette”. Infatti la copertina ci ritrae in sella a sei vitelli mentre nell’originale ci sono i sette pistoleri a cavallo. Tutta la grafica del disco è improntata un po sullo stile western, che di fatto è presente anche in forma musicale all’interno di alcuni brani. Un elemento di novità di questo disco rispetto ai lavori precedenti è che abbiamo voluto inserire, oltre alle rivisitazioni di brani molto famosi, anche sei brani nostri inediti in italiano. I brani raccontano parte della realtà che ci circonda vista attraverso gli occhi degli Iron Mais, quindi trattiamo temi come la crisi economica, i fastidi delle relazioni sociali finte, l’uso degli alcolici…

Cosa sperate che il pubblico colga dal vostro lavoro?

Sicuramente ci piacerebbe avere un riscontro (positivo o negativo) su quelle che sono le nostre scritture in italiano, e poi sinceramente ognuno coglie ciò che è pronto a cogliere… c’è chi ci ascolta per la curiosità di scoprire in che modo abbiamo arrangiato alcuni brani, chi ascolta per divertimento e per ballare, chi ascolta perchè questo tipo di musica genera comunque energia positiva e qualche volta qualcuno ascolta i brani in maniera più critica.

La soddisfazione più grande ricevuta?

Noi ogni volta che saliamo sul palco siamo soddisfatti… più il palco è grande e più è grande la soddisfazione (questo vale un po per tutti i musicisti)! Sicuramente l’apice è quando riusciamo a stabilire una buona sintonia con il pubblico di ascoltatori e questa cosa è importante per noi, cerchiamo sempre di dialogare con il pubblico per evitare che lo spettacolo sia monodirezionale.

Progetti per il futuro prossimo…

Ora ci stiamo concentrando sul tour estivo che è appena cominciato. Abbiamo tutta l’estate impegnata su e giù per l’Italia promuovendo il nostro nuovo disco “The Magnificent Six”. Abbiamo tanti chilometri da macinare e tanti fusti di birra da svuotare… e per chi fosse interessato abbiamo l’elenco completo del tour sui nostri social e sul nostro sito internet!

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Redazione Giornalistica

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