Pappi Corsicato. Foto da Facebook
Pappi Corsicato. Foto da Facebook

Pappi Corsicato: il cinema e la creatività

Oggi incontriamo Pappi Corsicato, dopo il grande successo ottenuto alla XII Edizione del Gala Cinema e Fiction in Campania. Il noto regista partenopeo ha ricevuto il Premio Speciale migliore fiction per “Vivi e lascia vivere”.

Pappi Corsicato. Foto da Facebook
Pappi Corsicato. Foto da Facebook

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo al Maestro Pappi Corsicato. Perché il titolo “Vivi e lascia vivere”?

La risposta è semplice: ogni uomo dovrebbe vivere liberamente la propria esistenza senza essere criticato né criticare gli altri.

Il suo stile di vita rispecchia esattamente questo pensiero?

Sì, ho sempre vissuto in libertà, senza alcun condizionamento. Non ho voluto seguire le orme professionali della mia famiglia, essendo votato all’arte fin da bambino al punto che, dopo qualche anno di frequenza al Corso di Laurea in Architettura alla Federico II, decisi di inseguire il mio sogno ed andai in America per studiare le Arti dello Spettacolo, dalla danza alla recitazione.

Com’è nata questa fiction?

Da anni aspiravo a lavorare in televisione e sono molto felice di esserci riuscito bene. “Vivi e lascia vivere”nasce dal desiderio di metter in luce una Napoli diversa da quella che si vede nella serie “Gomorra”, una città poco ripresa dalle telecamere, quella della zona collinare di Posillipo dando risalto soprattutto alla sua rigogliosa natura ed al mare azzurro.

La scelta di Elena Sofia Ricci come attrice protagonista?

Elena è una grande professionista, molto amata dal pubblico anche in maniera trasversale ed era perfetta per interpretare il ruolo di una donna un po’ spigolosa ma di grande umanità.

Elena Sofia Ricci. Foto da Ufficio Stampa
Elena Sofia Ricci. Foto da Ufficio Stampa.

Il suo approccio con il cinema?

Ho cominciato come assistente volontario su un set di Pedro Almodovar a New York. Ci tengo molto a precisare che fui io a propormi come tuttofare sul set, smentendo le fake news che parlano che ho iniziato a fare cinema come aiuto di Almodovar.

Cosa imparò da quella felice esperienza?

Era un set di lusso, che mi ha aperto da subito la mente verso la professione che desideravo intraprendere; nella fattispecie imparai una cosa fondamentale: per fare il regista occorrono due requisiti essenziali: creatività e pragmatismo. Quando tornai in Italia, mi cimentai nella realizzazione di un primo cortometraggio, perché è assolutamente sbagliato pensare di iniziare questo percorso professionale con un film; la carriera di regista come tutte le altre si costruisce step to step.

A parte la creatività ed il pragmatismo, quale altra peculiarità deve possedere un regista?

La curiosità che nella fattispecie consiste nel capire quali sono tutti gli elementi che compongono un’opera audiovisiva, inquadrature, location, scene, costumi, recitazione, musica, colori, in modo da realizzare un prodotto audiovisivo assolutamente originale. E poi consiglio di vivere questo lavoro in maniera gioiosa divertente, forti però di un bagaglio culturale di spessore.

Il suo primo lavoro fu “Libera”…

Sì, ricordo che all’epoca non conoscevo nessuno del mondo del cinema tranne Iaia Forte, mia amica d’infanzia, che aveva studiato recitazione al Centro Sperimentale e con lei iniziai quest’avventura. Avevo in mente di realizzare un’opera tratta da una storia che avevo letto sul giornale e mi rivolsi per l’ambientazione, ad un amico che aveva una casa a Secondigliano, a Scampia; misi insieme 4 persone, mi feci prestare da mia madre alcuni vestiti per i costumi di scena e fu così che il mio cortometraggio partì, curando io personalmente ogni particolare.

Maestro come trascorre il suo tempo libero?

Faccio delle lunghe passeggiate e guardo il mare che mi trasfonde energia e positività; di tempo libero ne ho molto poco perché lavoro sempre. Il lavoro non è mai abnegazione se con esso hai la possibilità di esprimere il tuo Io, le tue emozione e forse anche i tuoi disagi.

Pappi Corsicato, qual è il segreto del suo successo?

Io faccio questo mestiere con la massima gioia ed il massimo divertimento; sul mio set c’è sempre tanta goliardia.

Progetti futuri?

Mi piacerebbe continuare a lavorare in televisione; ho tante proposte sul tavolo che sto valutando con grande attenzione, ma con l’entusiasmo e la passione che mi contraddistinguono.

Su Maridi Vicedomini

Insegnante di diritto e giornalista.

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