Corrado Ardone

Corrado Ardone da Felicissime Condoglianze, passando per il teatro

A tu per tu con Corrado Ardone

Corrado Ardone attore al cinema, a teatro e sceneggiatore e regista di un corto si ritrova impegnato su più fronti nei prossimi mesi, tra tante attività. In primis, sarà protagonista al cinema di Felicissime condoglianze, passando poi per un corto sociale e al teatro… ma attraversiamo un po’ il suo percorso.

Corrado Ardone

Felicissime Condoglianze

Vitulano, graziosissima cittadina del Beneventano, è diventata la cornice del divertentissimo film di Antonio Portella, Felicissime condoglianze, tratto dal libro di Tonino Scala e diretto da Claudio Insegno, che sarà sul grande schermo dal giorno 3 Novembre.

Felicissime Condoglianze

Una commedia allegra e spensierata che narra del cambiamento di due fratelli: Leo (Corrado Ardone) e Max (Ettore Massa).

Leo è un futuro sposo, e lavora come presso lo studio del suocero, uno spietato avvocato che ha un’influenza notevole su di lui. Max, invece è addolorato dalla prematura scomparsa dei suoi genitori nonostante siano passati oramai diversi anni dalla loro morte avvenuta per colpa di un incidente stradale. Per cercare di superare ed esorcizzare tale lutto si spaccia per l’organizzatore di esequie: Max è un “funeral planner” e Saverio (Massimo Peluso) il suo migliore amico, sarà suo socio.

Corrado Ardone con il ciak di Felicissime Condoglianze
Corrado Ardone con il ciak di Felicissime Condoglianze

L’intento di Max è quello di sabotare i funerali con delle sue inventive ed iniziative che ovviamente destano ira nel parroco del paese (Andrea Roncato). Purtroppo tale mania bizzarra, inciderà inevitabilmente sulla vita di Leo, costretto a subire conseguenze spiacevoli, tra le quali l’ostacolo del perfido suocero (Peppone De Rosa), che non intende dare in sposa sua figlia ad una persona che ha un fratello schizzato.

La situazione creerà inesorabilmente molti punti di rottura tra i due fratelli, i quali in più occasioni avranno degli scontri, ovviamente il tutto sempre contornato da un’atmosfera allegra tipica della commedia.

La morale potrebbe essere interpretata in maniera leggera e soft, quasi come scongiuro, ovvero che la morte non deve essere vissuta come la fine ma piuttosto come presupposto per far festa.

Nel cast di Felicissime condoglianze oltre i sopracitati Corrado Ardone, Ettore Massa, Massimo Peluso, Andrea Roncato, Peppone De Rosa, compaiono anche Claudio Insegno, Enzo Salvi, Milena Miconi, Massimiliano Buzzanca, Sandra Milo, Antonio Fiorillo, Gino Coliandro, Simone Gallo, Simona Ceruti e Nadia Rinaldi.

Festa di Piedigrotta

Al teatro si conferma la collaborazione con il teatro Sannazaro dove debutterà nei panni di Papele il 27 ottobre in Festa di Piedigrotta di Raffaele Viviani per la regia di Lara Sansone. Nello spettacolo Ardone interpreta Papele il ruolo che gli era già stato affidato in occasione di “Festa di Montevergine” e che era tanto caro all’autore, da chiamarlo con il vezzeggiativo del proprio nome, Raffaele.

Corrado Ardone a teatro per Festa di Piedigrotta
Corrado Ardone a teatro per Festa di Piedigrotta

Papele non è solo uno scugnizzo, nell’intenzione dell’autore, Papele è lo sberleffo alle regole, alle istituzioni, è la libertà di chi vive la strada in maniera randagia. Papele è la pernacchia, il rifiuto, la satira pungente, l’attacco, rischioso per l’epoca, di quelle istituzioni che pavoneggiavano ricchezza e abbondanza, nascondendo invece le miserie che Viviani denunciava nei suoi testi.

Se mi uccidi… poi a chi picchi? Antonio e Lia

Ardone, inoltre, firma e dirige il corto “Se mi uccidi… poi a chi picchi? Antonio e Lia” prodotto dalla Maxima film di Marzio Honorato che si fa promotore di una compagna per sensibilizzare le coscienze delle masse sul tema del femminicidio.

Il corto, interpretato da Rosalia Porcaro e Antoni Pennarella, racconta piccoli spaccati di vita quotidiana volti a creare violenze prima psicologiche, poi fisiche, sulla vittima (Lia) che tende sostanzialmente sempre a giustificare il coniuge (Antonio) fino ad andare incontro alla morte. Lo spirito drammaturgico del racconto è quello di raccontare tutto con un leggero sorriso ironico, paradossale, per certi versi grottesco, ma tristemente reale e riconoscibile nei fatti di vita quotidiana. Il montaggio video accompagna gradualmente la nevrosi, il disturbo mentale di chi, nella realtà, si convince che la propria compagna sia un oggetto di possesso o di cui rivendicarne la proprietà.

Un pugno nello stomaco dello spettatore, con l’intento di svegliare la sensibilità delle donne a non farsi sopraffare già dai primi segnali di violenza, e suscitare negl’uomini il volersi sentire diversi dal meschino protagonista maschile. Lo spot si chiude con un aforisma che ammonisce e ricorda che: “La violenza è l’ultimo stadio degli incapaci” Isaac Asimov.

Su Redazione

Redazione Giornalistica

Lascia un commento