Antonella Carone

Antonella Carone: sarei felice di poter interpretare nuovamente una cattiva

Incontriamo l’attrice Antonella Carone, protagonista del film “Me contro Te – Il mistero della scuola incantata”. Tornata in patria, nella sua Puglia, Antonella ci racconta del ritorno nei panni di Perfidia, della maternità, del suo amato lavoro.

Antonella Carone

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo ad Antonella Carone. Come procede il tuo vissuto, dopo aver affrontato un periodo particolare, legato alla pandemia?

Sto bene! Il periodo vissuto, vi dirò, mi ha regalato un bellissimo bambino (ride). C’è bisogno di stare insieme, di ritornare a fare il mestiere che amiamo. I set, per fortuna, non hanno subito grandi stop, ma il teatro ha risentito di tutto ciò. Speriamo si possa presto tornare a realizzare spettacoli in presenza, che sia all’aperto o al cinema.

Quanto influisce oggi, l’essere mamma, nel tuo percorso di attrice?

Lo scopro adesso, giorno dopo giorno. Sono mamma da soli sette mesi, ed ho già girato un film. Influisce, di certo, positivamente. Ti senti un po’ wonder woman, in grado di poter fare tutto, contemporaneamente. Sicuramente, a livello emotivo, la maternità è un’esperienza forte, legata ad una grande forma d’amore. Un bagaglio importante a cui poter attingere, specie quando si è sul set.

Per la seconda volta, vesti i panni di Perfidia, in “Me contro Te – Il mistero della scuola incantata”. Cosa puoi dirci circa questa rinnovata esperienza?

Tornare sul set, sapendo di ritrovare le stesse persone, è qualcosa di forte e bello, allo stesso tempo. Si respira una certa sintonia, legata ad un affetto grande, simile a quello di una famiglia.

Interpretare un cattivo, si sa, regala ancora più sale ad un attore. Cosa puoi dirci a riguardo?

Verissimo! Senza i cattivi non c’è storia e racconto. La drammaturgia ha bisogno di qualcuno che, per forza di cose, semini caos. Nel caso di Perfidia, si parla di un “male” innocente, visto il target a cui ci rivolgiamo. Ho cercato, nel mio piccolo, di rendere la mia Perfidia cattiva al punto giusto e credibile nei suoi obiettivi. Mi diverte tantissimo interpretarla e, al contempo, non posso nasconderti che avrei piacere di interpretare altri ruoli da cattiva.

Un domani, mostrerai al tuo bimbo la tua “Perfidia”?

Assolutamente! (ride) Spero possa riconoscermi, in tale ruolo. Spesso mi chiedo come potrò spiegargli il lavoro che faccio. Magari Perfidia potrebbe agevolarmi in questo.

Come ti vedi tra dieci anni?

Vorrei vedermi attrice, benché non ami fare previsioni a lungo termine. Non ho mai sognato alla grande, pensando di poter diventare una star internazionale. Per indole, solitamente, tendo a guardare allo step successivo, cercando di restare con i piedi per terra. Scalino dopo scalino, mi auguro di riuscire a perseguire obiettivi sempre più grandi, augurandomi di diventare ancora più brava.

Antonella Carone

Come descriveresti il periodo che stai vivendo?

Sono in un periodo felice! Ho realizzato che è possibile coniugare l’essere mamma con l’essere attrice. Dovrebbe, in realtà, essere facile, ma per la donna, in Italia, questo non sempre è perseguibile. Fortunatamente ci sono riuscita, trovando lungo il mio percorso gente in gamba, capace di aiutarmi in questo. Ho rifiutato, sin dall’inizio, l’idea di non potervi riuscire e, con coraggio, ho voluto fortemente portare avanti il mio privato insieme alla mia carriera.

Da Roma, sei nuovamente nella tua Puglia, a Polignano a Mare. A cosa devi questo ritorno alle origini?

Ho capito che era fondamentale poter avere una base, scegliendo quindi un luogo in cui poter stare bene. Avevo bisogno di serenità, e per pensare e per studiare. Questo ritorno in Puglia mi consente di fare molte più cose, benché sia spesso a Roma. La realtà di oggi ti permette di poter affrontare un provino anche in remoto, spostandosi solo quando è strettamente necessario, per motivi di set o simili. Ho affrontato delle semplici valutazioni e sono rientrata, così, nella mia amata terra!

Cosa prevede il tuo futuro artistico?

Il mio futuro artistico, al momento, prevede un ritorno a teatro, con la speranza che non vi siano sorprese dell’ultimo minuto. Nel mentre, speriamo di poter ripetere il successo di pubblico del primo film, con la speranza che vi sia un nuovo seguito.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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