Giulia Lupetti. Foto di Adriano Cecchetto
Giulia Lupetti. Foto di Adriano Cecchetto.

Giulia Lupetti, ho trasformato il mio dolore in arte

Attrice eclettica e modella interazionale, Giulia Lupetti che su Instagram ha più di 117 mila follower, insegue la sua felicità imboccando le strade che la rendono se stessa. La giovane artista ha recentemente finito le riprese del film ‘Clique’, dove oltre ad aver interpretato un personaggio inedito, ha ricoperto anche il ruolo di script supervisior.

Giulia Lupetti. Foto di Adriano Cecchetto
Giulia Lupetti. Foto di Adriano Cecchetto.

La carriera di Giulia è ricca di tasselli di successo, ha infatti recitato in film internazionali come nel film ‘Rapiscimi’ accanto agli attori internazionali Virgilio Castelo e Sao Josè Coreia in lingua portoghese. Nel film ‘Mission possible’ ha recitato accanto agli attori James Duval, John Savage, Bret Roberts, nel ruolo di Claudia. Adesso, per Giulia è il momento della felicità. Si è definitivamente trasferita a Los Angeles e a breve aprirà anche un’associazione a sostegno degli animali randagi. Ha trasformato ogni suo dolore passato in arte.

Benvenuta, Giulia. Ti sei trasferita definitivamente a Los Angeles. Quali sono le differenze per un’attrice che lavora a Los Angeles e quelle di un’attrice che lavora in Italia? 

Grazie mille a voi della Gazzetta dello Spettacolo, è un grandissimo onore per me poter essere intervistata da voi. Sì, mi sono recentemente trasferita a Los Angeles. Onestamente e personalmente io vivo bene qui, prima di tutto perché e’ il luogo nel quale ho sempre voluto vivere ma anche perché’ le opportunità’ qui sono infinite, c’e’ più meritocrazia e le cose funzionano in maniera totalmente diversa, con questo non intendo dire che sia più facile a livello globale, semplicemente lo è per me ed e’ il luogo congeniale per me. In Italia non mi sono mai sentita libera di essere me stessa al 100%, qui sento di poterlo essere.

Sei un’attrice di successo ma anche una modella. Cosa rappresenta la bellezza per una donna che ha questo percorso professionale?

Penso che sia un’arma a doppio taglio per molti motivi, da un lato può essere di aiuto per spiccare ma allo stesso tempo la maggior parte delle volte devi abbattere i pregiudizi mentali che le persone hanno nei confronti delle belle ragazze, devi dimostrare il doppio del resto delle persone per non essere considerata quella che ha sempre vita facile, quella che ha sempre tutto, quella che non deve usare il cervello. A volte le persone ti guardano e decidono quello che devi essere e penso che succeda sempre e comunque ma c’è questa sorta di mito del fatto che assolutamente se sei bella hai una vita facile o comunque che non devi faticare molto per ottenere le cose. Credo che la cosa più importante sia la confidenza in se stessi e quella non te la può dare l’aspetto fisico ma solo una forte consapevolezza di chi sei e chi vuoi essere nella vita.

Nel recente film internazionale Clique, Hai ricoperto anche il ruolo di script supervisior. Quale credi sia stato l’insegnamento più grande che hai ricevuto da questo inedito ruolo? 

Moltissimi insegnamenti non solo a livello pratico ma anche a livello personale. Devo ammettere che l’idea del lavorare dietro le quinte oltre che davanti ai riflettori non e’ una cosa nuova per me, io adoro tutto quello che riguarda il creare un film, amo farne parte a ogni livello, l’esperienza  di clique mi ha dato una grande forza nel trovare l’imput che mi serviva per tirare fuori una parte di me che celavo.  Quella creativa nel creare storie e nel dirigere .

In “Zoolander 2”hai recitato accanto Ben Stiller. Che ricordi hai? 

Che dire, è stata una bellissima esperienza senza paragoni, una delle migliori nella mia vita, mi ha portato un amicizia con Owen Wilson, non solo, tutte le persone presenti sul set sono persone splendide, umili, Ben Stiller non e’ solo un grandissimo attore e regista ma anche una bellissima persona, mi ha fatto sentire molto a mio agio, non ho in alcun modo sentito la pressione di recitare affianco a personaggi del loro calibro, sul set c ‘era sempre un atmosfera giocosa, cordiale, ma allo stesso tempo professionale senza pero’ stress o costrizioni. 

Mentre in Mission Possible hai lavorato con John Savage e James Duval. Cosa ti porti nel tuo bagaglio professionale di questi due grandi professionisti?

Mi porto tantissimi insegnamenti a livello umano e non solo fattoriale, la loro umiltà, il loro sorriso ogni giorno, il loro modo di saper scherzare ma allo stesso tempo seri sul lavoro, questo mi ha aiutata tantissimo, A volte pensiamo che il mondo del cinema debba essere un mondo di competizione, un mondo nel quale ognuno cerca di sopraffare l’altro, ma tutte le volte che sono stata sul set con personaggi di questo calibro, il mio più grande ricordo e’ la calma, la tranquillità, la felicita’ e non una guerra a dover dimostrare di essere chissà cosa. Sono onorata di aver potuto recitare al fianco di queste persone avrei voluto avere più tempo per poter carpire di più di quello che sono capaci di fare, e’ uno spettacolo vederli interpretare i ruoli, ogni ciak e’ un momento magico e nuovo, ogni ciak ti insegna qualcosa.

C’è un ruolo che adesso vorresti ottenere?

Vorrei un ruolo nel quale poter mettere alla prova me stessa con nuove skills, mi piacerebbe molto allo stesso modo avere un ruolo drammatico o totalmente comico. Vorrei dare un po’ di più’ di me stessa in un film, mi piacerebbe dover fare un ruolo che mi mettesse seriamente alla prova a livello fisico ed emotivo.

Quali sono le nuove consapevolezze di Giulia oggi?

Wow, che domanda, sono tantissime, ho imparato e sto imparando tantissimo, sto imparando a rilasciare atteggiamenti del mio passato che non mi servono più fondati sulla paura, sto imparando a rilasciare i dolori trasformandoli in arte, sto imparando ad amare le parti di me che odiavo e imparo ogni giorno quanto sciocco sia richiedere la perfezione a noi stessi. Ho deciso di non combattermi più ma di essere la prima a darmi forza, a supportarmi a rendere ogni momento magico e vivere nel presente e guardare ogni momento con un occhio nuovo e diverso. A ringraziare per tutto quello che mi ha portata qui fino ad oggi, a ringraziare tutte le esperienze specialmente quelle brutte, che mi hanno dato un nuovo modo di vedere le cose, a ringraziare quelli che chiamiamo sbagli perché mi hanno portata sulla mia strada.

C’é un progetto futuro di cui vuoi anticiparci qualcosa? 

Ho scritto il mio primo short movie, nel quale dirigo e interpreto, sono molto fiera di questa e la sto portando avanti, non sara’ un percorso immediato ma ho già scritto una stesura quasi definitiva. Per il resto ho moltissimi progetti che sto portando avanti tra cui una serie tv, ma della quale non posso svelare più di tanto al momento .
Grazie infinitamente per le vostre domande e per darmi attenzione, è sempre un piacere , grazie vi auguro un buon 2019 a tutti voi che lavorate per La Gazzetta Dello Spettacolo e anche a tutti i lettori.



Su Anna Chiara Delle Donne

Redattrice

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