Simona Bencini. Foto di Marco Piraccini
Simona Bencini. Foto di Marco Piraccini

Simona Bencini: faccio il lavoro che amo, senza perdere di vista me stessa!

“Unfinished”, segna il ritorno in musica della bravissima, Simona Bencini. Una voce inconfondibile, intrisa di grande dolcezza ed energia, che negli anni abbiamo sempre più apprezzato.

Simona Bencini. Foto di Marco Piraccini
Simona Bencini. Foto di Marco Piraccini

Oggi abbiamo il piacere di incontrare l’artista, di conoscere come ha avuto vita questo nuovo progetto, senza tralasciare qualche curiosità. Ringraziamo Simona per la disponibilità, per le emozioni che ha saputo regalarci con questo nuovo disco.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Simona Bencini. Come stai e quali sensazioni sono legate all’uscita di questo nuovo lavoro?

Sto molto bene, grazie! Nell’ultimo periodo mi sono divisa tra le registrazioni di “All Together Now” e il lavoro legato alla promozione dell’album, “Unfinished”. Sono molto soddisfatta, tra l’altro, dei due live tenuti al Blue Note di Milano, recentemente. Spero di avere modo di proseguire su quest’onda, continuando a promuovere il disco nei futuri live che avremo modo di mettere in piedi. Questo album si discosta dal genere Dirotta su Cuba, che continuo a portare con me nelle esibizioni dal vivo, per avvicinarsi al mio lato dolce, melodico e, se vogliamo, raffinato. Avevo questo repertorio in un cassetto e, fatalità ha voluto, che il lockdown potesse darmi modo di riprendere in mano questo progetto, riempiendo così le mie giornate. Non avevo più alibi!

Un disco intriso di tante nuove collaborazioni..

Cover Unfinished

Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco un team di musicisti molto bravi. Ho pensato di far suonare ogni brano ad un amico musicista, tutti provenienti dal mondo jazz! Per “Moonlight on My Mind”, ad esempio, ho chiamato Luca Alemanno al contrabbasso e Massimo Greco al pianoforte. Ne è venuto dunque fuori un disco, come dicevi tu, pieno di collaborazioni, in cui figurano anche Fabrizio Bosso e Antonio Faraò, dei grandi del loro strumento, che hanno partecipato a questo lavoro con grande entusiasmo e con passione. Nell’album vi sono anche Dario Rosciglione e Julien Oliver Mazzariello. Alcuni di loro, a Milano, sono stati miei ospiti e, con le loro note, hanno infiammato il Blue Note. Una serata stupenda! Le collaborazioni arricchiscono il mio vissuto, la mia musica e mi regalano sempre grande gioia.

C’è tanto del tuo essere mamma in questo nuovo progetto..

Certamente! La situazione intensa, legata alla pandemia, in cui eravamo immersi, mi ha portata a dare vita a questo lavoro che, a suo modo, potesse lasciare loro qualcosa della mia persona, della mia musica, alle mie bambine. In “Moonlight”, ad esempio, ho parlato di Eva Luna e le ho volute con me nel video. Non meno importante è stata la figura di mio marito, che ha voluto sostenermi, con tutto l’amore possibile, in questo progetto.

Come descriveresti il periodo che stai vivendo?

È sicuramente un periodo di cambiamento! L’aver preso in mano questo album mi ha portata a dare più spazio a questo lato di me che era rimasto nascosto, mettendo da parte il progetto “Dirotta su Cuba”. Un nuovo percorso, quindi, in cui viene fuori il mio lato “solista”. Un cambiamento che affronto con emotività e preoccupazione e, al contempo, con grande determinazione. Sento delle buone vibrazioni intorno a me, legate al rientro dai due live tenuti al Blue Note. Guardo al futuro con serenità. Sono di nuovo in pista!

Chi è Simona Bencini oggi?

Simona è una donna matura, consapevole, libera e serena. Questo disco ne è la riprova! Sto facendo un lavoro in totale autonomia, non legato ad esigenze di mercato e pressioni varie. Mi sento, in tal senso, una sorta di aliena, rispetto al modo di procedere della musica italiana, oggi. Non temo nulla. Ritengo sia un vanto poter essere di nicchia e, al contempo, andare in controtendenza. Mi sono tolta tantissime soddisfazioni e spero di potermene togliere ancora. So bene che il mio pubblico ama la qualità e sono quindi certa del loro sostegno.

Un sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe tornare a Sanremo e prendere parte a un tour europeo! Avrei piacere di seguire una mappa legata ai Festival Jazz più belli d’Europa.

Cosa ti auguri per il futuro?

Mi auguro di poter continuare a fare ciò che faccio con sempre più consapevolezza, passione, amore e libertà. Penso sia la regola per poter vivere bene: fare ciò che si ama, senza perdere di vista il proprio modo di essere!

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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