Hong-Hu Ada. Foto di Simone Maltagliati.
Hong-Hu Ada. Foto di Simone Maltagliati.

A tu per tu con Hong-Hu Ada

Dalla musica al cinema, Hong-Hu Ada si racconta

Dinamica, precisa, testarda e bellissima, questa è Hong-Hu Ada. Attrice e cantautrice italo-giapponese, parla correttamente 6 lingue ed è testimonial di tante organizzazioni umanitarie. Anche se la sua fama mondiale aumenta, rimane con i piedi per terra e crede nello studio, a dimostrazione di una laurea in Scienze Politiche presa con 110 e lode.

Hong-Hu Ada. Foto di Simone Maltagliati.
Hong-Hu Ada. Foto di Simone Maltagliati.

Dopo aver parlato della sua presenza al concerto per il Papa, continua il nostro excursus nella vita artistica di questa poliedrica artista.

Abbiamo parlato pochi giorni fa dell’imminente concerto per Papa Francesco. Come è avvenuta la comunicazione e cosa hai provato?

Per spiegarlo, dobbiamo partire da un po’ di tempo addietro. Avevo questo sogno da quand’ero piccola, ovvero, cantare l’Ave Maria per il Papa e più profondamente un anno fa ho espresso pubblicamente il mio desiderio durante un’intervista con Sky… e suppongo l’idea sia stata accolta.

Il giorno dopo l’elezione di Papa Francesco ho comunicato nuovamente al Vaticano questa intenzione, dopo aver assistito alla cerimonia, perchè la sera dell’elezione ero li tra i fedeli.

Circa un mese e mezzo fa vengo contattata dal Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra (che quest’anno si terrà dal 15 settembre 2017 e dal 4 al 10 Novembre 2017) e dove si succedono le più grandi orchestre del mondo.

Durante questa manifestazione c’è la Messa e mi stato chiesto di cantare. La notizie è arrivata durante un incontro al lato della Basilica di San Pietro, dove ho portato una mia biografia, ma per mia gioia, gli interlocutori già mi conoscevano. Mi hanno nuovamente chiesto se il mio sogno fosse ancora quello, ed io ho risposto che il mio sogno era proprio quello, e mi sentivo in volo.

C’è stato uno sforzo per trattenere le lacrime e non ho dormito per diverse notti. Inoltre mi mancava l’appetito dall’emozione. Le prove sono cominciate subito, già da luglio. Io volevo cantare l’Ave Maria di Schubert ma canterò invece l’Ave Maria di Gounod.

Prima del concerto uscirà il nuovo disco in inglese, Dancing on the rainbow, quali saranno i temi?

Un disco che si distacca dagli altri, ma volutamente! E’ una fusion di suoni orientali intrecciati alla musica celtica di cui sono appassionata. Per quanto io sia di origini orientali ho un occhio all’Europa e mi affascina musicalmente la musica del Nord del Continente. Sono stata in Irlanda ed in Islanda per studiare le sonorità che propongo nel disco. Non è più solo il koto giapponese, ma a questo si unisce alla cetra irlandese ed il corno inglese. E’ ovviamente un disco autobiografico e naturalistico. C’è un minimo sottofondo di british pop nelle 7 tracce.

E il cinema e la TV?

Le cose sono un po’ cambiate dopo Squadra Antimafia e dopo che circa 6 milioni di telespettatori mi hanno visto. Io resto sempre anche Shira dell’Era glaciale comunque.
Faro uno pshico-thriller come protagonista, interpreto Michelle, top model statunitense perseguitata da uno stalker, che fa molte vittime ed ognuna con un significato diverso. A me tocca il ruolo di ballare la bachata sensual. Il cinema è sempre sogno e magia e proprio in questo “sogno” del film devo imparare a ballare in tre giorni solari con un orologio a laser.

La bella stagione sta per finire. Come saluti l’estate?

Io vorrei fosse sempre estate perché l’inverno non mi piace ed ho sempre freddo. Inoltre amo il gelato… quello italiano. Resto in Italia per lavoro, ma penso di andare in Thailandia a Dicembre per staccare un po’.

Su Francesco Russo

Francesco Russo, giornalista e direttore del quotidiano "La Gazzetta dello Spettacolo", comunicatore digitale ed ufficio stampa di eventi e VIP.

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