Mario Lavezzi. Foto da Ufficio Stampa
Mario Lavezzi. Foto da Ufficio Stampa

Mario Lavezzi: musica, editoria… e tanta passione

Abbiamo incontrato Mario Lavezzi, che ha pubblicato di recente il libro “E’ la vita bussò” (Morellini Editore), con il quale ha festeggiato anche i 50 anni della sua carriera.

Mario Lavezzi. Foto da Ufficio Stampa
Mario Lavezzi. Foto da Ufficio Stampa

Tra musica ed editoria, facciamo un salto nella vita del cantautore e produttore che ha segnato parte della vita artistica del nostro Paese.

Mario Lavezzi, cantautore e produttore simbolo di due realtà distanti ma allo stesso tempo vicine: storia e giovani… vogliamo parlarne?

Ho sempre avuto il desiderio di scoprire nuovi talenti, sia che fossero interpreti, gruppi, cantautori e autori. Non per altro sono stato anche uno dei docenti della scuola di Mogol, il Centro Europeo di Tuscolano (CET). Ma non solo, con la mia società Nuove Arti s.r.l. ho pubblicato cinque compilation di Amici dalle quali sono usciti vincitori come Antonino, Marco Carta, Federico Angelucci, Alessandra Amoroso ed Emma. Negli ultimi anni, con il contributo della SIAE e in collaborazione con Corriere della Sera-ViviMilano, Radio Zeta, Comune di Milano e Umanità senza confini-La partita del cuore, sono promotore del contest Campusband-Musica&Matematica dedicato agli studenti delle scuole superiori di secondo grado ed università.

C’è un momento nella sua carriera che ricorda particolarmente come “segno di svolta”?

Non c’è solo un momento, ma direi parecchi. E’ uno dei motivi per cui ho intitolato il mio libro e il cofanetto che sono stati pubblicati recentemente, per il cinquantesimo della mia carriera, “E la vita bussò” (Nar International / Artist First). Perché è accaduto più volte che la vita mi abbia offerto ottime opportunità, ma di avermi anche momenti bui. Per esempio quando mi sono trovato a passare da un gruppo di studenti (I Trappers) ai Camalenti quando avevo solo 18 anni e di doverli lasciare dopo due anni e mezzo per assolvere al servizio di leva. E da li è stato susseguirsi di alti e bassi, come spesso accade ad ognuno di noi.

Come è cambiata la musica negli anni? Vogliamo usare un aggettivo per descrivere brevemente: anni ’80, anni ’90 e 2000?

Beh non parlerei solo degli anni ’80 e ’90, ma partirei della metà degli anni ’60 per proseguire. Come scrivo nel libro, ho vissuto le varie epoche musicali che vanno dalla Beat Generation al movimento Hippie, all’impegno politico in cui bisognava schierarsi, per passare alle dance degli anni ’80 fino ad oggi.
Tutte epoche che mi hanno visto impegnato in vari gruppi, produzioni, album pubblicati e canzoni scritte in ogni periodo.

Mario Lavezzi. Foto da Ufficio Stampa
Mario Lavezzi. Foto da Ufficio Stampa

Nel 2009 ha prodotto Alessandra Amoroso, poi Deborah Iurato, cosa pensa dei talent show?

Di Alessandra Amoroso ho prodotto solo i suoi brani che facevano parte della compilation Scialla (200.000 copie vendute), mentre di Debora Iurato ho prodotto due album. Dei talent show penso che siano, a parte Sanremo, una delle poche alternative per lanciare nuovi talenti. Il motivo è semplicemente economico. In quanto le etichette discografiche non hanno più le risorse economiche da investire su nuovi talenti. Nel senso che oggi un album, attraverso le nuove tecnologie, lo si può fare con un investimento molto contenuto, mentre la promozione necessita di cospicui investimenti sulle radio, uffici stampa, televisioni e web. E i talent danno già la promozione confezionata.

Parliamo di Spettacolo: Mario ed il suo rapporto con quello che va oltre la musica (cinema, teatro, moda)…

Sono molto curioso. Mi interessano quindi tutto ciò che attrae la mia curiosità sia nel cinema che nel teatro e altrettanto moda e costumi. Ma sono molto interessato anche alle nuove tecnologie. Per questo do dimestichezza nell’usare i computer e software musicali, che uso per sviluppare idee che scrivo prevalentemente alla chitarra, anche in termini di arrangiamento.

Chiudiamo parlando di editoria. Cosa ci può raccontare del libro “E la vita bussò”?

Come rispondevo in precedenza il libro è un viaggio attraverso la musica che ha accompagnato le mode, i costumi, i cambiamenti sociali dagli anni ’60 ad oggi.

Su Francesco Russo

Francesco Russo, giornalista e direttore del quotidiano "La Gazzetta dello Spettacolo", comunicatore digitale ed ufficio stampa di eventi e VIP.

Lascia un commento