Daniel Bondi

Daniel Bond, dividersi tra recitazione e regia

Daniel Bondì

L’attore Daniel Bondì si racconta

Reduce dall’ultimo Festival di Venezia, Daniel Bondì ci racconta dell’entusiasmante nuova avventura nelle vesti di regista del corto Conosce Qualcuno, di cui ha anche scritto la sceneggiatura e in cui ha persino recitato accanto all’attore Max Tortora e all’attrice Alice Bellagamba. Una vera e propria prova affrontata con passione ed entusiasmo e di cui ve ne parliamo in questa chiacchierata…

Come nasce l’idea del corto Conosce Qualcuno?

Conosce qualcuno nasce in un pomeriggio, tornato a casa dopo aver avuto un appuntamento dai risvolti poco positivi in uno studio di produzione cinematografica.

La scelta di dirigenti e recitare in un soggetto da te scritto è stata difficile ?

Sicuramente è stata un’esperienza stressante ma mi ero preparato per far si che non ci fossero mai cali di concentrazione. Sicuramente dirigere un’opera che si ha scritto ed avere quindi la possibilità di gestire gli attori, i loro movimenti all’interno della scena e di montare poi il tutto in post produzione da poi un valore diverso al progetto e alla fine dei conti l’unico responsabile è proprio il regista, di questo non ho sentito pressione perché sapevo cosa stavo Andando a fare in ogni istante.

La scelta di Max Tortora e degli altri attori è stata decisiva per la riuscita ottimale del corto?

Ho cercato di circondarmi di bravi attori che dessero verità ad un copione volutamente sulle righe, il ritmo del testo e del modo di girare che avevo in mente mi imponeva di circondarmi di attori professionisti. Per quanto riguarda Max Tortora era fondamentale ci fosse perché era il burattinaio del gioco, muoveva i fili in tutte le direzioni, lui è un professionista, versatile, ricettivo e si è fatto trovare pronto a qualsiasi indicazione gli davo.

Per la sua segretaria mi serviva un’attrice bella, sveglia, c’è sapesse dar verità è colore ad un personaggio ed Alice Bellagamba in questo è stata perfetta, molto felice di averla scelta. Stessa cosa per pino calabrese che nel corto interpreta mio padre, incisivo, conciso, professionale sul set. Infine Riccardo Meli alla sua prima esperienza, è stato molto bravo nel suo ruolo da “figlio del politico” , mi ha sorpreso per il suo modo di assorbire consigli. Di meglio per questo progetto non avrei potuto chiedere.

Quale è il messaggio che vuoi che arrivi attraverso questo tuo nuovo lavoro?

Questo progetto è la trasposizione enfatizzata di un appuntamento avuto personalmente. Uscito di lì, sono tornato a casa e quel l’appuntamento mi ha rattristato molto ma non mi sono demoralizzato.

In un pomeriggio ho scritto il corto, l’ho poi successivamente proposto a Max Tortora ad Alice Bellagamba e a Pino calabrese, Riccardo meli lo ha economicamente prodotto e Domenico trapani lombardo della Mescalito film ha curato l’esecutivo. Ecco credo ribaltare un’esperienza negativa, girarla a proprio favore e far sì che diventi la tua arma da usare contro qualcuno piuttosto che soccombere deprimendomi, questo è un il messaggio: trovare sempre il positivo in un’esperienza negativa e se si può farla diventare la tua arma.

Come è stata l’esperienza alla 73 mostra d’arte cinematografica di Venezia?

L’esperienza al cinema di Venezia è stata meravigliosa, il nostro evento è stato organizzato nei minimi dettagli da Giuseppe Zaccaria e finanziato in parte da sponsor che hanno partecipato al festival (hopee, kids, joia) . Una serata perfetta dove hanno partecipato molti giornalisti, fotografi 3 gente del settore presente al festival. Il tutto è stato coronato da splendide critiche, come mia prima opera mi ritengo decisamente felice e soddisfatto e ringrazio tutti coloro che hanno fatto sì che questo progetto prendesse vita.

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Redazione Giornalistica

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