Daniele Bonarini vince al Digital Media Fest
Daniele Bonarini vince al Digital Media Fest

Cinema senza “barriere” con Daniele Bonarini

Daniele Bonarini è il regista e il fondatore della Poti Pictures. Abbiamo intervistato Daniele durante il Digital Media Fest, dove con il suo cortometraggio “Uonted!” ha vinto il premio “miglior regia” e “miglior fotografia”.

Daniele Bonarini vince al Digital Media Fest
Daniele Bonarini vince al Digital Media Fest

Daniele come nasce la Poti Pictures?

La Poti Pictures nasce quasi per gioco, nel lontano 2005, nell’ambito di una vacanza con ragazzi con disabilità intellettive e fisiche in una piccola montagna (alpe di Poti appunto) vicino ad Arezzo. Da buon cinefilo presi una telecamera ed iniziai a girare con loro dei cortometraggi parodistici che emulavano le grandi produzioni Hollywoodiane, senza pretese. Così nacque l’idea di chiamare questa attività “Poti Pictures”. Il passatempo divenne presto uno strumento formidabile per creare contesti d’inclusione e per mostrare le doti nascoste dei nostri ragazzi e dopo una serie di progetti, nel 2015, la Poti entra a far parte della Cooperativa Sociale “Il Cenacolo” di Arezzo, che da oltre 30 anni si occupa d’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Negli anni successivi, ci siamo iscritti al Mibact ed abbiamo registrato all’EUIPO di Nizza, la sottoclasse “casa di produzione cinematografica sociale” (la prima al mondo!). I due attori di Uonted, Paolo e Tiziano, hanno un regolare contratto da attori in cooperativa.

Quali sono state le difficoltà che hai riscontrato in questi anni con la Poti Pictures e quali le tue più grandi soddisfazioni

Le difficoltà per noi sono all’ordine del giorno! Non esiste progetto, produzione, scena o piccola battuta che per noi diventi un’ostacolo quasi insormontabile da superare. Ci dobbiamo scontrare quotidianamente con le difficoltà oggettive dei nostri ragazzi, con le loro abitudini e i loro limiti. La scommessa costante della Poti, che nel corso degli anni si è circondata di professionisti che si occupano della formazione (psicologi, sceneggiatori, acting coach) è quella d’inventarsi sistemi di apprendimento e superamento degli ostacoli che consentano ai nostri attori di confrontarsi con set professionali e P.D.L. serrati. La frustrazione è ovviamente costante perché in un certo senso ci siamo messi in testa che non le persone con disabilità devono andare verso il cinema, ma il contrario. E così oltre la formazione, anche la scrittura diventa un lavoro ad hoc, un lavoro sartoriale quasi che risalti la persona in tutte le sue sfaccettature per consentirci di produrre lavori che possano concorrere con le “normali produzioni”. Questa idea ci mette ogni giorno davanti le difficoltà concrete del cinema, dal reperire fondi al presentare un progetto a qualche produzione, il tutto ovviamente complicato dalla presenza di attori con disabilità che spesso viene visto quasi come un “affronto” al cinema di “serie A”. Le soddisfazioni tuttavia arrivano di continuo, dagli oltre 100 riconoscimenti a livello internazionale, nei festival tra premi e selezioni ufficiali, dai feedback che riceviamo alla fine di un lavoro in termini di pubblico ma soprattutto dai ragazzi stessi che, nel corso degli anni, sono migliorati a livello umano e sociale, segno questo che la strada è quella giusta.

Parlaci del cortometraggio Uonted! come nasce questo progetto?

Il cast di Uonted!
Il cast di Uonted!

Uonted! nasce da un’idea ben precisa, un lungometraggio a cui stiamo lavorando da tempo dal titolo “Ollivud”. Come per gli altri lavori, Ollivud è una sceneggiatura originale, scritta su misura proprio su Tiziano e Paolo, la storia di un sogno, del bisogno profondo di realizzarsi all’interno della società che i nostri ragazzi inseguono, come ognuno di noi, ogni giorno. Uonted! non è stato soltanto un prologo a questa storia, ma anche un test di prova, con giornate di riprese da 10 ore e notturne da 9 ore. Una palestra importantissima non solo per loro ma anche per la Poti Pictures, che consapevole delle difficoltà riscontrate, ha iniziato a lavorare per rimediare a tutte quelle criticità che si sono verificate sul set; dagli scompensi e ansia dei ragazzi, al linguaggio cinematografico ed elementi tecnici da rivedere per ottimizzare il tempo. In termini artistici tuttavia, è accresciuta in me e nella squadra, la consapevolezza che per fare un buon cinema, si deve accantonare l’idea utopica di avere tra le mani degli attori, ma delle persone che vanno raccontate per quello che sono, con le loro debolezze e i loro sogni. Non a caso, con lo sceneggiatore Enrico Saccà, abbiamo scelto di raccontare scorci di storie vere, come l’abbandono della madre di Tiziano ed ottenere un effetto vero, non confezionato, dalla sua performance. Il lavoro della psicologa di conseguenza, è stato quello di arginare eventuali scompensi che potevano venirsi a creare e anzi, di fornirgli strumenti per poter gestire al meglio questo suo dramma passato. Per tutti gli altri ragazzi della casa famiglia, è stata un’esperienza indimenticabile e un’occasione unica per dimostrare di essere in grado di resistere ai ritmi e alla fatica di un set e di mettersi in mostra davanti ad un pubblico. Alla fine delle riprese, l’intera troupe, si è complimentata per la resistenza e la preparazione degli attori e molti dei capi reparto, sono diventati nostri fedeli collaboratori. In totale Uonted! ha richiesto oltre 3 mesi di preparazione per memorizzare le battute ed apprendere ed eseguire una messa in scena adeguata.

Questo corto ha vinto al Digital Media Fest, a chi dedichi questo premio?

“Ragazzi, questo è un festival di CINEMA internazionale! Non è un festival sociale, non ci sono sconti! Siamo tra i 10 finalisti, in selezione ufficiale, questo è già un premio quindi scordatevi di vincere qualsiasi premio!” Questo, come un mantra ripetevo a Tiziano e Paolo nel viaggio da Arezzo a Roma…ci credevo sul serio ed ero felicissimo per questo! La Poti Pictures ha sempre puntato a concorrere in festival di cinema, essere giudicati senza sconti o pietismi e potersi misurare con produzioni “normali”. Abbiamo sempre rifiutato proiezioni o premi speciali, se arriva una “non selezione” significa che dobbiamo migliorarci, me per primo! Arrivare alla Casa del Cinema è stata una grande emozione, vedere volti noti del cinema e della tv era per noi il segno che la strada che abbiamo intrapreso anni fa, è quella giusta, faticosa ma giusta! L’aver vinto due premi, quelli tecnici per giunta che sanciscono che abbiamo diritto di fare cinema, che siamo abilitati a farlo, è stata un’emozione incredibile che ci ha ripagato di mesi difficili dove la frase: “chi me l’ha fatto fare” è stata quasi un disco incantato! Dedico il premio per la miglior fotografia a Leone Orfeo, mio fedele D.O.P. che rappresenta la squadra che si è unita al sogno della Poti Pictures e lavora con noi perché la resa cinematografica sia degna di rispetto. Dedico il premio per la miglior regia a ciò che la mia figura rappresenta..una squadra di folli che lavora incessantemente affinché ciò che stiamo portando avanti da anni, continui a crescere e a migliorarsi ogni volta sempre di più.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Dalle precedenti esperienze, dove la formazione è sempre stata alla base delle produzioni Poti Pictures, abbiamo deciso di dare vita alla “Poti Pictures Academy”. Una scuola di cinema per persone con disabilità intellettive finalizzata alla realizzazione di prodotti cinematografici di livello. Nel mese di settembre 2019, abbiamo iniziato questa avventura con 7 nuovi ragazzi in una serie di lezioni che vedono coinvolti tutti i professionisti della Poti e che è oggetto di studio, per il suo valore intrinseco, da parte di un’importante Università Italiana. Nella primavera 2020 gireremo un nuovo cortometraggio!

Il sogno ed il progetto più grande, resta Ollivud, finora non c’è andata molto bene con le produzioni, tra porte in faccia e opzioni non considerate, ma anche grazie al Digital Media Fest (e di questo sono grato a voi e a Violante Placido), alle nuove selezioni ufficiali che Uonted! sta ricevendo grazie a Premiere Film, ci danno il coraggio per non mollare, consapevoli che per noi, a volte, i sogni si avverano sul serio!

Su Maria Rita Marigliani

Giornalista Pubblicista, Ufficio Stampa e Social Media Manager. La comunicazione rappresenta, da sempre, un’opportunità di evoluzione e crescita necessaria per me e per la conoscenza degli altri.

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