Piero Mazzocchetti. Foto fornite dall'intervistato
Piero Mazzocchetti. Foto fornite dall'intervistato

Piero Mazzocchetti, arriva il concerto Amara Terra Mia

Piero Mazzocchetti, ospite dell’intervista di oggi, è un cantante italiano. Partecipa al Festival di Sanremo 2007 classificandosi 3º con la canzone Schiavo d’amore.

Piero è apprezzato in tutto il mondo per la sua voce cross over e fra poco festeggia i primi 20 anni della sua carriera, partita dalla Germania.

Piero Mazzocchetti con Josè Carreras. Foto fornite dall'intervistato
Piero Mazzocchetti con Josè Carreras. Foto fornite dall’intervistato

Benvenuto Piero Mazzocchetti e grazie per questa intervista. Ci vuoi parlare dei tuoi esordi?

Certo. A sette ho iniziato a studiare piano a Pescara al Conservatorio “Luisa D’Annunzio” e durate lo studio mi sono accorto che avevo una voce particolarmente squillante. Lo studio del canto esige una maturità anche fisica e quindi ho atteso i 14 anni circa. Ho iniziato con le prime lezioni di canto a Pescara e iniziai a fare i piccoli viaggi a Pesaro dove c’era Maraggi Valentini, una delle insegnanti di Pavarotti, la quale mi disse che avevo una voce molto bella e con un bel colore e che se avessi studiato avrei potuto intraprendere il percorso lirico.

Verso i 16 anni iniziai ad esibirmi nei pianobar anche per mantenermi. Rammento che mi accompagnava mio papà, che fece enormi sacrifici. Riuscii così ad autofinanziarmi sia per i corsi che per le attrezzature. A 18 anni accettai un contratto per andare a Monaco di Baviere e lavorare in un locale. Iniziò un periodo di viaggi che durò per due anni circa: Monaco Pescara – Pescara Monaco. Le serate diventarono dei veri e propri concertini e in particolar modo venivo apprezzato quando cantavo Caruso. Fui Notato in una di queste serate da Roger Wittmann, il quale da grande manager di calciatori, mi volle sponsorizzare per intraprendere un percorso in Germania come cantante e dunque mi produsse.

Piero Mazzocchetti. Foto fornite dall'intervistato
Piero Mazzocchetti. Foto fornite dall’intervistato

Il brano l’Eternità fu scelto dalla Universal come sigla di una manifestazione sportiva e cantai così in Eurovisione in occasione di un incontro sportivo di box molto importante. La canzone andò subito in classifica nella top ten. Ebbe successo perché molto orecchiabile e con un grande respiro di romanza. Tornai in Italia, ignaro di quanto era accaduto, e di fatto mi chiamarono a casa e mi dissero di tornare subito in Germania perché il disco era in Top 10. In quella occasione mi inviarono un aereo privato, io vengo da una famiglia semplice, e questo mi colpì molto. Di fatto poi mi trasferii in Germania e arrivò in quel periodo il disco d’oro. Cominciò così la carriera vera e propria e mi cercarono i grandi produttori e cantanti tra cui Jose Carreras il quale mi chiese di partecipare ad una trasmissione in TV cui fui ospite per ben cinque volte. Con lui inoltre duettai in diverse occasioni in Cina, Germani e appunto nelle sue trasmissioni televisive. Lui stesso mi consiglio di continuare il percorso nel cross-over e non solo dell’opera.

Un aneddoto simpatico che ci vuoi raccontare?

Piero Mazzocchetti live. Foto fornite dall'intervistato
Piero Mazzocchetti live. Foto fornite dall’intervistato

Dato che sono piccolino, sono alto 1,70, accadeva che il pubblico non credesse che cantavo dal vivo, per cui spesso dovevo spegnare i microfoni per provare che la voce così possente fosse proprio la mia.

Cosa hai provato quando hai inciso il tuo primo album?

Il primo disco lo incisi nel 1999 ed è stata un’emozione molto grande. Andai a Budapest per registrarlo e li mi attendeva un’orchestra di oltre 100 elementi e mi esibii poi su palcoscenici con 11mila persone. Pubblicai tre dischi in Germania in quel periodo. Verso il 2005/6 sentii forte la nostalgia dell’Italia, e chiesi alla casa discografica, la Universal, di farmi lavorare proponendomi contratti in Italia. In quel momento però c’era Bocelli che era una figura forte nel cross over e che quindi monopolizzava un po’ il mercato. Fui notato da Pippo Baudo che seppe di me e chiese ad Aragozzini di propormi di partecipare a Sanremo. Venni così invitato direttamente tra i Big, anche se avevo solo 29 anni, ma avevo già venduto molti dischi. La commissione fu felice di aprire le porte ad un Italiano che aveva successo in Europa e ci fu un grande scalpore in quella circostanza. Ancora oggi ci sono personaggi magari forti e noti sui social e altrove meno conosiuti al grande pubblico. La canzone che presentai a Sanremo fu scritta da Maurizio Fabrizio, autore di Giorgia, Al Bano, Mia Martini. Il pezzo proposto piacque subito molto ed il punto di forza fu proprio la mia voce particolare. Alla finale arrivai terzo. Per il dopo Sanremo c’era una trasmissione in cui si faceva sempre un’intervista al Maestro Pavarotti, che veniva pubblicata dal quotidiano di Torino e in quella circostanza gli fu rivolta una domanda “trabocchetto” su di me chiedendogli cosa ne pensasse di “questo Piero Mazzocchetti”. Lui fu molto schietto e rispose che mi riteneva molto molto bravo e che gli ricordavo la sua vocalità quando era giovane. Successivamente, attraverso il Maestro Leone Magera, chiamai Pavarotti, era già molto provato, e mi disse “Ah Mzazocchetti sei molto bravo, studia e fai il cross over che ti vedo molto raffinato in questo genere musicale”. Ascoltai il suo consiglio e proseguii su questa strada. Con la Sony feci diversi dischi ed anche un disco in omaggio a Pavarotti. Poi finalmente ritornai in Italia e la mia carriera contemporaneamente si aprii a livello mondiale con concerti in Italia, ma anche negli Stati Uniti, Cina, Canada. Da lì volo la mia carriera, ma ho mantenuto sempre i piedi per terra.

So che hai aperto un’Accademia che ci dici di questo?

Piero Mazzocchetti - Amara terra mia
Piero Mazzocchetti – Amara terra mia

Si nel 2010 fondai la Crossover Academy, anche per trovare nuovi talenti. E’ un’accademia di canto lirico, pianoforte e canto leggero. Gli ammessi sono circa 150 ogni anno perché è un’accademia a numero chiuso e si iscrivono da noi ragazzi provenienti da tutta Italia per imparare il canto lirico, ma anche quello leggero e pop. Peppe Vessicchio è stato con noi e ci siamo mossi tanto sul fronte della formazione. Volevo evitare che i ragazzi dovessero espatriare per fare la loro carriera, così come era successo a me. Sono orgoglioso di poter affermare che è un’Accademia che funziona bene ed è collegata a diversi talent, ad esempio con “All together now” un talent musicale con Michelle Hunziker e J-Ax. Siamo interfacciati a tutto ciò che accade sia nel panorama della musica leggera che quella classica con tante contaminazioni provenienti dal mondo. Sai che sono stato uno degli artisti che ha lanciato “Il Volo”, fui proprio io uno dei fautori e loro promotori.

A proposito di programmi TV che ci racconti dell’esperienza a “Tale e quale show”?

Molto divertente, ci sono andato perché Carlo voleva che un artista cross over si cimentasse in questo programma e che non fosse la solita musica di élite. All’inizio ero un po’ perplesso ma lui insistette e mi disse “così ti togli quella aria impettita”. Aveva ragione infatti davvero mi divertii un sacco e la mia vocalità mi fece interpretare personaggi come Elton Joh, Facchinetti, Mengoni fino a Charles Aznavour  e Mino Reitano. E’ stato emozionante e con ottimi risultati ed ogni volta che cantavo avevo la standing ovation. La Goggi mi diceva che quando andavo su con le tote si sentiva il “Mazzoccchetti”. Carlo mi disse di aver compreso in pieno lo spirito del programmo mettendomi in gioco. E’ stato un viaggio trasversale nella musica ed un modo anche di avvicinare molti giovani.

Sei testimone di Unicef per l’Abruzzo cosa comporta questo impegno?

Si ogni anno per Unicef faccio diversi concerti anche con lo scopo di avvicinare le persone alla tematica delicata della tutela dell’infanzia. Faccio parte anche della Unitalsi che è un’associazione cattolica dedicata al servizio degli ammalati ed in particolare al loro trasporto in pellegrinaggio presso i santuari e a Lourdes, Frizzi era il testimonial Italia. Ovviamente ho fatto anche diversi viaggi e sono stato in pellegrinaggio a Lourdes ed ho fatto un concerto proprio nel santuario.

Sei giunto ai tuoi primi 20 anni di carriera, come li festeggerai?

Presenterò il concerto ‘Amara Terra Mia’ il prossimo 8 aprile, nella Sala Umberto di Roma. E’ un concerto che racchiude il percorso dei miei 20 anni sia relativi alla musica lirica che a quella leggera, un omaggio agli autori che mi hanno accompagnato in questo percorso. Ci sarà la coreografia Grazia Cundari docente di danza contemporanea e diplomatasi al Teatro dell’Opera di Roma. con un corpo di ballo che sarà protagonista nel corso del concerto anche per dare una trasversalità alle varie arti. Una sorta di musical in cui anche il pubblico sarà coinvolto. Vi aspetto.

Su Ester Campese

Giornalista, scrittrice. Iscritta all'albo giornalisti Italia (regione Lazio) è anche membro dell'USPA - Agenzia stampa giornalistica internazionale - collegata al German Daily News.

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