Barbara Bonanni
Barbara Bonanni. Foto da Ufficio Stampa

Barbara Bonanni: “In Italia è molto difficile fare l’attrice ma non è impossibile”

L’abbiamo appena vista nella fiction di Canale5 “Dottoressa Giò”, dove ha interpretato una donna malata di endometriosi. Ma Barbara Bonanni è già concentrata sulla stesura di una sceneggiatura armi autobiografica da cui le piacerebbe venisse tratto un film. La Gazzetta dello Spettacolo l’ha incontrata.

Barbara Bonanni
Barbara Bonanni. Foto da Ufficio Stampa

Barbara, com’è andata sul set di Dotteressa Giò?

È andata molto bene, c’era un bel clima sorridente, poche tensioni e quindi meno stressante e più produttivo. 

Similitudini e differenze con il tuo personaggio?

Similitudini per quanto riguarda il mio personaggio… beh io cerco sempre di metterci un po’ di Barbara in tutti i personaggi; il ruolo che interpretavo, Fulvia Accorsi, era quello di una donna malata di endometriosi, una malattia cronica e invalidante, quindi dal quel punto di vista nessuna similitudine per fortuna. Mentre per la semplicità e l’autenticità ho riscontrato corde comuni. 

Barbara d’Urso, vista da vicino, com’è?

Intendi dire senza tutte quelle luci sparate?! È una bella donna senza dubbio in splendida forma. Io ho avuto modo di scherzare con lei e l’ho trovata molto divertente. Ho apprezzato il fatto che è rimasta in scena per darmi le battute, anche se lei aveva finito la sua inquadratura, sai molte attrici super famose non lo fanno. A me è capitato con lei e quando ho girato il “Siero della vanità” con Margherita Buy. Lo considero un’alta forma di rispetto e professionalità. 

Generalmente, cosa ti spinge ad accettare una parte?

Raramente mi è capitato di dire di no, visti i tempi poi, ma è successo. Per accettare una parte, mi deve piacere il progetto, poi è chiaro che il personaggio lo si rende tridimensionale mettendoci del tuo. Ma generalmente sono un insieme di cose. Ho accettato lavori anche low budget perché credevo fortemente in quel progetto. 

Barbara Bonanni
Barbara Bonanni. Foto da Ufficio Stampa

Il complimento più bello, sul fronte lavorativo, finora ricevuto?

Mi lusinga molto quando mi dicono che sono un’attrice naturale e non impostata. Quando, come è successo ora, la produzione dice alla mia agente che si sono trovati tutti molto bene a lavorare con me, che sono professionale e le fanno i complimenti. Beh sono soddisfazioni.

Quanto è difficile, in Italia, lavorare come attrice nel mondo dello spettacolo?

Purtroppo è super difficile, ma non impossibile. C’è poca meritocrazia, ma non solo nell’ambito spettacolo. Io non sono figlia d’arte e ho scelto un percorso più lungo senza raccomandazioni, ma per me più appagante. Poi sono diventata mamma a 27anni e questo diciamo che ha rallentato un po’ tutto perché ho voluto dedicarmi a mio figlio. Ma qui dovrei aprire un altro capitolo sulla maternità in Italia e andrei per le lunghe.

Oltre alla recitazione, quali altri settori dello spettacolo ti incuriosiscono?

Ho sempre conservato la passione per la pittura e la scrittura, infatti ho editato anche un libro, sempre durante la mia gravidanza e per non stare ferma. Sto scrivendo una sceneggiatura semi auto biografica, mi piacerebbe realizzare un film, magari come regista perché no?!

Da mamma, come riesci a conciliare vita privata e lavoro?

Sono multitasking, del resto le donne riescono a fare più cose insieme e questo non lo dico io eh. Epoi santi nonni: se non ci fossero loro che mondo sarebbe?

Hai mai pensato di proseguire la tua carriera all’estero?

Sì certo, sarebbe una bella sfida, mi piacerebbe molto lavorare a livello internazionale… Da quando, poi, mio figlio mi ripete che gli piacerebbe vivere a Los Angeles, io e il mio compagno ci stiamo pensando… Anche se, detto tra noi, la vicina Francia, sarebbe un’ottima alternativa per me. Il coraggio non ci manca: staremo a vedere cosa succede! 

Su Maria Rita Marigliani

Giornalista Pubblicista, Ufficio Stampa e Social Media Manager. La comunicazione rappresenta, da sempre, un’opportunità di evoluzione e crescita necessaria per me e per la conoscenza degli altri.

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