Raffaella Di Caprio: tanti i progetti nel mio futuro

Raffaella Di Caprio, pronta ad approdare in un episodio nella terza serie de I bastardi di Pizzofalcone, ha una carriera da attrice, che parte dopo aver preso parte alla finale di Miss Italia, dove si classificò quinta.

Raffaella Di Caprio

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo a Raffaella Di Caprio. Come stai?

Posso dire di stare davvero bene! Sono immersa nel mio lavoro, fortunatamente.

Ti andrebbe di ripercorrere brevemente i tuoi inizi?

Sono sempre stata attratta dal mondo della recitazione. Nel 2012, dopo aver preso parte a Miss Italia, mi sono iscritta ad un’Accademia, a Roma, supportata dai miei genitori. Purtroppo, per motivi poco chiari, l’Accademia dopo soli tre anni chiuse, senza avere quindi la possibilità di diplomarmi. Sono rientrata a casa ed ho avviato i miei studi in marketing, fino a quando è avvenuto l’incontro con il mio agente, che mi ha presentata all’Ares Film, ottenendo così il mio primo ruolo nella serie “Furore 2”.

C’è un ruolo, tra quelli interpretati, che ti è rimasto nel cuore?

Non posso che ricordare con particolare affetto il ruolo che avevo in “Furore 2”, dove interpretavo, appunto, Giovanna Minutillo. Il mio primo ruolo importante, da protagonista, con una storia forte, scritta appositamente intorno al mio personaggio. Devo grazie ad Alberto Tarallo, un tempo produttore della Ares Film, e ad Alessio Inturri, direttore di quella grande macchina. Mi hanno dato modo di essere me stessa al cento per cento. L’umanità e la professionalità di Alessio, la ricordo ancora oggi e, sinceramente, la rimpiango quando sono su altri set.

Con chi avresti piacere di lavorare, un domani?

Rimpiango il no detto a Paolo Sorrentino, per il film “Loro”. Avevo dei problemi, in quel periodo, e ho di certo sbagliato nel non prendere parte a quel lavoro, seppure avessi un ruolo piccolo. Avere sul proprio curriculum il nome di Paolo Sorrentino, premio Oscar, è di certo una nota molto importante. Un sogno, ad oggi, resta la possibilità di poter lavorare con Giuseppe Tornatore o, ti dirò di più, poter avere modo di girare un film insieme a Leonardo Di Caprio. Una piccola parentela, la nostra, di cui sto verificando l’esatta corrispondenza.

Raffaella Di Caprio

Chi è Raffaella nella vita di tutti i giorni?

Mi viene difficile rispondere a questa domanda (ride). Sono una quasi trentenne, con un cuore da bambina ed una vita normalissima. Studio l’inglese e lo spagnolo, per affrontare incontri lavorativi fuori dall’Italia, vedo i miei amici di sempre, non faccio nulla di particolare. Il mio essere normale, ti dirò, è evidente ai molti che mi fermano per strada. Notano la mia schiettezza, la mia simpatia e, perché no, talvolta anche la mia antipatia (ride).

Cosa rappresenta per te la bellezza?

Di certo mi ritengo fortunata, per quanto riguarda il mio aspetto. Non sempre, però, può essere una fortuna. Talvolta, dopo un provino, mi è stato detto “sei troppo bella per questo ruolo” oppure, “abbiamo bisogno di occhi tristi, i tuoi non lo sono”. Un tempo era importante poter apparire, oggi è tutto diverso. Non posso negare il fatto che mi faccia piacere ricevere dei complimenti, ma non so fino a che punto possa giovare questa mia bellezza, in quest’epoca.

Un sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe poter portare in scena una storia scritta appositamente per me. Inoltre, avrei piacere di lanciarmi con un paracadute, ma purtroppo non riesco a trovare nessuno che possa assecondare questo mio sogno, condividendolo insieme.

Cosa prevede il tuo futuro artistico?

Attualmente sono protagonista di puntata della terza serie de “I bastardi di Pizzofalcone”, in onda questa domenica. A breve inizieranno le riprese di “City Life”, una sorta di “Il diavolo veste Prada”. A novembre, invece, cominceremo a girare un nuovo film, con la regia di Gabriel Cash, “Breaking Tales”. Vi sono altre novità, ma non posso anticipare nulla al momento.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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