Rita Sensoli: amo la musica romana e napoletana perché hanno un significato profondo

La nostra ospite dell’intervista di oggi è la cantante ed interprete Rita Sensoli che ha partecipato a tantissime edizione Rai ad “Uno Mattina” e “Domenica in” e non solo, ed è intervenuta anche a diverse trasmissioni in Spagna a Telecinco. Ha inoltre molte esperienze internazionali con tanti tour musicali all’estero, ed è stata splendida interprete in teatro dove ha saputo sottolineare le sue capacità di cantante con un repertorio molto diversificato, dalla musica classica a quella leggera e la musica popolare romana e napoletana. Un’interprete con una personalità spiccata, un’artista di estrema sensibilità e professionalità.

Rita Sensoli – Ph fornita da Artista

Ben venuta Rita Sensoli, ci racconti come è nata la tua passione per la musica?

Una passione, direi, che mi porto “appresso” fin da ragazzina perché è un qualcosa che mi è stata trasmessa dal mio papà, che purtroppo morì prematuramente a soli 34 anni. Ho iniziato così questo percorso che definirei d’amore, facendo vari concorsi, partecipai anche al “Canta giro” dove arrivai seconda tra le nuove proposte, presentate da Mara Venier. Volendo fare le cose seriamente ho studiato al Saint Louis Jazz Club di Roma, dai 17 ai 20 anni, che all’epoca era una delle scuole più importanti per l’impostazione musicale. Ho fatto poi molta gavetta ed a soli 18 anni già facevo almeno 50 serate. Cantavo anche in chiesa, ai matrimoni, l’Ave Maria di Sciubert, ma non nel coro, ma da solista. In quel periodo mi sono formata affrontando il pubblico anche nelle piazze, poi il debutto televisivo, che mi si presentò a soli 18 anni, fino a farmi giungere alla rete ammiraglia, in RAI. In tutto questo percorso ho sempre avuto al mio fianco mia mamma che devo ringraziare tantissimo, è lei che mi ha permesso di fare questo mestiere, perché non è mai solo tutto oro ciò che luccica e devi avere le spalle forti, se no poi si crolla. Io sono stata perseverante ed ho avuto passione e fede in ciò che facevo, e che ancora oggi faccio, superando così ogni ostacolo. La gente ha bisogno di tenersi forte, di essere salda, per non gettare la spugna, poi nella vita spesso accade l’inaspettato ed è per questo che bisogna essere positivi e pensare che la luce ci attornierà sempre.

Chi è stata, oltre alla tua mamma, la prima persona che ha creduto in te?

Nel mio percorso artistico è stato molto significativo l’incontro con Agostino Saccà ex Direttore di Rai1. Fu proprio lui che un giorno mi chiamò e mi disse: “Tu farai Uno mattina” programma che poi effettivamente ho fatto per più di 16 anni. Non solo “Uno mattina” ma anche “Domenica In” e poi Telethon. Poi vennero anche i concerti e nel 2016 ho fatto il Concerto di Natale e molte altre cose. Ci vuole sempre chi crede in te, perchè se non hai una persona che ti prende a cuore, anche se hai grandi potenzialità, non è facile proseguire.

Una collaborazione artistica significativa per te, che affettivamente e professionalmente rammenti con piacere?  

Anche se breve, la mia partecipazione a Telecinco a Madrid. Un’esperienza che ricordo con grande piacere e che è stata davvero bellissima. All’estero in generale amano molto la musica e le attribuiscono un grande valore, spesso molto più che in Italia. Danno molto spazio all’arte e nel mio caso che sono interprete, alle persone musicali. Tra gli incontri e collaborazioni artistiche non posso non ricordare anche Paolo Limiti che è stata una persona eccezionale e che mi ha accolto come una amica, con lui ho fatto due trasmissioni. Limiti non era solo un bravissimo presentatore, ma una persona straordinaria, preparata e sensibile.

Rita Sensoli e Paolo Limiti – Ph fornita da Artista

Hai mai pensato a un duetto?

Sai che mi piacerebbe fare un duetto, anche per sperimentarmi, chissà. Non l’ho mai fatto, perché ho lavorato sempre sola e sono sempre stata manager di me stessa. Vado fiera di questo perché senza aver mai avuto un manager sono riuscita, con le mie capacità artistiche, a farmi conoscere ed apprezzare e sono riuscita a fare dei contratti importanti anche in RAI, appunto. Questo mi conferma che in qualche modo quando c’è spessore e valore artistico, si trova spazio. Come dicevamo anche la gavetta, la tenacia e la fede mi hanno portato ad arrivare dove volevo. Questo per me è significativo e anche molto bello.  

Ma quando canti che magia accade, cosa succede?

Amo questo mestiere visceralmente e quando canto mi trasformo, mi si trasformano gli occhi e l’anima vola, divento proprio un’altra persona e mi sento felice. Quando ho il microfono in mano e posso cantare è come se avessi vinto all’enalotto e la mia anima si apre a 360 grandi, è come se mi annullassi e do tutta me stessa e vivo quel momento pienamente. Sono un’interprete che canta con emozione, talvolta pensando alle persone care che non ho più vicino a me, o canto per una persona che non ha compreso. Una cosa è certa, non canto mai per me stessa perché se canti solo per te è come fossi chiuso e non trasmetti nulla. In questa “apertura” con l’universo sento che il mio angelo custode è mio padre che mi ha lasciato un compito duro, ma che con tenacia ed amore porto avanti, anche nel mio piccolo, per continuare a fare ciò che amo fare.

Rita Sensoli – Ph fornita da Artista

C’è un brano a cui sei particolarmente legata?

Non uno solo, mi piace tantissimo “Roma nun fa la stupida stasera” e poi restando a Roma anche “Ciumachella de Trastevere” bellissima, ma anche la canzone napoletana ha brani meravigliosi come “Tu si’ ‘na cosa grande pe’ mme” che quando la canto mi fa venire la pelle d’oca. Amo interpretare la musica romana e napoletana perché ha un significato profondo, parla di vita, amore e sentimenti, attraverso le parole che sono poesia.

Hai qualche rito prima di esibirti?

No, non ho riti scaramantici e non uso amuleti, ma prima di esibirmi mi faccio sempre tre volte il segno della croce. Sono devota ed in particolare a Santa Rita a cui mi rivolgo sempre, non solo nei momenti di bisogno ma anche quando sono felice. Questo per me è una regola generale che vale anche con le persone. Non ci si deve rivolgere a qualcuno solo quando può dare qualcosa, quando hai bisogno e lasciarle a se stesse se hanno una defaillance. Si deve restare positivi ed umani e vicino alle persone. La vita prima o poi ti fa capire le cose e anche le persone e se cadi, quando poi ti rialzi, inevitabilmente diventi selettiva, pur restando persona di cuore.

Aspettative e programmi futuri?

Desidero fare delle tournée all’estero e non solo in Italia perché ho voglia di portare in giro e diffondere la nostra musica anche all’estero per regalare le emozioni alle persone, agli emigranti, che si commuovo nel sentire la “loro” musica, quella degli anni trascorsi e che mi chiedono di cantare perché a malincuore hanno lasciato la loro amata Italia. Poi mi piacerebbe, anzi spero, si possa ritrovare un mio spazio musicale in Rai ad Uno Mattina, perché li mi sono trovata benissimo ed era per me come una sorta di famiglia. Mi auguro di poter tornare a farne parte.

Su Ester Campese

Giornalista, scrittrice. Iscritta all'albo giornalisti Italia (regione Lazio) è anche membro dell'USPA - Agenzia stampa giornalistica internazionale - collegata al German Daily News.

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